Wimbledon: da Zverev a Gauff fino a Bublik e Zheng, le teste di serie cadute senza sorpresa
È estate e fa caldo. Una notizia fantastica sia per chi ha bisogno di certezze, sia per chi sguazza nei sensazionalismi. Tra i precipitosi della più calda “di sempre” (magari aspettiamo un altro paio di giorni o, meglio, di mesi) e quelli più contenuti “degli ultimi vent’anni” (l’importante è che non sia la più fresca dei prossimi venti), noi restiamo con i piedi per terra (purché non scalzi sull’asfalto rovente) vaticinando che sarà l’estate più calda del 2025.
Anche a Londra, nei due giorni dedicati al primo turno, si sono superati i 30 gradi nelle più diffuse scale di misurazione della temperatura e qualcuno potrebbe azzardare che sia stato un fattore nella caduta di tante di teste di serie: 23 su 64 al primo round, 13 maschi, roba che non succedeva dall’Australian Open 2004. Otto top 10, quattro per tabellone. Per qualche misterioso motivo i più forti sulla carta sopportano meno il caldo? La palla viaggiava più veloce per il caldo o più lenta per l’umidità? Vero è che, se a un giocatore di circolo offrissero 100 euro per ogni punto vinto in un match contro un 2.1, potendo lo sfavorito scegliere le condizioni una buona tattica per portarsi a casa un bel gruzzolo sarebbero campo in ciottoli e uragano: le situazioni estreme livellano i valori. Però, non parliamo di 45° C e, se scegli il tennis, devi mettere in conto che spesso giocherai al caldo.
Finita la parte seriosa, andiamo a vedere chi ha sconfitto chi non avrebbe dovuto sconfiggere secondo la legge dei piccoli numeri (quelli delle teste di serie), nonché se e quali sorprese sono davvero tali. (Avvertenza 1: l’elenco completo dei match è nell’editoriale del direttore “Wimbledon – Sinner non fa prigionieri, ma tanti favoriti rotolano sull’erba”. Avvertenza 2: come a Hollywood, l’articolo potrebbe avere un sequel in caso di moderato successo, quindi leggete a vostro rischio e pericolo. Avvertenza 3: la 2 è fasulla, ormai siete entrati e conteggiati). Ladies first.
[9] Badosa (Boulter)
Paula Badosa non è mai andata oltre gli ottavi a Wimbledon (tre volte) e ha problemi cronici alla schiena, mentre l’erba è la superficie su cui Katie Boulter vince di più in percentuale (39-23, 63%). Certo, qui Katie non ha ancora fatto risultati, ma non dimentichiamo che è “nel giro” da nemmeno due anni, tanto che nel 2023 ha avuto bisogno di una wild card per entrare all’AELTC.
Livello sorpresa: ci sta
Affinità di coppia: notevole (Tsitsipas, compagno di Paula, ha perso, De Minaur, di Katie, ha vinto)
[20] Ostapenko (Kartal)
Semifinalista nel 2018 e nelle ultime otto un anno fa (sconfitta da Krejcikova), Jelena Ostapenko era avanti 5-2 nel primo parziale, subendo però cinque giochi consecutivi e sprecando tre set point in risposta al decimo game. Pareggiata la questione, tuttavia, nel terzo si è trovata di fronte una Sonay Kartal che ha commesso 2 errori non forzati (10 vincenti) e non le è stata sufficiente la scontata maggior propensione all’attacco (31 contro 21 le percentuali) che peraltro ha prodotto un bilancio winner/unforced di 8-12.
Livello sorpresa: alto
Lezione: non basta essere più forti sulla Kartal
[32] Kessler (Vondrousova)
Mccartney Kessler ha vinto il WTA 250 di Nottingham un paio di settimane fa. Marketa Vondrousova è la campionessa di Wimbledon 2023.
Livello sorpresa: ma quale sorpresa
Curiosità: Mccartney non è nipote di Alice ed Ellen Kessler
[2] Gauff (Yastremska)
Tutti quelli che storcono il naso davanti ai giocatori “servizio&dritto” tifano smodatamente per Coco Gauff? Lei non ha né servizio né dritto, quindi dovrebbero. Oppure no. C’è poco da ridere quando si tratta yips (la testa si mette di traverso e la tecnica diventa tragedia, “tetra tetra” potremmo abbreviare) e non si possono non riconoscere i meriti di Coco, numero 2 del mondo e due volte campionessa Slam a dispetto di due fondamentali su tre spesso traballanti.
Qualcosa di loro ci metteranno pure le avversarie, è innegabile, ma non è stato il caso di Dayana Yastremska, sempre temibile quando la tiene in campo. E poi l’erba concede meno margini per metterla in lotta quando le cose non girano bene per i favoriti.
Livello sorpresa: ci sta
Cura per gli yips: non ci sta
[3] Pegula (Cocciaretto)
Si può sostenere che Jessica Pegula era appagata della good win in Bad Homburg o inventarsi altre ipotesi strampalate, ma la numero 3 del mondo ha analizzato così la sconfitta patita da Elisabetta Cocciaretto: “Ha giocato un tennis incredibile. È stato il mio match migliore di sempre? No, ma neppure ho giocato male. Semplicemente, era la sua giornata”.
Livello sorpresa: magico (salagadula JessePegula bibbidi-bobbidi-bu, ma la magia è di Coccia)
Livello giochi di parole: n.p.
[5] Zheng (Siniakova)
Qinwen Zheng non funziona sui prati, è arrivata in Church Road con un bilancio in carriera di 5 vittorie e 10 sconhttps://www.ubitennis.com/blog/2025/07/04/wimbledon-da-zverev-a-gauff-fino-a-bublik-e-zheng-le-teste-di-serie-cadute-senza-sorpresa/2/fitte. Nel 2023, fuori subito con la stessa Katerina Siniakova e già questo basterebbe per valutare la sorpresa. Nessuna vittoria neanche l’anno scorso, sconfitta dalla qualificata Lulu “A place in the” Sun (soprannome non ufficiale). Le era andata grass(a) nel 2022 con il terzo turno – relativamente, visto che ha incrociato la poi campionessa Rybakina.
Livello sorpresa: sotto il gancio
A pagina 2: Gentlemen second – Musetti, gli Original Next Gen e il fenomeno Munar