ATP Halle: festa Bublik. Sconfitto Medvedev in due set
A. Bublik b. [3] D. Medvedev 6-3 7-6(5)
Genio e sregolatezza: due termini che calzano a pennello per Alexander Bublik, l’uomo forse meno prevedibile del circuito ATP. Al termine di una settimana memorabile, in cui ha sconfitto anche il numero 1 al mondo Jannik Sinner, il kazako si porta a casa nuovamente il titolo dell’ATP 500 di Halle, dopo aver già vinto nel 2023. Bublik ha conquistato la finale del Terra Wortmann Open sconfiggendo il russo Daniil Medvedev (29 anni, attuale n. 11 ATP) in due set, con il punteggio di 6-3, 7-6(5), in un’ora e ventitré minuti di gioco. Questa vittoria sull’erba tedesca rappresenta la prima volta che Bublik riesce a battere Medvedev, dopo aver perso i sei precedenti incontri a livello ATP (più uno a livello Challenger).
Il ventottenne kazako, attualmente numero 45 del ranking ATP, vantava già un record impeccabile contro i Top 25 ad Halle, e grazie a questo successo contro Medvedev, mantiene questa striscia aperta, arrivando a quota 9 vittorie e zero sconfitte. Bublik diventa il quarto tennista ad aver vinto Halle più di una volta dopo l’inarrivabile Federer, a quota 10 e Kafelnikov (3), eguagliando quanto fatto da Tommy Haas che vinse nel 2009 e 2012.
Per Bublik, questo è il quinto titolo in carriera, e il successo ad Halle gli consente di rientrare nuovamente tra i migliori trenta giocatori al mondo. Per Medvedev, invece, l’erba del Terra Wortmann Open si conferma ancora amara, dopo aver già perso la finale nel 2022 contro Hurkacz. Nonostante la sconfitta, il russo si consola con la certezza di rientrare nella top 10, posizionandosi al numero 9 del ranking.
Primo set: finale in crescendo di Bublik che conquista un primo set lampo
L’inizio del match complicato per Bublik. Il kazako serve bene, ma trova nel russo Medvedev un vero e proprio muro difensivo, con quest’ultimo che, come di consueto, risponde diversi metri dietro la linea di fondo campo. Un brivido percorre la schiena del kazako, quando tre errori non forzati portano Bublik a dover fronteggiare una palla break. L’estro del kazako emerge subito: un ottimo servizio e una palla corta millimetrica salvano la situazione. Il servizio si rivela un fattore determinante, con entrambi i giocatori che concedono pochissimo all’avversario. Tuttavia, è Medvedev a farsi preferire nelle fasi iniziali, leggendo meglio il servizio dell’avversario in risposta. Grazie alla sua mobilità da fondo campo e a un solido rovescio, il russo crea qualche grattacapo al kazako, che però non si risparmia e, appena possibile, gioca la palla corta per chiudere a rete.
La svolta arriva sul 3-3, 0-30 sul servizio di Bublik. Il kazako non solo tiene il suo turno di battuta, ma dopo tre game in cui aveva faticato a fare punto in risposta, parte alla riscossa aggredendo il suo avversario. In un attimo, arrivano tre palle break consecutive, prontamente sfruttate da Bublik, che vola sul 5-3 grazie a un vincente lungolinea di rovescio. Al servizio per il set, Bublik completa una striscia di 12 punti consecutivi e mette il sigillo su un parziale chiuso 6-3 in soli 27 minuti. I numeri del kazako nel primo set parlano chiaro: 12 vincenti (di cui 5 ace), 13 unreturned serve (su 26) e un 83% di punti vinti con la prima di servizio certificano una performance impeccabile.
Secondo set: occasioni per entrambi ma al tie-break la spunta Bublik in rimonta
Il secondo set si apre con un Medvedev per nulla arrendevole, mentre Bublik ha un piccolo momento di appannamento, commettendo due doppi falli prima di ritrovare il suo ritmo. Il kazako continua a esercitare pressione in risposta e nel terzo game si procura due palle break. Tuttavia, il russo annulla prontamente le occasioni con due ace perentori. Con il passare dei giochi, tra prime di servizio che viaggiano costantemente intorno ai 200 km/h, l’efficacia del dritto di Bublik cresce notevolmente. Medvedev si affida principalmente a potenza e ritmo, mentre Bublik cerca di variare il gioco con numerosi colpi in back, non solo dal lato del rovescio.
Il kazako non molla un punto e nel settimo game si procura un’altra palla break. Anche questa volta, Medvedev tira fuori un servizio impeccabile che Bublik non riesce a controllare. Nonostante l’alta qualità dei suoi turni di servizio in questo set, anche Bublik concede qualche spiraglio, in parte per suoi demeriti, in parte per meriti di Medvedev, come la risposta vincente di rovescio che vale un set point. Nel momento di massima tensione, il servizio non salva il kazako, ma una palla corta magistrale lascia Medvedev immobile, risolvendo la situazione.
In un set in cui entrambi i tennisti hanno avuto le loro chance, lo scenario più prevedibile si avvera: il tie-break. Il gioco decisivo vede Medvedev partire meglio, tenendo i propri servizi con autorità e giocando bene anche a rete. Il russo ottiene il primo mini-break grazie a un doppio fallo di Bublik. Ma il kazako è un osso duro e, da uno svantaggio di 1-4, si riporta sul 5-4 grazie a due ottimi servizi e a due rovesci, nei turni di risposta, che mandano fuori giri Medvedev. Il kazako è “on fire” e con un angolo di rovescio strepitoso si crea lo spazio per chiudere a rete, conquistando due Championship point. Basta una gran prima esterna, su cui Medvedev non può nulla, per consentire al kazako di celebrare il suo secondo titolo sull’erba di Halle, dopo quello conquistato nel 2023.