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Wimbledon, Shelton tira fuori artigli. Sonego si consegna in quattro set

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[10] B. Shelton b. L. Sonego 3-6 6-1 7-6(1) 7-5 (Ha collaborato Andrea Mastronuzzi)

Ben Shelton è diventato l’incubo Slam di Lorenzo Sonego in questa nuova stagione. Nel 2025, lo statunitense è stato artefice di ben tre eliminazioni Major ai danni dell’azzurro, che dopo la sconfitta odierna, ha aggiunto un altro k.o – il quarto – nei testa a testa col ventiduenne di Atlanta, diventato il 49° americano dell’Era Open a raggiungere i quarti di finale a Church Road.

L’approccio al match di Sonego è stato sensazionale, e Shelton si è trovato alle corde del ring per oltre 40 minuti, cedendo il primo set per 6-3. Il numero dieci del seeding, però, ha alzato vertiginosamente i giri del motore a partire dal secondo set, e da lì, l’inerzia del match si è stravolta. Ha impiegato tre ore e quattro minuti, Ben Shelton, per piegare il tenace tennista azzurro, e raggiungere per la quarta volta in carriera un quarto di finale Slam, il primo in assoluto nel prestigiosissimo All England Club.

Primo set: Shelton è spento, Sonego applica alla perfezione il piano partita

Sono quattro i precedenti tra i due, tutti molto combattuti e con una durata minima di 2 ore e 52 minuti (in una partita su tre set). Forse consapevoli di questo, entrambi partono a un ritmo controllato. Soprattutto Shelton che fatica ad azionare il suo servizio esplosivo. Sonego, invece, inizia a mettere in pratica le sue strategie cercando innanzitutto di far partire lo scambio e poi di portarlo verso il rovescio dell’americano anche a costo di giocare lungolinea con il suo di rovescio. Ben mette poche prime in campo e già nel quarto game Lorenzo ha una chance di break che sfrutta prontamente.

Lo spartito non cambia, anzi: Shelton gioca un tennis insolitamente piatto, mentre Sonego varia bene con entrambi i fondamentali e sfrutta bene il servizio per pizzicare il rovescio dell’avversario. Si arriva così sul 5-3 e servizio per il torinese. Per la prima volta nel match il numero 10 del mondo prova a farsi sentire e a proporre il suo tennis spavaldo. In questo modo riesce ad annullare due set point e a procurarsi anche due palle break. Lorenzo, però, non si scompone e con un gran dritto al termine dello scambio più lungo del match annulla la seconda chance di controbreak. La ciliegina sulla torta di un bellissimo primo set è però il passante di rovescio con cui l’azzurro chiude il parziale dopo 43 minuti.

Secondo set: Shelton torna in sé e si riporta rapidamente in parità

Sulla scia di un finale di set in crescendo, Shelton prova a entrare definitivamente in partita anche attraverso una breve discussione con la giudice di sedia sul tempo impiegato da Sonego tra un punto e l’altro. Sembra un pretesto per accendersi e in effetti nei minuti successivi Ben continua a parlare molto anche con il suo angolo per trovare la verve giusta dopo un primo parziale opaco. Gli effetti, però, non si vedono subito: le prime palle break del set, nel terzo game, sono ancora per Sonego ma Shelton si salva arrampicandosi magnificamente su un bel lob dell’italiano.

Lorenzo torna allora in battuta per quello che sembra essere un gioco interlocutorio. Avanti 40-15, però, l’azzurro si spegne improvvisamente e sostanzialmente regala il break all’americano chiudendo il peggior game della sua partita con un doppio fallo. Ben non aspettava altro per iniziare il suo show fatto di prime a velocità da record, smash e drittoni. Il set, infatti, scappa via velocemente: dopo un secondo break e un parziale complessivo di 16 punti a 4, è 1-1.

Terzo set: Sonego recupera un break ma non può nulla in un tie-break da urlo di Shelton

In questi casi il terzo set è quello della verità. Anche per questo motivo Sonego si prende giustamente il toilet break a disposizione. Entrambi approcciano con grande attenzione i loro turni di servizio che infatti scorrono rapidamente fino al 3-3 con percentuali di prime in campo sopra il 75%. Nel settimo game, però, Lorenzo va in confusione di fronte al disordine (intenzionale) del gioco di Shelton. Di nuovo un doppio fallo in un momento delicato contribuisce al break dell’americano che però questa volta non riesce a scappare nel punteggio. Ben non riesce a controllare i suoi eccessi ricorrendo a soluzioni piuttosto avventate in un momento del match che richiederebbe invece la massima cautela. Nella lotta Sonego ritrova le sensazioni del primo set e si riporta in parità.

Tie-break sia, quindi. Shelton ne ha vinti tre su tre nel torneo e due su due nei precedenti con Sonego. È il suo habitat naturale e lo dimostra subito con quattro punti straordinari tra cui in particolare una sorta di parata a rete in semi-tuffo. Ma non finisce qui: dopo il punto della bandiera di Sonego, l’americano chiude qualsiasi discorso prima con un lob vincente di rovescio e poi scagliando una risposta di dritto violentissima che atterra sulla riga e lascia fermo l’azzurro. Un tie-break alla Alcaraz.

Quarto Set: Shelton si supera. Lorenzo saluta agli ottavi

Fiducia totale da parte dell’americano, in vantaggio di un set e con l’inerzia totalmente dalla sua parte. Il buon Lorenzo cerca il limite in ogni punto, poiché per distruggere la muraglia statunitense, oggi, serve qualcosa di speciale. Shelton si affida alla possente prima di servizio, ma le altre componenti del suo tennis non sono affatto da meno. Sono recuperi fenomenali quelli di Ben, ricacciato diversi metri dietro la linea di fondo dal coraggioso azzurro, che con la solita immensa forza di volontà, guadagna una possibilità di break al quinto gioco, ma Shelton si oppone inventandosi una demi-volée d’alta scuola che lascia Lorenzo sul posto. Non si gioca praticamente mai quando il numero 10 del seeding mette dentro la prima, tutt’altra storia, invece, quando ciò non accade. Sonego è propositivo e quando ha l’occasione aggredisce sempre l’americano, che nel nono gioco torna a servire più seconde del solito, rischiando di subire le ottime variazioni del piemontese, sfortunato in più occasioni a non pescare la riga per pochi millimetri.

Il primo momento di pressione per Sonego arriva nel corso del decimo game, dove Shelton, usufruendo di qualche regalo dell’avversario, riesce a portarsi a due punti dalla conquista del match. Lorenzo ripara con due prime vincenti, ma due giochi più tardi, l’azzurro non può evitare l’inevitabile. Lo statunitense non sbaglia più e brekka Lorenzo nel dodicesimo e decisivo gioco del quarto set, raggiungendo il primo quarto di finale in carriera a Wimbledon.

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