Il Wimbledon delle sorprese: perché Karen Khachanov può arrivare in semifinale
Della generazione d’oro del tennis russo, guidata da Daniil Medvedev con Andrey Rublev a tallonarlo da vicino, il terzo gradino del podio lo ha sempre occupato Karen Khachanov. Che, dei tre, è stato in realtà il primo ad arrivare a stretto contatto con il grande tennis. Con la storica vittoria a Bercy, che rimane l’unica a livello 1000, in finale contro Djokovic nel 2018. E l’ingresso in top 10 nell’estate del 2019, giusto qualche settimana prima di Medvedev. Da lì in avanti però la ribalta delle cronache lo ha abbandonato. Complici il dominio di Daniil e l’ascesa di Rublev. E risultati raramente all’altezza delle aspettative, con la prima semifinale Slam colta solo allo US Open 2022.
Ma Karen, nato a Mosca 3 mesi dopo Medvedev, è un giocatore completo, capace di raggiungere almeno quarti di finale in tutti gli Slam e due semifinali, a New York e Melbourne. Un gioco monocorde, potente ma privo di variazioni, ne ha sempre condizionato maggiori ambizioni. Ma le cose, in questo Wimbledon, potrebbero aver preso una piega insperata. Se già alla vigilia in molti lo vedevano come un possibile dark horse, l’allinearsi degli astri con le tante eliminazioni eccellenti ne ha rilanciato le quotazioni. E d’improvviso parlare di semifinale ai Championships è più che un sogno.
Come arriva Khachanov a Wimbledon
Il russo ha ottenuto proprio quest’anno il miglior risultato, ex aequo, della carriera sull’erba, centrando la semifinale ad Halle. Ci era riuscito in precedenza nel 2017, perdendo da Federer in due set. Otto anni dopo ha ritrovato la vena migliore sui prati e per un soffio non è riuscito a battere il miglior Bublik della carriera, fresco di vittoria su Sinner e che avrebbe poi trionfato in finale su Medvedev. Sono 300 i punti conquistati su erba nelle ultime 52 settimane da parte sua. Non saranno tantissimi, certo, ma rendono comunque l’idea di un giocatore che sa dove mettere piede sul verde.
E che ha tra l’altro un gioco, con l’ottimo servizio e un movimento di dritto rapido, che può portare dividendi a queste latitudini. E soprattutto ha vinto 6 delle ultime 8 partite, le sconfitte contro Bublik e contro un altro gran battitore come Diallo, che quasi mandava a casa Fritz ai Championships. La statistica più interessante in proposito riguarda però la qualità del gioco espresso.
Sfruttando il sito cult Tennis Abstract abbiamo analizzato il “dominance ratio” su erba di Khachanov, ed è uscito fuori che proprio nei quarti di Halle contro Etcheverry abbia giocato la seconda miglior partita della carriera sulla superficie. E relazionando a livello e all’avversario si può tranquillamente opinare come sia la migliore. Di conseguenza le sensazioni con cui arriva sono di estrema fiducia. Grazie anche ad un tabellone rivelatosi improvvisamente generoso.
Cosa aspetta Khachanov
Il forfait di Hurkacz già aveva fatto tirare un sospiro di sollievo, le sconfitte di Zverev e Berrettini avranno probabilmente increspato le dura labbra da fabbro gentile di Karen. Che d’improvviso si trova davanti un’autostrada verso i quarti. Dopo esser venuto a capo in cinque set di un grande Mochizuki, al terzo turno affronterà il portoghese Borges. Giocatore solido, concreto, ma che sull’erba è decisamente acerbo e meno competitivo rispetto al russo, prima di un ottavo più che abbordabile che lo vedrebbe opposto a Majchrzak o Rinderknech.
Tutti giocatori che meritano massimo rispetto, ma che partono decisamente indietro nella griglia. Anche perché Khachanov in carriera vanta un bilancio di 26-10 contro giocatori peggio classificati (come i tre sopra citati) sull’erba, e di 13-2 a Wimbledon. Numeri che sono decisamente incoraggianti, specie se bilanciati con il 51-6 che ha contro giocatori fuori dai primi 50 (come l’eventuale avversario in ottavi sarebbe) negli Slam. E, numeri a parte, sia in termini di talento che di esperienza è innegabile che Khachanov parta sopra tutti gli avversari che potrebbe trovarsi di fronte. Anche perché un’occasione così ghiotta, anche dando uno sguardo leggermente più avanti, non capita proprio in tutti i tornei.
Perché la semifinale non è un’utopia
Il russo è l’unica testa di serie rimasta in questo quarto oltre a Fritz e Davidovich Fokina…che si affronteranno però al terzo turno! Salvo sorprese il biglietto per la seconda settimana dovrebbe staccarlo l’americano, che dopo due battaglie da cinque set e tre giorni consecutivi di gioco ha anche troppa confidenza con i prati. E, in qualità tra l’altro di n.5 al mondo, è il favorito per raggiungere la sua prima semifinale a Wimbledon, anche secondo le statistiche. Sempre consultando Tennis Abstract e la sua griglia pronostici, Taylor avrebbe il 56% di possibilità di arrivare tra gli ultimi 4. Il più indicato alle sue spalle è proprio Khachanov, 17,8%, seguito da Jordan Thompson a 13,3%.
L’australiano affronterà Darderi e poi eventualmente agli ottavi Fritz, in un incontro da non perdere e che potrebbe fare un favore al russo. O eliminando il n.5 al mondo o sottoponendolo a un’ulteriore battaglia contro un grande interprete dei prati. Il quarto di finale designato sarebbe ormai contro l’americano, che tra l’altro ha perso 2 volte su 2 contro Khachanov, per quanto la partita più recente risalga all’ATP Cup 2020. Quando Karen era già tra i migliori al mondo e Fritz era ben lungi dall’esplodere.
Dunque non precedenti da considerare, ma che comunque rendono l’idea di un matchup che può piacere al russo. Visto che a ribattere di potenza colpo su colpo va a nozze, e potrebbe tirare un brutto scherzo nel tentativo di trovare la prima vittoria Slam contro un top 5. Il tempo per una terza semifinale Slam, considerando tutti i fattori, ormai è maturo. Anche consultando le quote, che oscillano tra il 3,50 e il 4,00 per “Khachanov vincente quarto”. Sono tutti avvisati, concedergli il dritto è una follia da evitare.
Le quote antepost
Tempo di prime somme e di pronostici in quel di Wimbledon, dopo le tante eliminazioni eccellenti. Con tutti i caduti del caso il pronostico è oramai sempre più indirizzato verso i grandi favoriti sin da subito, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Lo spagnolo, campione uscente, parte un pelino in vantaggio nelle gerarchie, ed è premiato da una super quota che su Sisal vale 8 volte la posta.
Situazione analoga per Sinner. Il n.1 al mondo viene immediatamente dietro ad Alcaraz, per il semplice fatto di avere lo spauracchio Novak Djokovic nella propria zona di tabellone. Al netto di ciò anche la sua quota ha una maggiorata su Sisal, che diventa uguale (e ancora più conveniente visto il rendimento nei primi due match di Jannik) a quello dello spagnolo, 8 volte la puntata.