Wimbledon, Djokovic risolve l’enigma De Minaur: sfiderà Cobolli nel suo 16° quarto
[6]N.Djokovic b. [11]A.De Minaur 1-6 6-4 6-4 6-4
Djokovic gets it done
— Wimbledon (@Wimbledon) July 7, 2025
After going a set down against Alex de Minaur, Djokovic recovers to win 1-6, 6-4, 6-4, 6-4 against the Australian and move into his 16th #Wimbledon quarter-finals
There's just no stopping him pic.twitter.com/mIRU2jjkXF
Un piano tattico brillante, tanto cuore e molta corsa non bastano. Non contro Novak Djokovic. Il serbo è l’Idra di Lerna di cui narravano miti greci e romani, se gli tagli la testa ne rispuntano due. Lo ha sperimentato sulla sua pelle Alex De Minaur che ha giocato alla pari per quasi tutto il match, salvo poi venire meno nei momenti clou. Lo score recita 1-6 6-4 6-4 6-4 in tre ore e venti con un primo set dominato dall’australiano che ha mandato in totale confusione l’ex numero uno al mondo.
Il sette volte vincitore di Wimbledon, sotto gli occhi di Roger Federer ospite del Royal Box, viene fuori alla distanza, prende le misure e comincia a smantellare picconata dopo picconata il castello del tennista aussie, che dopo la chance di possibile 5-1 nel quarto set, si sgretola fino ad incassare il terzo 6-4 di fila. Trionfa Djokovic che centra il sedicesimo quarto di finale a Church Road, sessantaquattresimo totale nei tornei Slam, dove affronterà Flavio Cobolli bravo a regolare Marin Cilic. Tanto rammarico per De Minaur che incassa il dodicesimo ko consecutivo contro giocatori in top 10 e si ferma ancora una volta ad un passo dalla semifinale dei Championship.
Primo set: Djokovic in confusione, De Minaur è perfetto
Inizio disastroso al servizio da parte di Djokovic sotto gli occhi di Roger Federer. Due doppi falli che mandano De Minaur a palla break con il minimo indispensabile. Nel punto successivo ci mette del suo l’australiano manovrando bene con lo slice inducendo il serbo a sbagliare di dritto. 1-0 a sorpresa. Nole prova a reagire, Alex si trova sotto 0-30 ma una straordinaria volée alta lo porta a tre punti di fila. L’uomo di Belgrado rimane attaccato al game portandolo ai vantaggi, guadagnandosi la palla dell’immediato contro break. Le chiavi di Demon continuano a essere profondità e slice, una buona prima lo tira fuori dai guai. Nel quinto game il sette volte vincitore ai Championship continua a litigare con la battuta, terzo doppio fallo e 0-30. Contrattacco di De Minaur e con il dritto fioccano altre tre palle break. Nessuna candid camera, altro doppio fallo e 4-1 per il tennista aussie. La lezione tattica della testa di serie numero 11 continua, Djokovic rimane in balia e aspetta solo il gong dopo aver subito il terzo break del set: 6-1 senza storia per il nativo di Sydney in formato deluxe.
Secondo set: Djokovic passa 6-4 tra break, lotta e spettacolo
Djokovic prova a scuotersi dal torpore e con due dritti a ridosso della rete prova a portare dalla sua il Centrale che brama la reazione del serbo. 15-30 e un errore di rovescio di De Minaur getta un’ancora di salvataggio a Nole che non si lascia pregare e passa ancora. Break in apertura, puro ossigeno per il balcanico. Nonostante il classe 1987 abbia alzato di una tacca il livello del suo gioco, L’oceanico sembra non rivedere di una virgola il suo canovaccio tattico che mette ancora pressione al ventiquattro volte campione Slam. Tanto acume e tanta corsa da centometrista per l’australiano che arriva per ben cinque volte ad un passo dal contro break, ma la resistenza di Djokovic è encomiabile. Due game del secondo set che sfiorano la durata dell’intero parziale precedente, ma dopo quasi venti minuti di tira e molla una splendida volèe a rete premia il forcing dell’australiano alla sesta occasionale utile. Perdere il proprio turno di servizio dopo quest’odissea avrebbe abbattuto chiunque, non il Djoker. Nuova palla break, scambio taglia gambe per entrambi ma il numero 11 del ranking è il primo a sbagliare. Dito sull’orecchio a chiamare il pubblico, e Novak rimette la testa davanti: 2-1. Sembrava una chimera, ma per i giocatori al servizio arrivano finalmente due turni comodi a 0.
Le palle corte non sono un problema per Alex che disinnesca i colpi del serbo e chiude tanti punti prendendo il dominio della rete. Sul 30-30 il dieci volte trionfatore di Melbourne insiste con la smorzata che stavolta non passa il nastro. La prima palla break sfuma, ma De Minaur continua a ruggire con una clamorosa risposta vincente. La seconda chance è quella buona: 3-3. Neanche il tempo di tornare on serve, che il secondo set continua a regalare colpi di scena: pennellata d’autore di Djokovic che confeziona l’ottavo break su quattordici game giocati, non propriamente la prassi. Il nativo di Belgrado fa pace con il primo colpo: due ace per scrivere un prezioso 5-3. Il classe 1999 rimane abbarbicato al set armando alla grande il rovescio. Djokovic ha sulla racchetta l’opportunità di mettere il match sull’1-1 ma la sua volèe scala senza successo il nastro ed è 0-30. Il game è la solita bagarre, dove Alex ha tanto da recriminare sulla seconda palla del 5-5 con il braccio che si irrigidisce nel momento peggiore. Il recordman dei Major sente il momento e con un prima robusta fa pagare dazio al rivale: 6-4 e 1-1.
Terzo set: solo un break fa la differenza, Djokovic sale 2-1
Il vento della partita parrebbe soffiare in un’altra direzione rispetto a quello di inizio match. De Minaur deve fare i salti mortali per tenere il proprio turno in battuta, lottando contro i recuperi in spaccata di Nole. L’australiano neutralizza due palle break con uno smash poderoso e un fendente di rovescio che pizzica la riga. C’è una chance anche per il classe 1999 che non riesce a rimpinguare il suo, non eccepibile, score delle palle break sfruttate che sale “solo” a 5/16. Djokovic è letale con il servizio e si salva. Dopo le sfuriate di inizio set arrivano quattro turni dove 15 è il massimo risultato ottenuto dal giocatore in risposta: 3-3. The Demon continua la sua partita impavida, tiene ancora il servizio facendo registrare anche un lob vincente come prodigio geometrico. L’altro chiama, Novak risponde chiudendo il proprio turno con il sesto ace di giornata. Il nono game inizia sotto il segno dei due gratuiti di De Minaur, il sette volte vincitore di Wimbledon sente il momento ed è straordinario a confezionare una volèe post martellamento da fondo. 15-40 e due palle break. Il numero 12 del ranking cancella la prima chance, ma sbaglia il contropiede che spezza l’equilibrio del terzo set. Situazione copia carbone del parziale precedente, stavolta il serbo non concede occasioni di rientro e sul set point fa fare il tergicristallo all’avversario che si arrende: altro 6-4 e 2-1.
Quarto set: De Minaur va avanti, Djokovic risorge e chiude
Andare sotto contro Djokovic a Wimbledon non è la più comoda delle situazioni in cui cacciarsi, ma dare per morto De Minaur dovrebbe essere inserito nei peccati capitali. L’australiano accusa il colpo e Nole sembra avergli preso definitivamente le misure. Il pressing del serbo porta l’avversario a sbagliare con il rovescio ed è subito palla break. L’oceanico rischia più del dovuto per annullarla con un dritto a campo aperto che pesca gli ultimi centimetri di campo. Potrebbe essere la sliding door del set perchè Alex non solo tiene la battuta, ma effettua un sorpasso che sembra un fulmine a ciel sereno. L’ex numero uno al mondo rivede i fantasmi del primo set, con un presagio non casuale: ritorno il doppio fallo. Una riga pescata dal rivale e una lotta persa a rete portano il balcanico a salvare tre palle break. Nastro benevolo sulla prima, ma il rovescio sgonfio lo condanna a rincorrere nel quarto set. Un rincorsa che si complica con De Minaur che non potrebbe essere più rinfrancato e conferma il break. Sul 4-1 40-30 c’è spazio per l’ennesimo highlight di una sfida che non lesina spettacolo: sfida interminabile di slice, conclusa con una bella volèe dorsale del ragazzo aussie. Altro punto e la chance di porre il punto esclamativo sul round, Novak non si fa sorprendere e rimanda i giochi ripudiando il secondo break subito.
Anche il quarto set inizia ad essere una battaglia senza esclusione di colpi. Il classe 1987 sembra sul punto di capitolare, ma è un’araba fenice che passa in un amen da un papabile 5-1 a 4-3. Nel settimo gioco tira fuori dal nulla altre due palle break, ma l’australiano regge botta fino a quando il suo muro cade dopo che uno scambio estenuante viene chiuso dal serbo con due dritti avvitati da una parte all’altra del campo. Djokovic conferma il break e completa l’aggancio. Il nickname di De Minaur è The Demon, ma stavolta sembra lui a vivere un incubo. 15-15 e servizio, arriva un doppio fallo che compromette il game. Il ventiquattro volte campione Slam è implacabile sulla palla break e per la terza volta di fila va a servire con il medesimo score. Nel momento clou potrebbe salire la tensione, ma Nole lo fa sembrare una formalità: rovescio in controbalzo e l’enigma australiano è risolto quando la soluzione sembrava allontanarsi.