Jim Courier esagera su Sinner: “Gestisce i suoi affari come un malavitoso”
Non ha scelto le parole giuste forse questa volta Jim Courier, ex numero uno del mondo ATP, ai microfoni di Tennis Channel. Non ha usato i termini più adatti, volendo, per commentare l’improvviso allontanamento di Marco Panichi e Ulises Badio, rispettivamente preparatore atletico e fisioterapista del numero uno del ranking ATP. Per Courier «…il sospetto è che Jannik si sia arrabbiato per qualcosa e abbia deciso di andare avanti senza Panichi e Badio. Sinner ha l’aspetto di un gatto calmo e docile, ma in realtà è un assassino a sangue freddo». Non il modo migliore per spiegare la scelta, ignota al pubblico, di licenziare a sorpresa due figure molto recenti del team Sinner.
Per corroborare la sua tesi, Courier ha ricordato un precedente simile: la rottura, dopo la sconfitta contro Tsitsipas agli Australian Open, con Riccardo Piatti, “nonostante quest’ultimo fosse come un padre per lui”. Anche allora, Sinner dimostrò di saper prendere decisioni difficili per il bene della propria carriera, scegliendo di affidarsi a Simone Vagnozzi e, successivamente, a Darren Cahill. Una scelta che, col senno di poi, ha portato i suoi frutti.
«Adesso Sinner è il miglior giocatore al mondo e non si fa certo problemi a gestire i suoi affari come un malavitoso, in un certo senso mi piace il suo approccio», ha aggiunto Courier, in un passaggio che ha fatto discutere. Il tono, forse ironico, forse ammirato, resta comunque discutibile. Perché se è vero che nel tennis moderno serve una mentalità spietata per restare al vertice, è altrettanto vero che le parole contano. La spietatezza è importante che Jannik la mostri ora in campo, per ottenere i punti che non è riuscito a fare l’anno scorso, e recuperare il divario nella Race to Turin con Alcaraz per terminare un altro anno da numero uno.