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E se a Wimbledon ci fosse ancora l’algoritmo verde? Sinner sarebbe testa di serie n.2 e Djokovic tra i primi 4

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Fino al 2019 Wimbledon aveva mantenuto una sua unicità ancor maggiore, ben oltre i completini bianchi e le regole che lo rendono un torneo a sé stante. Era rimasto l’unico torneo al mondo ad avere un proprio, specifico, criterio sulla selezione delle teste di serie. Ovviamente sempre tenendo conto dei primi 32 del ranking del lunedì precedente all’inizio del torneo, ma rimescolandolo “un po’ a piacimento”. Un’accortezza che permetteva di premiare i migliori giocatori sull’erba, causando più di qualche lamentela (Nadal su tutti). Ma senza nessuno strappo alle regole.

La possibilità infatti di definire in maniera personale le teste di serie c’era per tutti i tornei dello Slam. Oggi nel regolamento, quantomeno per i tabelloni di singolare, si legge che la base per le teste di serie deve essere la lista dei primi 32 del ranking la settimana prima dell’inizio del torneo. Non sempre è stato così, e sul vecchio regolamento il criterio di selezione per le teste di serie lasciava margine ai singoli tornei:

La selezione delle teste di serie sarà a discrezione di ogni singolo Comitato dei tornei del Grande Slam. Tuttavia la classifica del computer precedente approssimativamente di 7 giorni all’inizio del torneo deve essere una base primaria, ma non unica, per la selezione

Ora i tempi sono cambiati, e la base non è più solo primaria, ma anche unica. Abbiamo però guardato un po’ la classifica, rendendoci conto che con il vecchio sistema ci sarebbero state variazioni, qualcuna anche sensibile, nell’assegnazione delle 32 teste di serie. E ci siamo divertiti a rimescolare le carte usando l’algoritmo verde. Che funziona così:

punti totali del giocatore all’ultima classifica pre torneo + punti conquistati su erba nelle ultime 52 settimane (da Wimbledon 2024 fino alla settimana Queen’s/Halle 2025) + 75% del miglior risultato su erba delle 52 settimane ancora precedenti (da Wimbledon 2023 fino alla settimana Maiorca/Eastbourne 2024).

Roger Federer e Rafa Nadal – Wimbledon 2019 (via Twitter, @wimbledon)

Le 32 teste di serie ufficiali

Le teste di serie di quest’anno, basate sulla classifica ATP ufficiale al 23 giugno 2025, sono le seguenti:

1) Jannik Sinner
2) Carlos Alcaraz
3) Alexander Zverev
4) Jack Draper
5) Taylor Fritz
6) Novak Djokovic
7) Lorenzo Musetti
8) Holger Rune
9) Daniil Medvedev
10) Ben Shelton
11) Alex de Minaur
12) Frances Tiafoe
13) Tommy Paul
14) Andrey Rublev 
15) Jakub Mensik
16) Francisco Cerundolo
17) Karen Khachanov 
18) Ugo Humbert
19) Grigor Dimitrov
20) Alexei Popyrin
21) Tomas Machac
22) Flavio Cobolli
23) Jiri Lehecka
24) Stefanos Tsitsipas
25) Felix Auger-Aliassime
26) Alejandro Davidovich Fokina
27) Denis Shapovalov
28) Alexander Bublik
29) Brandon Nakashima
30) Alex Michelsen
31) Tallon Griekspoor
32) Matteo Berrettini

Jannik Sinner è, giustamente, in prima posizione, e subito dopo Alcaraz, Zverev e Draper. Anche Musetti, per il secondo Slam di fila tra i primi 8, Cobolli e Berrettini (“graziato” da 3 forfait di giocatori più avanti nel ranking) sono compresi nel seeding. Dunque, ponendo caso che usassimo ancora l’algoritmo verde, sarebbero questi i giocatori su cui basarlo. Perciò in ogni caso un giocatore non compreso tra i migliori 32 (ad esempio Hurkacz, una pericolosissima mina vagante) non potrebbe rientrarci.

Le 32 teste di serie “verdi”

Aggiustando i nomi di cui sopra con l’algoritmo verde precedentemente illustrato le carte si sono un po’ rimescolate, con tanti cambi di posizione (quattro giocatori avrebbero la stessa testa di serie ufficiale), ma solo alcuni a tracciare sensibili differenze con quello che effettivamente sarà. Uno strumento utile per capire chi sono ad oggi, numeri alla mano, i migliori sull’erba. Vediamo le 32 teste di serie aggiustate come un tempo si sarebbe ufficialmente fatto a Wimbledon:

Punti ufficialiPunti algoritmo “verde”Differenza posizioni
1) Alcaraz9.30013.300+1
2) Sinner10.43011.480-1
3) Zverev6.5007.215=
4) Djokovic4.6306.905+2
5) Fritz 4.6355.472=
6) Medvedev3.4205.200+3
7) Musetti4.1505.197=
8) Draper4.6505.087-4
9) Rune3.5304.130-1
10) Paul2.9703.745+3
11) de Minaur3.0853.672=
12) Shelton3.1703.507-2
13) Rublev2.9203.280+1
14) Tiafoe2.9903.165-2
15) Humbert2.1952.570+3
16) Khachanov2.2402.540+1
17) Dimitrov2.1552.505+2
18) Lehecka1.9652.495+5
19) Mensik2.3562.443-4
20) Bublik1.6752.425+8
21) Cerundolo2.2852.332-5
22) Popyrin2.1402.308-2
23) Machac2.1102.260-2
24) Cobolli2.0602.247-2
25) Tsitsipas1.9202.170-1
26) Michelsen1.6202.043+4
27) Nakashima1.6502.000+2
28) Shapovalov1.6761.976-1
29) Auger-Aliassime1.7751.942-4
30) Davidovich Fokina1.7701.845-4
31) Berrettini1.5151.715+1
32) Griekspoor1.5351.660-1

Le prime differenze sono abbastanza chiare, e balzano subito all’occhio: Alcaraz diventerebbe testa di serie n.1, Sinner n.2. E, soprattutto, Novak Djokovic quarto favorito al posto di Draper. E ciò vorrebbe dire avere la possibilità di incrociarlo solo in semifinale per i primi 2. Un’altra importante variazione, e quella sì farebbe tirare sospiri di sollievo a tutti i big, vede il balzo in avanti di 8 posizioni, dalla n.28 alla n.20, di Alexander Bublik. Il campione di Halle è uno dei giocatori più in forma del circuito, e può essere pericolosissimo sull’erba, come ha già dimostrato. A Wimbledon potrebbe incrociare al terzo turno uno dei primi 8 del seeding, con l’algoritmo verde non avrebbe invece potuto trovarli prima degli ottavi di finale.

Chiariti questi due adeguamenti, menzione d’onore anche per Ugo Humbert e Karen Khachanov che, guadagnando rispettivamente tre posizioni e una, sarebbero compresi tra i primi 16 e con un eventuale terzo turno sulla carta più agevole. Anche se il nome che più forse avrebbe sorpreso di vedere salire le gerarchie, in caso di applicazione dell’algoritmo verde, è un altro. Ben più noto, e che ci porta verso l’ultima parte del discorso.

Daniil Medvedev – Wimbledon 2024

Chi sono i veri favoriti? C’è anche Medvedev

Apparentemente a sorpresa, il russo è in realtà uno dei migliori giocatori su erba degli ultimi anni. Nelle ultime 52 settimane, grazie alla semifinale a Wimbledon e la finale ad Halle, solo Alcaraz e Djokovic hanno infatti ottenuto più punti su erba dei suoi 1.180. Rendimento ben diverso rispetto ad un inizio di carriera nel quale sembrava odiare la superficie. E sul verde di Halle, che non è esattamente simile a quello dei Championships, si è rivisto un Daniil di primo livello. Specie da un punto di vista mentale, molto meno passivo degli ultimi mesi. Sarebbe stato sesto piuttosto che nono, ci fosse stato ancora l’algoritmo verde.

Un avversario che dunque potrebbe essere uno spauracchio per i giocatori tra il n.5 e il n.8, da tenere d’occhio. Come lui il già citato amico Bublik, un Lehecka che diventerebbe n.18, scalando 5 posizioni, in caso di algoritmo verde. E soprattutto Alex Michelsen, attuale tds n.30, che sarebbe stato 26esimo con il nostro calcolo. E sull’erba, nella giornata giusta al servizio, può essere davvero pericoloso. Così come Shelton, che salvo l’ottavo allo scorso Wimbledon appare ancora un po’ troppo acerbo sulla superficie…per quanto sarebbe folle sottovalutare uno che batte in quel modo.

Citiamo in ultimo, ma solo per rispetto dell’algoritmo che non lo ha premiato più di tanto, causa sorteggi non sempre benevoli, Matteo Berrettini. Se starà bene l’azzurro, destinato a pescare uno dei primi 8 al terzo turno, è un avversario temibilissimo per tutti, essendo l’unico ex finalista in tabellone tolti Cilic (ben lontano però dai tempi migliori) e i soliti Djokovic e Alcaraz, che si sono affrontati negli atti decisivi 2023-2024. Trovarsi di fronte un Matteo nella forma giusta potrebbe essere una brutta notizia per chiunque. Algoritmo verde o meno. Ben consapevoli che tutti, in ogni caso, guarderanno dal basso Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. In ogni caso le prime due teste di serie, gli uomini da battere.

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