Roland Garros, Sinner: “Alcaraz mi rende un giocatore migliore. Non pensavo di arrivare in finale” [VIDEO]
Jannik Sinner continua a volare. Trova, battendo Novak Djokovic, la prima finale al Roland Garros. Un risultato storico, che metterà di fronte il n.1 e il n.2 del mondo. Dopo una vittoria bellissima, come ha raccontato, sempre con i piedi per terra, in conferenza stampa. Sottolineando la propria grande mentalità, mostrata anche nel pensare alla finale con Alcaraz.
“Oggi è stata davvero una sfida difficile“, spiega Sinner, “la partita è stata complicata per entrambi. Stavo provando a stare lì, giocare ogni punto nella maniera giusta e con una buona intensità. Vedere lui a questo livello e la forma fisica che ha è pazzesco. Sono felice di essere a questo punto. Ci vuole tempo per paragonarci me e Alcaraz con i Big Three, solo il tempo potrà dircelo. Lui mi rende un giocatore migliore, mi porta al limite, cerchiamo di capire dove migliorare quando giochiamo contro. Ogni sport ha bisogno di rivalità, questa potenzialmente lo è, ma ci sono tanti giocatori che potrebbero arrivare, o uno di noi calare, quindi non possiamo ancora paragonarci a loro“.
La partita ha avuto anche momenti di alti e bassi. Soprattutto grazie a un Nole in condizioni straripanti, che è andato vicino a vincere il terzo set: “Quando sei in un momento del genere non puoi sapere come andranno le cose. Avessi perso il terzo le cose potevano cambiare. Sono riuscito però a vincerlo, ci vuole un sacco di energia sulle piccole cose. Anche perché poi semmai prendi un break, perdi il quarto, vai al quinto e lui ha più esperienza. Devi aspettarti di dover giocare il tuo miglior tennis, lui può cambiare all’improvviso, si carica con un punto e le cose vanno a suo favore. Sono stato bravo sulla parte mentale, ma è stato molto stressante. A volte Nole è imprevedibile, e devi esserlo altrimenti capiscono come giochi, e specie al quinto non vinci“.
Riguardo la finale con lo spagnolo le aspettative sono alte. Da parte dei fan, ma anche di Sinner stesso: “Divertente ma anche non divertente giocare con Alcaraz. Un bel match, bello da giocare e da guardare. E ora il palcoscenico è anche più importante, momento speciale per me e per lui affrontarsi in una finale Slam. La tensione che senti prima e durante il match è diversa, siamo entrambi giovani, talentuosi. Se guardiamo le rivalità tutte sono tattiche, non vai in campo e semplicemente colpisci. Devi capire cosa succede, cosa funziona, è stato lo stesso oggi. Novak ha cambiato più volte il modo di giocare, e dovevo essere pronto a contrattaccare, perciò essere concentrati è importante“.
Anche perché quella di oggi potrebbe essere una partita importante anche più del semplice risultato. Non si hanno certezze, ma potrebbe essere stata l’ultima a Parigi di Djokovic: “Non sapevo. Spero che non sia stato il suo ultimo match qui. Il tennis ha bisogno di lui, avere qualcuno diverso dai più giovani è bello. Bello averlo negli spogliatoi, avere la sua energia, vederlo allenarsi, ci siamo allenati insieme ed è davvero preciso, sempre. Ma se fosse il caso sono felice di essere stato parte di ciò, perché è parte della storia. Ha detto forse, quindi non lo sapremo. Ho imparato molte cose da Djokovic negli anni, a Montecarlo ci siamo allenati molto. Ogni volta che avevo domande mi rispondeva in maniera onesta, e penso sia molto bello. Le persone non vedono lui com’è davvero, chi non lo conosce ha un’immagine diversa. Lui è davvero bravo, aiuta quando hai bisogno, ho imparato molto da lui, e sento che il mio stile non è lo stesso ma a volte è simile. Ho visto molti suoi video, sono fortunato ad aver condiviso il campo con lui. A volte nelle partite vedi ciò che funziona, e lui è stato per me importante come giocatore e come persona. Apprezzo le sue belle parole, vuol dire che sono cresciuto come giocatore“.
Molti paragonano il gioco di Sinner a quello di Djokovic. Sarebbe una grande investitura, ma come ammonisce l’azzurro non è un accostamento così semplice e immediato: “C’è anche da vedere dove sono partito io e come ha giocato lui da giovane. Questa è la cosa più bella, ha sempre cercato di migliorare tutto, e cosa riesce a fare meglio è che cambia direzione con una facilità impressionante, gli tiri forte sul dritto o sul rovescio e te la cambia lungolinea come fosse una palla normale. Tiro forse un po’ più forte a volte, posso servire più forte, lui invece è più preciso. Alcune cose tra un giocatore e l’altro come differenze si vedono, da me è diverso“.
“La presenza di Alcaraz si sente“, riflette il n.1 al mondo analizzando quanto lo spagnolo sia un giocatore carismatico in campo e paragonandolo anche a Nole, “perché non guardi più quanto uno è giovane, ma quanto ha vinto, cosa sta facendo, le qualità che ha. Come Nole, che è un po’ diverso perché l’ho visto in tv. Prima di entrare in campo c’era la tv che trasmetteva una vecchia partita. Carlos ha tanto carisma, tanta aura, si vede la presenza. Alla fine questo serve al tennis, più persone sono così meglio è, fanno avvicinare la gente al tennis”.
Una partita complessa fino in fondo quella di stasera. Tre set durati più di tre ore. Ma con avversario del genere e una tale posta in palio, c’era da aspettarsi una vera battaglia: “Tutte le partite sona difficili, una semifinale ha un peso diverso. In campo c’era una bella atmosfera, la partita poteva cambiare in un attimo. Il livello era molto alto, era un gioco tattico, fai una cosa, poi sai che la devi cambiare, era una partita un po’ a scacchi“.
Infine una lucida e onesta riflessione su quanto sia importante questo traguardo. E quanto non sia per nulla scontato, dopo i mesi lontano dal campo per la questione doping. Sinner lo sa benissimo: “Non pensavo di rientrare e far finale a Roma e poi qua. Non lo nascondo, quasi 4 mesi non ho giocato e non lo devo dimenticare. Terza finale Slam consecutiva, che è un traguardo importante. Una finale sulla terra vuol dire tanto, che il processo è nella direzione giusta. Poi domenica può succedere di tutto, l’approccio, la parte mentale e fisica sono diversi. Una partita come oggi può darmi fiducia ma è un giocatore totalmente diverso. Non cambia l’intensità dell’allenamento, proviamo a far cose simili, in campo mi sono sentito bene. Proviamo ad allenarci in modo da essere pronti per la finale, ma andiamo tranquilli come fatto finora“.