Sky ed Eurosport, si va verso la rottura: per gli abbonati addio a Roland Garros e Australian Open?
Manca solo l’ufficialità, ma i segnali sono sempre più chiari: il matrimonio tra Sky Italia e Warner Bros. Discovery sembra arrivato ai titoli di coda. E con esso, a fare le valigie dalla pay-tv di Comcast potrebbero essere tre canali che per anni hanno contribuito a formare l’offerta sportiva della piattaforma fondata da Rupert Murdoch: Eurosport 1, Eurosport 2 e Discovery Channel.
Secondo quanto riportato da Calcio e Finanza, le trattative tra le due aziende si sarebbero arenate in modo definitivo. Il sipario, a meno di colpi di scena dell’ultima ora, calerà il 30 giugno. Dal giorno dopo, 1° luglio, niente più Eurosport per gli abbonati Sky, il che, declinato sul tennis significa, niente più Roland Garros e Australian Open, almeno non attraverso Eurosport.
Dietro alla rottura, oltre alle questioni economiche, ci sarebbe una divergenza di visioni. Sky, da sempre attenta alla costruzione di un bouquet di canali coerente e competitivo, avrebbe storto il naso di fronte alla crescente disponibilità in chiaro di molti eventi chiave del palinsesto Discovery. In particolare le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, trasmesse su più fronti grazie alla strategia multipiattaforma di Warner Bros. Discovery, che rende meno appetibile (al prezzo giusto) il mantenimento dell’accordo.
Inoltre, con una fetta sempre più grande di contenuti visibili anche altrove – dal ciclismo su Rai Sport agli sport invernali spesso disponibili gratuitamente – Eurosport avrebbe perso parte del suo appeal strategico per Sky.
Sky rilancia, il tennis resta centrale
Sky non resterà a guardare. L’uscita di scena dei canali Warner sarebbe già stata messa in conto e si starebbe lavorando su più fronti per rafforzare l’offerta Sky Sport. L’obiettivo? Compensare, e possibilmente superare, ciò che si perde con l’addio a Discovery.
Sul fronte calcio, è atteso il rinnovo della Bundesliga, ormai di casa su Sky, ma anche il basket – un tempo grande protagonista del palinsesto satellitare – potrebbe tornare con forza, vista la nuova centralità del movimento italiano e l’interesse della pay-tv nei confronti della palla a spicchi.
Per quanto riguarda il tennis, la situazione è più delicata ma non drammatica: se da un lato Sky dovrà rinunciare ad Australian Open e Roland Garros (quest’ultimo appena rinnovato da Warner fino al 2030), dall’altro può contare su Wimbledon, che resta tra i diritti in scadenza più appetibili e strategici. Non è un mistero che l’emittente stia lavorando per confermarne l’esclusiva anche per i prossimi anni. L’All England Club, con la sua tradizione e il suo fascino, è ritenuto un asset fondamentale per fidelizzare il pubblico tennistico, che potrebbe essere orfano del rosso di Parigi e delle note calde di Melbourne, ma ancora affezionato all’erba londinese.
Una nota a margine, ma tutt’altro che secondaria, riguarda gli ascolti. Con l’uscita dalla piattaforma Sky, Eurosport – che tra satellite e Now TV raccoglie la maggior parte della sua audience – non sarà più rilevato da Auditel. Una perdita pesante, soprattutto in termini di visibilità commerciale e valore per gli investitori. E chissà che questo non porti a un riassetto anche dei contenuti: meno ascolti, meno appeal, meno investimenti.
Per gli appassionati di racchette, lo scenario che si delinea è misto. Sky, da una parte, rilancia su Wimbledon. Dall’altra, perde due Slam in una sola mossa. Eurosport, dal canto suo, mantiene l’esclusiva su Melbourne e Parigi, ma rischia di parlare a un pubblico molto più ristretto, lontano dalla comfort zone del bouquet della pay-tv. In mezzo, un mercato dei diritti sempre più frammentato, dove ogni accordo è figlio della strategia, ma anche del bilancio.
Quel che è certo è che dal 1° luglio il telecomando degli sportivi italiani dovrà trovare nuove coordinate. E per chi ama il tennis, le scelte saranno più complesse.