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Roland Garros doppio misto, Vavassori: “Sarebbe bello un confronto tra i top di singolare e doppio”

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Sara Errani e Andrea Vavassori sono nuovamente campioni Slam. Dopo la vittoria allo scorso US Open arriva il trionfo anche al Roland Garros per la coppia tutta azzurra, con una bella vittoria su King e Townsend in una finale abbastanza netta. Che aggiunge un’altra gemma al tennis italiano, come raccontano entusiasti in conferenza stampa. “Proveremo a completare lo Slam in misto“, ride Errani per aprire la conferenza, argomentando poi su quali siano le caratteristiche essenziali di un buon doppista: “Un giocatore di doppio deve essere intelligente, studiare le partite e valutare la tattica per gestire le giocate. versatilità nel saper fare un po’ tutto, sapere punti forti e deboli per coordinare i due giocatori per andare nella situazione migliore“.

Come si fa però a giocare così bene in coppia con soli quattro tornei all’anno? “Sicuramente è stato buono il doppio a Indian Wells“, riflette Vavassori, “tra noi è sfida continua, ci alleniamo spesso insieme, e le partite importanti sono i primi due turni. Ci sono cose un po’ diverse, specie per lei. Io faccio un ruolo simile al doppio maschile, lei deve essere intelligente per non venire bersagliata, giocare il lob. Magari ci mettiamo una partita, ma poi diventiamo competitivi“.

Innegabilmente però, riguardo al doppio misto, una delle notizie più centrali al momento riguarda il cambiamento dello US Open. Che renderà il torneo una sorta di grande esibizione la settimana prima dell’inizio dei tornei di singolare. Una scelta su cui sia Errani che Vavassori avevano preso posizione: “Abbiamo avuto delle voci prima dell’ufficialità, e ci siamo detti di lanciare subito la bomba. La nostra idea non cambia. Hanno l’idea di far giocare i migliori singolaristi sui campi centrali, e può essere buono per il torneo nella loro opinione. Ma non mi piace il format, è un po’ come svilire una disciplina, su questa coppa ci sono nome leggendari, e non è la strada ideale svilire uno sport che potrebbe prendere piede in futuro. Stiamo dimostrando che siamo tra i più forti, perché abbiamo vinto 2 Slam su 3 tornei, dimostrando il nostro livello anche oggi contro King che non tira piano e la Townsend è quella che più serve come un uomo, con quel taglio mancino molto fastidioso. Non penso due singolaristi giocherebbero meglio di loro. Hanno wildcard da assegnare, sarebbe bello vedere il confronto tra due top di doppio come noi e tra due top di singolare“.

Anche perché, secondo Andrea, è una disciplina che non solo merita di essere rispettata, ma che va rivitalizzata: “Rispetto i singolaristi più forti. Ma se si facesse un lavoro di profiling e la gente conoscesse anche i doppisti più forti si avvicinerebbe a una disciplina storica, giocata da leggende. Come la Navratilova, McEnroe, i Woodies. Raccontare quello che è stato nel passato per valorizzare il presente, anche i doppisti sono atleti pazzeschi. E penso il misto sia una bella disciplina che potrebbe avere ancora più risalto“.

Infine, una domanda per entrambi, molto simpatica, di Ubaldo Scanagatta. Preferiscono giocare il doppio misto o quello di specialità (maschile e femminile)? E si aspettavano di diventare top player in misto? “Mi diverto tanto in tutti e due“, sorride Errani, “magari nel femminile siamo più serie, mentre con Andrea c’è un modo diverso, ci carichiamo a vicenda, ci diamo le testate. Non avevo mai giocato il misto in passato, ed è sempre stato importante giocare con persone con cui ho confidenza, altrimenti non mi sento serena. Con Andrea abbiamo un rapporto pazzesco, mi fa stare tranquilla, gli dico tutto quello che penso ed è fondamentale per esprimere il livello“.
Il doppio maschile hai più pressione da gestire“, concorda Vavassori, “e Simone è diverso da Sara, ma trasmette tranquillità. Mio padre mi ha detto che sarei diventato forte in misto per come affronto il tennis, e ha avuto ragione. Sara mi ha fatto diventare un giocatore migliore“.

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