Roland Garros, i numeri 1 e i numeri 2 entrambi in finale: a Parigi non accadeva da oltre 40 anni
Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Il numero 1 contro il numero 2 del mondo. Due destini che si uniscono, canterebbero i Tiromancino. Sì, perché la terra battuta del “Philippe Chatrier” si prepara ad accogliere la prima finale slam tra il forte tennista azzurro e il talento di El Palmar. Una trama prevedibile, certo, ma di cui si attendeva la concretezza sul terreno di gioco – tabelloni permettendo – da almeno un anno.
Provando a scandagliare ancor di più numeri e statistiche relative al gran ballo parigino, nell’ultimo atto del secondo slam stagionale, oltre ad andare in scena la prima finale di singolare maschile slam tra due giocatori nati negli anni 2000, assisteremo a un’epica battaglia tra le prime due forze del ranking (sia maschile che femminile). Sulla terra rossa francese non accadeva dal 1984, anno in cui John McEnroe e Ivan Lendl diedero vita ad una delle sfide più iconiche della storia del tennis. Una vera e propria guerra stellare. A spuntarla, alla fine, fu l’allora numero 2 del mondo, Ivan “The Chicken” (così com’era stato soprannominato dalla stampa Usa).
Lendl, infatti, riuscì a superare il caro vecchio John con il punteggio finale di 3–6 2–6 6–4 7–5 7–5. In ambito femminile, invece, a sfidarsi furono Martina Navratilova e Chris Evert. All’epoca entrambe in cima al ranking (proprio come Sabalenka e Gauff). Martina, cecoslovacca naturalizzata americana, in quel di Parigi riuscì a conquistare il suo quarto slam consecutivo, imponendosi sulla rivale in soli 63 minuti e con uno score di 6-1 6-3.
L’ultima volta che il numero 1 e il numero 2 – di entrambi i ranking – si erano affrontati nella finale dello stesso Major era accaduto nel 2013. A sfidarsi, in ambito maschile, erano stati Novak Djokovic e il re indiscusso della terra rossa transalpina: Rafael Nadal. Lo scenario, però, era stato quello del cemento patinato di Flushing Meadows e dello US Open, dove Nadal aveva superato il 24 volte campione slam con il punteggio di 6–2 3–6 6–4 6–1. Stesso copione per ciò che concerne il circuito WTA. Serena Williams e Victoria Azarenka – numero 1 e numero 2 di allora – si erano date battaglia per tre set, fino al trionfo dell’americana con lo score definitivo di 7–5 6–7 6–1. Dodici anni or sono, sembra ieri.