Wimbledon: Darderi ci prova ma non basta, è Thompson a raggiungere la seconda settimana
J. Thompson b. L. Darderi 6-4 6-4 3-6 6-3
Non è una giornata positiva per gli italiani questo venerdì 4 luglio. Pochi minuti dopo la sconfitta di Bellucci contro Cameron Norrie, ecco che esce di scena anche Luciano Darderi. Peccato perché il matchup non era dei migliori e si sapeva (Jordan Thompson in carriera ha raggiunto 2 finali ATP su erba, ‘s-Hertogenbosch 2019 e 2023), ma dopo i primi due set persi con un po’ di leggerezza di troppo l’l’azzurro sembrava aver trovato la quadra vincendo il terzo set e mettendosi a spingere da fondo. Sembra che la partita possa prolungarsi fino al quinto set (sarebbe la terza per Thompson in questo torneo) ma ecco che l’aussie tira fuori il suo tennis vintage tutto discese a rete e coglie di sorpresa l’azzurro che, complice un erroraccio su palla break, consegna la vittoria all’avversario.
Primo set: Il break in apertura compromette il primo parziale per Darderi
(di Beatrice Becattini)
Luciano Darderi non inizia la partita in maniera ottimale, complice forse un po’ di tensione, vista l’occasione di approdare agli ottavi di uno Slam come Wimbledon. L’azzurro, con due errori, concede a Thompson tre palle break consecutive nel game d’apertura. L’australiano si prende il vantaggio alla seconda chance, chiudendo con una stop volley d’alta scuola un punto assai ben giocato. Darderi, poi, riesce a sciogliersi e trova l’efficacia dei suoi colpi, anche se il set ormai si gioca sul servizio di Thompson, che, con questo fondamentale, è solido e ben centrato. Tuttavia, nel sesto game, regala tre palle break a Luciano, su cui l’italoargentino non ha rimpianti, visto il coraggio con cui il numero 44 del mondo le cancella. Accusata l’opportunità sfumata, Darderi si ritrova sotto 0-30, ma ritira su un game che rischiava di concludere anzitempo il primo parziale. Luciano ci prova, cerca di scardinare l’ottima difesa dell’australiano, ma non ha ancora trovato la chiave definitiva per far girare la sfida. Sul 5-3, Jordan ha un set point in risposta, che Darderi annulla con una prima vincente e obbliga l’avversario a servire per il parziale. Il nativo di Sydney non trema e si porta avanti per 6-4. Nell’ultimo punto del set si registrano attimi di nervosismo. Thompson perde il cappellino sul colpo in uscita dal servizio e gioca il prosieguo dello scambio con il berretto in mano, prima di chiudere con un attacco in controtempo. Darderi si infuria con il giudice di sedia per non aver sospeso il punto. La discussione dura qualche momento, ma si conclude con un nulla di fatto.
Secondo set: Darderi non riesce a trovare la chiave in risposta e cede anche il secondo set
(di Beatrice Becattini)
Passata la tensione del finale di primo set, Darderi cerca di incanalare la rabbia nel suo tennis e parte deciso nel primo game. Tuttavia, nel terzo gioco torna a offrire palla break a Thompson. L’azzurro sbaglia il diritto in uscita dal servizio e cede la battuta, nell’unico momento di pressione che Luciano ha vissuto in battuta. Quel break risulterà, poi, decisivo. L’australiano ha un tennis più adatto all’erba e nella giornata odierna sembra riuscirgli tutto, dalla difesa, sempre solida e puntuale, alle chiusure sottorete, precise e definitive. Darderi non nasconde la frustrazione, cerca di sfogarsi anche a parole, ma in risposta fatica a impensierire l’avversario. Nell’ottavo gioco, Jordan vive il primo calo di concentrazione della sua partita, quando da 40-15, è costretto ai vantaggi. Si salva, con Luciano che non sfrutta il momento. Anzi, pare anche lui cedere alla tensione. Tenuto il servizio a 15, sul 5-4 porta nuovamente ai vantaggi Thompson, che spreca due set point con altrettante imprecisioni. Alla terza occasione, però, Darderi insacca il rovescio in rete e anche il secondo set è in archivio con il punteggio di 6-4.
Terzo set: Darderi trova finalmente il break e prolunga la partita
(di Beatrice Becattini)
Dopo il toilet break, Darderi torna in campo convinto di continuare a lottare. Nonostante sia costretto ai vantaggi, tiene il servizio, anche se il problema rimangono i game di risposta, dove l’italoargentino raramente si è reso pericoloso. Nel secondo gioco, si ritrova 15-30; Thompson gioca un serve and volley sulla seconda, Darderi sbaglia la direzione del primo passante e anche il secondo gli si alza troppo e l’australiano può chiudere con la volée alta. Successivamente, è Luciano a trovarsi sotto 15-30. Commette un pericoloso doppio fallo e offre due palle break potenzialmente decisive. L’azzurro gioca un punto di pura rabbia e, dopo tre accelerazioni, chiude con un diritto in avanzamento lungolinea. Poi, gioca una seconda rischiosissima su cui Thompson non riesce a rispondere in campo. Commette, però, un ulteriore doppio errore che vale all’australiano la terza chance di break. In un game dove la battuta di Darderi funziona a intermittenza, è costretto a giocare un’altra seconda, con Jordan che non ne approfitta. Nel quarto gioco Darderi aumenta la potenza dei suoi colpi e dei decibel e, con due grandi vincenti, si porta avanti 0-30. Tuttavia, Thompson mette a segno tre punti consecutivi. Darderi non ci sta e protrae il game ai vantaggi, prendendosi la parità a rete. La caparbietà di Luciano viene ripagata: con un serve and volley mal calcolato, data la morbidezza della seconda di servizio, Thompson regala la palla break tanto agognata. Darderi spreca malamente l’occasione, spedendo in rete un diritto in manovra. C’è anche una seconda palla break che l’azzurro non riesce a capitalizzare con un passante in corridoio. La terza è quella buona: l’oceanico spedisce fuori il diritto e il numero 59 ATP ottiene il primo break della sua partita. Salvando una possibilità di controbreak, l’azzurro allunga sul 4-1. Con qualche tribolazione, Darderi si prende il terzo set con il punteggio di 6-3.
Quarto set: l’illusione di un altro match al quinto finisce presto
Darderi comincia il set come aveva finito il precedente, con molta più intensità rispetto ai primi due parziali e tanta garra, chiamando più volte il sostegno del pubblico. Luciano risponde anche con una palla più pesante e spesso ha la meglio negli scambi prolungati, questo porta Thomposon a cercare la rete, dopo gli altissimi servizi in kick che è solito colpire, con una frequenza molto più alta, per cercare di accorciare lo scambio, regalandoci uno spettacolo dal sapore antico.
Purtroppo l’illusione di un altro match al quinto set si esaurisce nel quinto game, quando L’italoargentino gestisce nel peggiore dei modi una apparentemente innocua palla break dell’avversario (erroraccio col dritto in campo aperto), regalandogli l’opportunità di fare un bel balzo in avanti verso la vittoria.
Si aggiudica infatti il successivo turno di servizio, cede senza grandi patemi quello in risposta, e va a servire per il match. Nell’ultimo game Luciano lotta ma l‘aussie serve benissimo e si va a prendere il primo quarto turno a Wimbledon in carriera. Se la vedrà con Taylor Fritz: 1-1 i precedenti con l’ultimo vinto da Thompson tre settimane fa sull’erba di Halle.