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Wimbledon, buona la prima per Bolelli e Vavassori: doppio tie break vincente per gli azzurri

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[7]S.Bolelli/A.Vavassori b. A.Behar/J. Vliegen 7-6(5) 7-6(3)

Una prova non scintillante, ma estremamente solida ed efficace. La corsa di Bolelli e Vavassori per vendicare la cocente delusione a Wimbledon dello scorso anno, fuori al primo turno contro Heliovaara e Patten, inizia nel migliore dei modi. Un’ulteriore rivincita se la prende il piemontese che a maggio aveva già affrontato Joran Vliegen e Ariel Behar al Challenger di Torino, perdendo in coppia con l’argentino Molteni. Cambia il partner e cambia il risultato, con gli azzurri che salgono in cattedra nei due tie break conclusi 7-6(5) 7-6(3) e si sbarazzano del tandem belga-uruguaiano. I numeri 7 del seeding attenderanno al secondo turno i vincitori della sfida tra Pavlasek/Zielinski e Gonzales/Krajicek.

La coppia azzurra flirta con il break già dal pronti via con la coppia belga-uruguaiana a correre subito ai ripari: tre palle break annullate e lo smash di Behar a disinnescare i primi pericoli accorsi. Partono bene al servizio gli italiani, con Vavassori che lascia solo un 15 nel proprio turno di battuta. Non ci sono break, con Bolelli che sigla il primo ace della contesa nell’arco del quarto game. Se Vliegen è in vena di regali, smash comodo sparato fuori a concedere un’altra chance di sorpasso, è il partner uruguaiano a togliere di nuovo le castagne dal fuoco con tre punti consecutivi utili al tandem per rimanere al comando. Non ci sono più chances di break, e si arriva al tie break. Il primo mini break lo coglie Andrea Vavassori con un’accurata difesa a rete, con il duo azzurro che vola 3-0 proprio conservando o due turni al servizio del piemontese.  Gli avversari rimangono in scia e agguantano il 5-5 ma sul primo set point azzurro, non tengono la battuta a causa di una grande risposta del nativo di Torino che vale il primo set. 

Il secondo parziale inizia con molti meno patemi per la coppia formata da Behar e Vligen che riescono a farla da padrone sui propri turni al servizio. Gli azzurri non sono da meno, con i game che corrono via in maniera abbastanza spedita e senza opportunità di break, con anche i vantaggi ad essere un miraggio. Dopo nove game, stavolta è l’uruguaiano ad aprire uno spiraglio dove Simone e Andrea non riescono ad infilarsi: Behar sbaglia quattro battute e il duplice doppio fallo produce un interessante 15-30 per gli azzurri. Niente da fare, Bolelli e Vavassori perdono i successivi tre punti e si va ad oltranza sul 5-5. Per rompere l’equilibrio vigente per tutto il secondo set serve, di nuovo, il tie break: andamento in copia carbone rispetto al round precedente con il piemontese che attacca due volte in volée, Behar si difende bene ma Vligen non può nulla: 2-0 e mini break. Si gira sul 4-2. La veronica del bolognese è la bolla papale sul match, gli avversari non hanno più margine per rientrare e il punto esclamativo lo mette il vincente in risposta di dritto targato Vavassori che chiude 7-3.

Le parole di Ubaldo Scanagatta

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