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Wimbledon, Alcaraz è semplicemente ingiocabile: non basta nemmeno un ottimo Rublev

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Quando alcuni tennisti dicono dell’avversario “per batterlo dovrò dare il 200%” non è una frase fatta o un’esagerazione, ma la realtà delle cose. Questo Carlos Alcaraz è la rappresentazione del mostro finale dei videogiochi, colui che per batterlo c’è bisogno di una prestazione epica, eroica.

Andrey Rublev ha giocato una partita clamorosa dall’inizio fino a metà quarto set dove si è arreso alla manifesta superiorità dello spagnolo che ha chiuso 6-7(5) 6-3 6-4 6-4, approdando così ai quarti di finale.

[2] C. Alcaraz b. [14] A. Rublev 6-7(5) 6-3 6-4 6-4

1° set: che Rublev! Spettacolo e tiebreak vinto

Un inizio in salita per Carlos Alcaraz che dopo aver vinto il proprio game d’apertura rimontando da 15-30, subisce un pesante break a zero: Rublev molto aggressivo che coglie allo sprovvista lo spagnolo che vanifica stecca nel finale, mettendo a referto un game da dimenticare. Come spesso ci ha abituato, allo spagnolo basta però una fiammata ed ecco che da 4-1 si ritrova 4-4, anche grazie al break nel settimo gioco dove con un ottimo dritto e sfruttando gli errori del russo si rimette in carreggiata, ripartendo di fatto un set che si stava complicando. Andrey non perde la concentrazione e nemmeno la speranza, riuscendo a reagire ai tre giochi consecutivi di Alcaraz. I successivi game scorrono veloci e il tiebreak sembra di fatto l’unica soluzione per risolvere questa prima frazione a Wimbledon.

Al tiebreak si cambia campo senza alcun minibreak: Alcaraz si dimostra solido in battuta, Rublev gestisce bene gli scambi da lui avviati e mantiene la situazione sotto controllo sul 3-3. La prima svolta arriva sulla scambio più bello della partita fin ora: dopo diversi “botta e risposta” di alto livello, Alcaraz difende in maniera ottimale gli attacchi di Rublev che manda a rete l’ottavo gioco di questo tie. Nel tentativo di spingere per portarsi 6-5 e a set point, Alcaraz forza troppo e anche lui non riesce a superare la rete dopo uno scambio intenso. Poco dopo è meraviglioso il passante di Rublev con il rovescio che nel migliore dei modi ottiene un set point a servizio, il primo del match da ambo le parti. Con una prima pesante e una riga pizzicata, Rubelv porta a casa il primo set.

2° set: Alcaraz punge nel momento clou

Nel secondo set c’è da sottolineare il miglioramento nelle percentuali di servizio di Alcaraz, l’unico modo ad ora di contrastare un Rublev pressoché perfetto. L’ottavo gioco è quello che piega le gambe al russo che paga carissimo l’unico calo in oltre un’ora di gioco: emblematico il doppio fallo che consegna a tutti gli effetti il break ad Alcaraz. Davvero pazzesco il numero due al mondo, a cui bastano veramente alcuni colpi per raddrizzare una partita che per molti poteva essere già chiusa. In trenta minuti Carlitos pareggia i conti con un ottimo game a servizio a zero, dove anche in questo caso una leggerezza di Rubelv sul 15-0 (volèe sbagliata) che ha virtualmente chiuso i giochi. Come detto in precedenza, la differenza tra il primo e il secondo set per ciò che riguarda il servizio è netta: la percentuale di punti vinti con la prima di servizio passa dal 71% all’88%, così come con la seconda dove va dal 75% all’86%. Riduce parecchio anche il numero di errori non forzati, dai 12 del primo set ai soli 4 del secondo.

3° set: quante chance per Rublev, ne approfitta Alcaraz

Invece di subire il contraccolpo, Rublev riprende da dove aveva cominciato ovvero con una qualità di tennis spaventosa. Quello che manca però è il break, non proprio un dettaglio. Infatti al secondo gioco il russo ha vanificato due palle break consecutive, così come sul 3-2 dove Alcaraz si è trovato ad annullare il break con un ace preciso e potente. Oltre il (triplo) danno, anche la beffa per Rublev che viene breakkato da un Alcaraz che definire alieno è dire davvero poco: in un game spettacolare per qualità di colpi, lo spagnolo dopo aver salvato tre break point in due game, conquista lui il break del 4-3. Andrey non può far altro che voltarsi per guardare Alcaraz esultante mentre il suo passante lo supera. Naturalmente quando Carlos tocca queste vette è difficile anche provare a contrastarlo e infatti lo spagnolo conquista anche il terzo set portandosi ad un solo parziale dal passaggio del turno. Poco da fare per Rublev che può solo sperare in un calo di Alcaraz.

4° set: Andrey crolla, vince Carlos

Ora la pressione comincia a crescere per Andrey Rublev per il semplice fatto che non può più sbagliare. A differenza degli altri set, il russo comincia con meno energie fisiche e mentali, testimoniate dal break incassato nel quinto gioco. Infatti lo spagnolo approfitta di diversi passaggi a vuoto dell’avversario per portarsi 3-2 e sempre più vicino dai quarti di finale. Carlitos viaggia ad una velocità incredibile e obbliga Rublev a ritrovare 15-40, salvo poi farsi salvare tutte e tre le palle break. Poco male però per lo spagnolo che comunque deve semplicemente tenere i propri servizi per strapparsi il pass per i quarti di finale contro Cameron Norrie ed eventualmente la semifinale con il vincente tra Taylor Fritz e Karen Khachanov.

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