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Wimbledon, Colangelo: “Per Sonego meglio affrontare Shelton sull’erba che sul cemento” [ESCLUSIVA]

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Intervistato da Ubaldo Scanagatta dopo la maratona vinta al quinto set da Lorenzo Sonego contro Brandon Nakashima, l’allenatore di Lorenzo Sonego Fabio Colangelo ha avuto modo di soffermarsi su alcuni aspetti importanti, come la condizione del prossimo avversario e i match contro di lui in Australia e a Parigi.

D: “Siamo qui con Fabio Colangelo, che immaginiamo giustamente entusiasta dopo aver assistito a una partita durata cinque ore. Tre italiani negli ottavi di finale non era mai successo nella storia di Wimbledon. Di Sinner ci si poteva aspettare che arrivasse, Cobolli forse no, ma Sonego no… Eppure quest’anno ha già fatto i quarti in Australia, poi ha avuto un po’ di sfortuna, con l’esordio contro Shelton al primo turno a Parigi. Oggi però ha giocato una maratona pazzesca: cinque ore, un secondo set vinto 10-8 al tie-break dopo aver annullato set point sul 5-6, e poi se fosse andato sotto due set a zero sarebbero stati guai…
Colangelo: “Sì, andare sotto due set a zero sarebbe stato davvero complicato. Mi ha ricordato un pochino la partita vinta sempre al terzo turno in Australia, contro Maroszan, anche lì perse il primo tie-break e poi vinse. Qui, come in Australia, ha vinto quello del secondo dopo essere stato sotto, quindi ci sono parecchie similitudini. Però obiettivamente oggi il livello è stato più alto, perché sia lui che Nakashima – secondo me, poi magari sono di parte – hanno fatto una partita di altissimo livello per cinque ore. Nessuno dei due ha avuto passaggi a vuoto, sono andati a riprendersi i set e i break. Credo che entrambi abbiano giocato benissimo, quindi è stata una gran partita. E io sono molto contento per Lorenzo, se lo merita. Arrivava da alcuni mesi un po’ complicati. Per tornare alla prima parte della domanda: per il tennis italiano questo è un momento magico. Io seguo questo sport da tanti anni, e oggi abbiamo il numero uno del mondo, un altro top 10 come Musetti, e Cobolli che con questo risultato entrerà nei 20

D: “Sì, il tennis italiano maschile sta vivendo un momento fantastico. Io sono 50 anni che vengo a Wimbledon, e mi ricordo bene di Panatta negli anni Settanta, poi Sanguinetti che è arrivato fino ai quarti, e poi per tanto tempo niente. Ora abbiamo Sinner che oggi è arrivato agli ottavi per la diciassettesima volta in carriera negli Slam: ha già superato il record di Pietrangeli, e ha solo 23 anni, ne compirà 24 il 16 agosto. È un’emozione incredibile. Per te immagino sia anche una soddisfazione professionale vedere Lorenzo giocare così. Oggi ha fatto dei rovesci eccezionali, ha tenuto scambi lunghi da fondo, ha tirato diritti vincenti da posizioni impossibili, ha avuto coraggio. Anche tatticamente è stato molto intelligente. Ha giocato anche palle corte quando serviva… onestamente non saprei dove trovargli una critica oggi
Colangelo: “Sì sono d’accordo, ha fatto una partita davvero speciale

D: “E ora c’è Shelton. Secondo te è più difficile affrontarlo sull’erba che sul cemento? Perché fino a poco tempo fa non sembrava fortissimo sull’erba, però come tanti giovani sta migliorando rapidamente…
Colangelo: “Hai detto bene. È giovane, non ci aveva giocato tantissimo sull’erba, ma ora sta iniziando a farlo con più regolarità. E ha caratteristiche buone per questa superficie: è molto aggressivo, è mancino, serve benissimo. Quindi può giocare molto bene anche qui. Se posso scegliere, forse preferisco evitarlo sul cemento, che è la superficie dove è cresciuto e dove ha ottenuto i risultati migliori. Però bisogna anche dire che sulla terra, dove teoricamente Lorenzo partiva favorito, ha fatto una grande partita. La prima volta che si sono incontrati a Parigi Lorenzo aveva vinto, ma poi quest’anno al Roland Garros ha perso 7-5 al quinto. Quando si va al quinto set puoi vincere o perdere, certo… ma anche lì Shelton ha tenuto un livello altissimo con Lorenzo, e lo ha tenuto anche nei turni successivi. Shelton ha tenuto comunque un livello altissimo per tutto il torneo a Parigi, l’ho visto contro Alcaraz agli ottavi e ha giocato molto bene. Sta migliorando tanto, è forte. Dovremo analizzare bene quella partita dell’Australian Open per capire cosa ha funzionato e cosa si poteva fare meglio

D: “A Melbourne in effetti a un certo punto sembrava che Lorenzo prendesse dei diritti in velocità, e magari forzasse delle soluzioni sul lato del dritto di Shelton che, essendo mancino, è più naturale attaccare… ma non era sempre la scelta giusta, no?
Colangelo: “Sì, me lo ricordo bene. Ogni tanto tirava sul dritto di Shelton, e lì arrivavano dei “tram”… In certe situazioni, secondo me, avrebbe potuto giocare di più sul rovescio. Poi c’è da dire che Shelton difendeva molto bene, soprattutto con il rovescio. Col dritto, quando deve correre e difendersi, concede qualcosa in più. Ma quella volta aveva risposto molto bene anche alla battuta di Lorenzo, che stava servendo forte. Non ci aspettavamo tutta quella continuità in risposta. Sono tutti aspetti che dovremo valutare. L’erba è particolare, diversa dalle altre superfici, ma ci sono sicuramente spunti importanti su cui riflettere

D: “Oggi Lorenzo ha tenuto molti scambi da fondo contro Nakashima, mentre a Melbourne mi ricordo che a un certo punto cambiò proprio approccio, andò molto più spesso a rete, anche dietro al servizio… cosa abbastanza insolita per lui
Colangelo: “Sì, è vero. Non ho parlato col papà di Lorenzo dopo quella partita, ma Shelton lo fece giocare piuttosto male nei primi due set. Gli scambi erano lenti, la palla saltava alta, lui usava spesso il back. E Lorenzo non colpiva bene come nei turni precedenti, era anche un po’ indispettito. Si aspettava un avversario più propositivo, come lo è spesso Shelton. Quindi, ha deciso di cambiare: “Ok, da fondo campo non riesco a colpire bene? Allora vado a prendermi la rete.” E lì ha giocato molto bene. Gli schemi offensivi, servizio e discesa a rete, hanno funzionato. Il terzo e quarto set sono stati combattuti, uno vinto, uno perso al tie-break, ma Lorenzo lì ha fatto una gran partita. Quindi anche questo sarà un aspetto da tenere in considerazione per la prossima sfida

D: “Shelton è mancino, come dicevamo. Per Lorenzo questo può rappresentare una difficoltà ulteriore?
Colangelo: “Sì, secondo me sì. Dovrei controllare tutti i suoi risultati contro i mancini, ma credo che per lui sia sempre un po’ fastidioso affrontarli. Lui gioca benissimo quel dritto anomalo da destra verso sinistra, tagliando il campo, e contro i mancini quell’arma è un po’ meno efficace. Non è spuntata, però sicuramente è meno incisiva. I mancini hanno questa piccola fortuna tattica, che rende più complicato sfruttare certe traiettorie

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