Wimbledon: Majchrzak ancora avanti, bene Fritz e Jarry, Khachanov che fatica
K. Majchrzak b. A. Rinderknech 6-3 7-6(4) 7-6 (6)
Prosegue la corsa del Carneade giustiziere di Berrettini, che si regala per la prima volta in carriera la seconda settimana di uno slam. Battuto in tre set un Rinderknech spento e troppo falloso.
Primo set vinto senza grandi patemi, nel secondo è costretto ad affrontare anche set point, sia nel corso del parziale che del tie-break ma che annulla con caparbietà. In generale il francese dà l’impressione per tutta la durata del match di essere troppo frettoloso e poco connesso con la testa, mentre il polacco ha il merito di rimanere ben dentro il match in ogni occasione. Al prossimo turno affronterà Karen Kachanov. Che peccato perché stiamo parlando della parte di tabellone che sarebbe stata di Matteo Berrettini, come dimostra l’exploit del non altissimo e non certo erbivoro polacco, gli avversari che il romano avrebbe trovato sulla sua strada sarebbero stati tutt’altro che temibili su questa superficie
N. Jarry b. J. Fonseca 6-3 6-4 3-6 7-6 (4)
C’erano grandi aspettative per il terzo turno di Joao Fonseca, il più giovane a spingersi così avanti a Wimbledon da Bernard Tomic nel 2008, ma l’avversario di oggi era un osso duro, oggi scivolato fuori dalla top-100 ma con caratteristiche perfettamente compatibili con la superficie
L’incontro con Jarry è stato divertente, non privo di emozioni. Nel primo set il cileno, dal servizio potentissimo e il tennis muscolare, si approfitta di un passaggio a vuoto di Fonseca nell’ottavo game e alla prima occasione buona conquista il break che poi consolida. Tutto liscio anche nel secondo set, nel quale il n.143 del mondo conquista il break nel game d’apertura e si porta a casa il parziale senza particolari sussulti.
La musica cambia nel terzo set quando, dopo un game estenuante, il talentino brasiliano si porta avanti 3-1. Nel corso del set perderà poi pochissimi punti per concludere col punteggio di 6-3. Nel quarto set Fonseca avrà anche numerose palle break ma che si vedrà annullare dai servizi-bomba del cileno prima di chiamare il MTO. Nel tiebreak poi sarà lo stanchissimo Jarry ad avere la meglio contro l’inesperienza dell’avversario, chiudendo il match dopo 3:09
[14] A. Rublev b. A. Mannarino 7-5 6-2 6-3
Zitto, zitto nella parte di tabellone di Alcaraz sta avanzando Andrey Rublev, per la prima volta in carriera agli ottavi di Wimbledon e Roland Garros nello stesso anno. Battuto in poco più di due ore il francese Mannarino, non certo nel periodo più florido della sua carriera, ma che nel corso del torneo aveva fatto intravedere belle cose. Nel primo set a Rublev basta un break, conquistato nell’unidcesimo game. Nel secondo strappa il servizio all’avversario ben due volte in altrettante occasioni e nel terzo è bravo ad assorbire il contraccolpo del break subito e a portarsi a casa la partita. Al prossimo turno Rublev sarà il primo giocatore appartenete alla top-100 ad affrontare Alcaraz, che nel corso della settimana ha dimostrato di avere passaggi a vuoto un po’ più lunghi del solito, e chissà che non possa fargli un bello scherzetto. Dopotutto lo ha già battuto, Madrid 2024
[5] T. Fritz b. [26] A. Davidovich Fokina 6-4 6-3 6-7 (5) 6-1
Ordinaria amministrazione per Taylor Fritz, che dopo i due match al quinto set dei primi due turni contro serve-bot come Mpetshi-Perricard e Diallo, prende le cose con un po’ più calma. Quasi troppa visto che nel terzo set va a servire per il match e si fa rimontare. Rischia di combinare un bel disastro, ma rimane concentrato e, conquistando tre break consecutivi , si aggiudica tranquillamente il quarto set. Giornata no per Fokina, che come al solito lotta strenuamente ma senza grande qualità, specialemente al servizio, ed è un pocino troppo falloso (47 gli errori non forzati contro i 27 dello statunitense). Al prossimo turno Fritz affronterà Thompson e anche la sua parte di tabellone sembra piuttosto libera, almeno fino all’ipotetica semifinale contro Alcaraz
[17] K. Khachanov b. N. Borges 7-6 (6) 4-6 4-6 6-3 7-6 (8)
A proposito di chi serve per il match e la fa grossa… Match thriller quello andato in scena sul campo n.3 tra il portoghese Nuno Borges e il russo Khachanov. Alla fine tra i due ha vinto quello con più esperienza, ma Borges, senza dubbio più a suo agio sulla terra rossa, si è difeso valorosamente. Il primo set lo vince il russo in un tie-break dove è costretto anche a recuperare un mini-break di vantaggio, Poi il portoghese ha un sussulto, e con una prestazione sbalorditiva sulla diagonale del rovescio (complice la poca efficacia di Khachanov al servizio) riesce a conquistare i due set successivi. Il russo poi si riprende e si aggiudica, con un break nel quarto game, il quarto set.
Inizia allora il tragico quinto set nel quale Khachanov prima si fa rimontare il break ottenuto nel terzo set e poi, dopo un game di quasi 10′, si fa strappare il servizo, ritrovandosi sotto 5-2.
Sul 5-3 Borges dunque va a servire per il match, ma commette due doppi falli consecutivi e regala all’avversario l’occasione di pareggiare i conti. Occasione ovviamente sfruttata dalla testa di serie numero 17, che allunga la partita fino al super tie-break. Nel parziale decisivo Khachanov sembra essere molto più brillante fisicamente rispetto a un avversario probabilmente demoralizzato dagli errori nel game precedente e, non senza qualche brivido, riesce a portarsi a casa il match e si accascia a terra grato e distrutto come se avesse vinto la finale.
Al prossimo turno affronterà Majchrzak.