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Justin Engel: l’angelo tedesco che ha spiccato il volo ora punta al cielo

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“Entro la fine del prossimo anno voglio essere tra i primi 200 del mondo”. Justin Engel, tedesco, 17 anni, diceva così lo scorso ottobre. Ben oltre la quattrocentesima posizione, il tennista teutonico non poteva immaginare che a metà del 2025 sarebbe quasi già arrivato all’obiettivo. Merito anche delle sue convincenti prestazioni al BOSS Open di Stoccarda, nel quale si è fatto strada tra i già affermati concorrenti sciorinando una qualità tennistica eccelsa. Ma riavvolgiamo il nastro. Dove ha imparato a giocare a tennis questo ragazzo?

Infanzia, passioni e primi passi nel tennis che conta

Justin nasce a Norimberga il primo ottobre 2007. Già da piccolissimo vive un’esperienza non da tutti, trasferendosi in Moldavia dai suoi nonni, con i quali vivrà dai due ai cinque anni. Crescendo si appassiona al kickboxing e lo pratica ad alti livelli. Fino a che, raggiunti i primi anni dell’adolescenza, decide di abbandonarlo perché troppo pericoloso e continua quindi con il tennis, suo altro sport prediletto. Assieme a coach Horst, suo padre, Justin affina la tecnica e a neanche quindici anni fa il suo esordio a livello ITF.

I primi risultati lasciano a desiderare. Ma il giovane tedesco continua ad allenarsi imperterrito, seguendo le orme di Rafa Nadal, Cristiano Ronaldo e LeBron James, suoi idoli sin da bambino. E, come spesso accade, il duro lavoro prima o poi dà i suoi frutti. Nel maggio del 2024, a 16 anni e 231 giorni, vince il primo M15. Nell’estate ne vincerà altri tre e farà pure il suo esordio a livello Challenger, raggiungendo come miglior risultato i quarti di finale a Villena. Ma le sorprese sono dietro l’angolo.

Tuffo nel circuito ATP e primi record

A ottobre, grazie a una wild card, Engel si trova nel tabellone principale dell’ATP 250 di Almaty. Un sogno per un ragazzo che ha compiuto da pochi giorni i 17 anni. Justin decide quindi di farsi un regalo e sconfigge all’esordio il tennista di Hong Kong, l’allora numero 133 al mondo Coleman Wong, più avanti di lui nel ranking di oltre trecento posizioni. Questo successo lo fa diventare il primo tennista classe 2007 a vincere un match in un main draw ATP. Ma siccome il grintoso tedeschino non si accontenta, agli ottavi di finale gioca contro Francisco Cerundolo e cede con onore per 6-4 7-6(3). Un assaggio di quello che verrà.

A inizio 2025, intascato l’ennesimo titolo M15, Engel si immerge nel circuito Challenger, ma non raccoglie buoni risultati. Deve aspettare l’occasione grande, quella che lo esalta. E questa chance arriva all’ATP 500 di casa ad Amburgo, per il quale riceve un invito dagli organizzatori. Al primo turno gli si presenta davanti un colosso della sua nazione, Jan-Lennard Struff, che fino a pochi anni prima gli aveva quasi fatto da babysitter a Norimberga, dato che la sua ex fidanzata si allenava con Horst Engel, il papà-coach di Justin. Quest’ultimo si era allenato con l’ex numero ventuno al mondo, nell’estate del 2024, in occasione del torneo di Halle. Jan-Lennard non poteva aspettarsi che meno di un anno dopo quel teenager lo avrebbe sconfitto in due tie-break in un evento così importante per entrambi, quello di Amburgo. Al secondo turno Justin si arrende ad Andrey Rublev, con lo score di 6-3 7-5, vendendo cara la pelle. La Germania sembra fargli respirare aria buona.

Stoccarda, l’exploit non più casuale

Se tre indizi fanno una prova, all’ATP 250 di Stoccarda abbiamo trovato una nuova giovane speranza per il tennis mondiale. Ennesima wild card, ennesima occasione convertita da Justin. Al debutto la spunta al tie-break del terzo sull’esperto australiano James Duckworth e diventa il secondo tennista più giovane di questo secolo, dopo il solo Rafa Nadal, a conquistare un match in un tabellone principale ATP sulle tre differenti superfici. Poi ecco Alex Michelsen, settima testa di serie e numero 35 al mondo, agli ottavi.  “Ero molto nervoso, per fortuna il pubblico mi ha aiutato”, le parole di Engel dopo l’incontro.

Ovviamente, il diciassettenne di Norimberga strappa la vittoria. Un doppio 6-4 senza offrire palle break, ma soprattutto senza concedere un solo punto su trentuno giocati con in campo la sua prima di servizio. Statistiche nelle quali non ci si imbatte di certo tutti i giorni. Quest’affermazione fa sì che Justin diventi il tennista più giovane a raggiungere un quarto di finale su erba da Boris Becker nel suo magico 1985. L’obiettivo di entrare tra i primi 200 tennisti al mondo si avvicina quindi sempre di più. Da lunedì 16 giugno, infatti, Engel balzerà verso la 234esima posizione. Si punta quindi sempre più in alto. Entrare nelle qualificazioni allo US Open è un obiettivo che ho fissato dalla settimana di Amburgo. Spero di riuscirci. A Stoccarda sto vivendo sensazioni fantastiche, volevo solo dimostrare cosa sono in grado di fare.

“Non mi aspettavo molto dal primo torneo sull’erba della mia vita. Le statistiche? Mi piace sentirle, ma voglio soltanto divertirmi e giocare a tennis. Come dice lui, non importa su quale superficie, basta che ci sia il sole. Qualche prima vincente, un po’ di rovesci lungolinea (suo colpo preferito) e il divertimento è assicurato. Il sogno è chiaramente quello comune a quasi tutti i giovani tennisti di oggi: arrivare numero uno in classifica e vincere Slam. Risultati che rincorre da sempre anche il suo connazionale Sascha Zverev, a cui lui si ispira spesso. Guardo i suoi servizi. Voglio essere in grado di fare lo stesso quando punta al cielo. Puntare al cielo. Per adesso pare che a Justin stia riuscendo bene. Senza tennis non riesco a essere me stesso. Questo sport è la mia vita. A risentirci.

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