Errani e Vavassori trionfano al Roland Garros: “Vittoria speciale, il misto è una specialità bellissima”
Sara Errani e Andrea Vavassori l’hanno fatto ancora. La coppia italiana si è aggiudicata il torneo di doppio misto del Roland Garros, il loro secondo Slam dopo il trionfo dello scorso anno a New York. Sul Philippe Chatrier è finita con una vittoria in due set la finale contro gli statunitensi Taylor Townsend ed Eric King, sconfitti con il punteggio di 6-4 6-2. “Grazie ad Andrea, sei il mio migliore amico: è speciale essere qui con te, hai giocato benissimo”, le prime parole di Sara durante la premiazione. “È fantastico essere in un’altra finale Slam, è tutto bellissimo“, le ha fatto eco il piemontese. “Io e Sara siamo migliori amici, e siamo felicissimi di avere intorno un team allargato come il nostro”.
Un binomio che ha permesso a Vavassori di conquistare i suoi primi due successi major in attesa che arrivi il trionfo anche nel doppio maschile. Per l’eterna ‘Sarita’, invece, è addirittura il settimo trofeo Slam alzato al cielo. L’oro olimpico di Parigi scherza sulla sua età quando in conferenza stampa le viene chiesto del futuro, ma ammette che “l’idea sicuramente è quella di continuare. A 38 anni però non si può mai sapere come regge il fisico”. D’altronde, se in singolo ha già giocato il suo ultimo incontro proprio nelle qualificazioni del torneo francese, in doppio le gioie continuano ad arrivare a profusione.
Pur avendo a disposizione una manciata di occasioni all’anno per poter giocare insieme, Sara e Andrea nel corso dell’ultimo anno e mezzo hanno trovato quel feeling che continua ad essere garanzia di soddisfazioni in campo e fuori. “Ci alleniamo spesso insieme – racconta il torinese -. Le difficoltà di giocare così poco in stagione si avvertono in particolare nei primi turni, anche se quest’anno giocare Indian Wells ci ha aiutato. Per me è più facile perché mi muovo in maniera abbastanza simile a quanto faccio nel doppio con Simone (Bolelli ndr). Sara, invece, deve rispondere da destra e viene un po’ bersagliata dal servizio dell’uomo; deve trovare delle soluzioni differenti, rispondere con intelligenza, giocare i lob e vedere come si muovono a rete. Le partite più complicate sono le prime, superate quelle le cose vanno meglio”.
Se il duo azzurro ha la certezza di presentarsi tra poche settimane a Wimbledon con l’intento di esultare anche sui prati dell’All England Club, vi sono ancora tanti punti di domanda inerenti agli US Open. L’evento newyorkese a inizio anno ha annunciato una rivoluzione del misto, che diventa una sorta di esibizione dedicata ai top players giocata durante la settimana delle qualificazioni. Errani e Vavassori sperano in un invito per difendere il titolo vinto lo scorso settembre, ma la loro posizione non cambia: “Il doppio misto è una specialità bellissima – dice ancora Andrea – , una delle poche che dà la possibilità di vedere uomini e donne in campo insieme. C’è grande rispetto per il singolo e per i suoi campioni, ma se si facesse lavoro di profiling anche sui doppisti più forti del mondo questo aiuterebbe la disciplina. Basterebbe guardare i nomi incisi su questo trofeo, ci sono nomi leggendari…”
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