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WTA Queen’s, alla scoperta di Tatjana Maria: vita, tennis e rinascita della giocatrice tedesca

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Tutti o nessuno”. E’ questo lo slogan più utilizzato dalla trentasettenne tedesca Tatjana Maria, prossima finalista sulla nobile erba del Queen’s (dove sfiderà la tennista statunitense Amanda Anisimova). Grande amante dei viaggi e del tennis old-school (specializzatasi col tempo nel rovescio a una mano), sposata dal 2013 con il suo allenatore ed ex tennista francese Charles-Édouard Maria, mamma di due bambine (Charlotte e Cecilia), l’attuale numero 86 del mondo non ha mai voluto separarsi dalla sua famiglia, portandola sempre con sé in giro per il mondo. “Tutti o nessuno”, dicevamo.

Una sorta di diktat che ci racconta molto della nativa di Bad Saulgau, piccola cittadina tedesca che si trova a metà strada tra il fiume Danubio e il lago di Costanza. Del resto, parliamo di una giocatrice che pur se annoverabile tra le veterane del circuito WTA sta vivendo una favola ad occhi aperti in quel del Queen’s Club londinese. Prima di arrivare all’HSBC Championships edizione 2025, infatti, Tatjana non batteva una giocatrice tra le prime 20 al mondo da Wimbledon 2022, quando riuscì a raggiungere la semifinale (persa in tre set contro Ons Jabeur). Sull’erba britannica, però, la 37enne n. 86 al mondo ha scritto un pezzo di storia di tennis al femminile.

Già, perché superando la numero 8 WTA Madison Keys col punteggio di 6-3 7-6(6) Tatjana Maria non ha solo sconfitto la terza Top 20 nello stesso torneo (dopo Karolina Muchova, numero 19, ed Elena Rybakina, n. 11), ma è anche diventata la tennista più anziana a raggiungere la finale in un WTA 500, all’età di 37 anni e 312 giorni (superato il record precedente appartenuto a Venus Williams, finalista trentaseienne a Stanford nel 2016). E scusate se è poco.

Tatjana è rientrata nel circuito nel 2014, dopo la nascita della sunnominata Charlotte e da allora è riuscita a conquistare 3 titoli WTA in singolare, 4 nel doppio, la già citata semifinale a Wimbledon tre anni or sono, e una serie di successi prestigiosi raccolti lungo la strada di un decennio contro giocatrici Top 10 (Svitolina, Stephens, solo per citarne alcune). Al Queen’s ci è arrivata da qualificata, e dopo la bella vittoria contro Leylah Fernandez all’esordio, è riuscita a ripetersi agli ottavi con Muchova (successo in rimonta), ai quarti con Rybakina (vittoria netta e in due set) e in semifinale con Keys (decisivo il tie-break nel secondo set).

La finale contro Anisimova, dunque, potrebbe rappresentare il coronamento di un percorso costellato di sacrifici e la cui parola d’ordine, molto spesso, è stata “dedizione“. Una peculiarità, quest’ultima, che ha portato Maria a gettare il cuore oltre l’ostacolo nelle sfide di cui sopra (e non solo). Va da sé, naturalmente, che l’ultimo atto sull’erba del Queen’s rappresenti un ostacolo non da poco per la classe ’87 tedesca. Non sarà facile, infatti, superare la rivale statunitense (a caccia del suo primo titolo sull’erba). Tra le poche certezze che abbiamo, però, forse vi è quella più importante: al fianco di Tatjana – come sempre – ci sarà la sua famiglia. “Tutti o nessuno”.

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