Wimbledon: Berrettini subito fuori, passa Majchrzak al quinto
K. Majchrzak b. [32] M. Berrettini 4-6 6-2 6-4 5-7 6-3
Finisce subito l’avventura a Wimbledon di Matteo Berrettini, sconfitto 4-6 6-2 6-4 5-7 6-3 dal n. 109 ATP Kamil Majchrzak in tre ore e sette minuti nel match che segnava il suo rientro dopo il ritiro di Roma contro Ruud per una lesione agli addominali, problema ricorrente che lo aveva fermato anche a Madrid. Peccato perché il polacco veniva da sette sconfitte consecutive (ultima vittoria al primo turno di qualificazioni di Madrid) e l’erba è la superficie dove raccoglie meno, mentre Matteo ci ha vinto quattro tornei e in Church Road ha fatto finale nel 2021. Le condizioni per un moderato ottimismo c’erano, ma a Berrettini hanno fatto difetto continuità e brillantezza, con la mancanza del ritmo partita dopo oltre un mese e mezzo di assenza per l’infortunio che ha giocato un ruolo decisivo.
Dopo un primo set che ha fatto ben sperare e un secondo in cui l’azzurro n. 35 del ranking ha subito la reazione dell’avversario, è stato il terzo parziale a rivelarsi decisivo: avanti di un break, ha preteso troppo dal dritto sulla palla che valeva il 5-2 e servizio e ha subito la rimonta di Majchrzak. È poi riuscito a trascinarla al quinto, aperto però da un parziale di 12 punti a 0 per Kamil che non ha trovato più ostacoli.
Molti errori per Berretto, 69, anche se 60 vincenti (25 ace), quasi sempre poco incisivo sulle seconde polacche, senza pressoché mai riuscire a organizzare passanti dal lato del rovescio (certo non tantissimi scambi giocati in quella situazione, ma pesanti, anche perché l’altro sa cosa fare quando la palla scotta e ha bisogno di certezze). Di nuovo, peccato perché il tabellone non era male (c’è di peggio di uno Zverev al terzo turno su questi campi), ma sappiamo – e non da ora – che Matteo deve fare i conti con il suo fisico e, va bene che è stato Comeback player of the year 2024, ma non è che a ogni rientro si torni a spaccare la palla come se nulla fosse. E l’espressione del suo viso nel quinto set sembrava proprio quella della presa di coscienza di questa sgraditissima realtà.
Primo set – Berrettini rischia all’inizio, poi prende il comando
Matteo sceglie di rispondere e va in difficoltà al primo turno di battuta: poche prime e Majchrzak ha due chance da sinistra che spreca. Il suo set finisce lì, perché al quinto gioco regala un paio di punti, il suo dritto fatica contro lo slice azzurro e Berrettini sorpassa con una delle sue catenate apparecchiata da un’ottima risposta bimane. Tre game in cui lascia poco alla risposta e il primo parziale è al sicuro, 6-4.
Secondo set – Tanti errori di Matteo, un Kamil solido pareggia il conto
Quarto game con due ottime risposte di Majchrzak, quasi sempre in controllo degli scambi, e Berrettini cede il servizio. Il polacco conferma, 4-1, e il nostro deve inseguire. Sembra però non crederci, Matteo, e combina qualche piccolo disastro nel game di battuta, tanto da dover salvare tre set point consecutivi sul 2-5; il doppio fallo e l’errore numero n. 14 consegnano però la frazione a Majchrzak che limita i gratuiti a 3 (7 a testa i vincenti). Berrettini mai oltre il “30” in risposta, nonostante il 41% di prime polacche.
Terzo set – Berrettini parte meglio, ma non sfrutta la palla del doppio break e subisce 4 game di fila
Matteo manca di continuità e freddezza, le due palle break consecutive al terzo gioco se ne vanno su altrettanti errori. Non così pochi minuti dopo, quando blocca efficacemente le risposte, difende vivace, smorza e non sbaglia, mentre l’altro va in confusione e finisce sotto. Berrettini non gioca un match dal 12 maggio, una frazione di secondo in più per girarsi sul dritto è comprensibile e l’inside-in del possibile 5-2 finisce lungo. Majchrzak allora ci crede, pure troppo, confortato da due errori di dritto in uscita (il secondo da posizione offensiva), ai quali Berretto ne fa seguire due di rovescio ed è 4 pari, che diventa presto 5-4 Polonia.
Al servizio per restare nel set, Matteo si fa applaudire per un altro bel drop shot, poi il doppio fallo che dà a Kamil il coraggio per andare a prendersi un punto a rete; un nastro fortunatissimo vale due set point, il secondo trasformato attaccando l’angolo sinistro di Berrettini che, senza fortuna, tenta di rifugiarsi in un passante slice: 6-4 Majchrzak, sempre sotto il 50% di prime, astutamente verrebbe da dire, visto che ottiene molti più punti con la seconda, al contrario di Matteo (2 punti su 7 e ancora tanti non forzati, 18).
Quarto set – Berretto parte avanti, viene ancora ripreso, ma non si fa sfuggire il parziale
Reazione caparbia del ventinovenne romano che parte brekkando il coetaneo polacco (il nastro rende quello che si era preso), anche se la conferma deve passare per il 15-40 – ancora nessuna valida contromisura quando l’altro gli prende la rote attaccandolo sul rovescio. Ora si tratta di mantenere il vantaggio con il minimo sforzo e andare a giocarsela al quinto. La scelta della volée smorzata (steccata in rete) invece di spingerla in lungolinea gli complica il turno sul 3-2, ma grazie a quella (che non è davvero una scelta se la fa sempre) ai vantaggi ci fa ammirare un passante in corsa di rovescio a una mano, piatto, quasi di solo polso con l’impugnatura continental. Si arriva sul 5-4 e servizio Matteo, ma bisogna soffrire perché Majchrzak lascia andare il rovescio, un inside-in azzurro si ferma in rete e il 5 pari è dietro l’angolo. Berretto scatena un drittone rabbioso al primo punto, il resto lo fa (molto male) il n. 109 ATP offendo un’altra opportunità di chiudere con la battuta. Va bene la ruggine, va bene la forma non dei periodi migliori, ma c’è un limite a quanto puoi sperare che il servizio azzurro ti conceda e infatti Berrettini la porta al quinto piantando l’ottavo ace della frazione. Per lui 16 errori non forzati, ma i vincenti li superano (20) e finalmente la seconda di Kamil viene punita il giusto.
Quinto set – Berrettini assente per tre giochi e Majchrzak tira dritto fino al traguardo
Siamo a due ore e quaranta di match, Matteo non appare freschissimo, tutt’altro, sbaglia rovesci in palleggio, strappa ripetutamente il dritto e si ritrova in fretta 0-3, subendo un parziale di dodici punti a zero. Muove il punteggio tornato in battuta, ma l’espressione è rassegnata e per adesso in risposta non crea preoccupazioni, anzi si prende un warning per abuso di palla, peraltro dopo aver vinto l’unico punto del quinto gioco. Kamil procede spedito verso la meta e, anche se sul 5-3 esordisce con un doppio fallo, rimedia immediatamente andando a cercare il passante di rovescio azzurro (ancora in slice, ancora fuori bersaglio), chiudendo la sfida con la facile volée guadagnata alla stessa maniera. Al secondo turno troverà Ethan Quinn, statunitense n. 89 ATP, che ha battuto la wild card brit Henry Searle in quattro set.. E Zverev tira un sospiro di sollievo. Sempre che…