Roland Garros Junior, Vasamì esce ai quarti. Il maestro Zeppieri: “Da luglio Jacopo giocherà solo a livello ATP e challenger”
Finisce ai quarti di finale il Roland Garros junior di Jacopo Vasamì. La testa di serie n.2 si è arresa in tre set, 3-6 6-4 6-2, al n.9 del tabellone Ivan Ivanov. Un avversario che aveva battuto nella finale del trofeo Bonfiglio al terzo, dopo aver perso il primo. Risultato praticamente ribaltato oggi dal bulgaro, che aveva iniziato male per poi salire. In una giornata strana, condizionata da tanto vento e tanta tensione. Che hanno condizionato, non poco, la partita di Jacopo. Che può però ripartire con fiducia e voglia di crescere, come ci ha raccontato il suo maestro Fabrizio Zeppieri.
“Non è successo niente di particolare”, spiega, “è stato un match difficile, perché l’altro gioca molto bene di dritto e gli crea un po’ di problemi. Era abbastanza in controllo, secondo me ha gestito male dei punti nel secondo set, poi ha preso un break strano. Poi sul 5-4 l’altro ha fatto un ace di seconda dopo tre palle break, ma al di là del singolo punto è cambiato che Jacopo ha iniziato meglio rispetto al Bonfiglio ed era in controllo. Sapeva bene quello che doveva fare, ma poi ha perso il senso del gioco, non è riuscito più a gestire bene le cose. Poi al terzo non ne aveva più mentalmente, era anche stanco. Peccato perché era una partita abbordabile”.
Dove ci sono dei veri rammarichi, in una partita che ha davvero ballato su pochi punti? “Era 6-3 sopra e all’inizio del secondo in alcune situazioni poteva gestire meglio i game di risposta, poi ha preso un break sul 3-3. Lui è un giocatore di servizio, quindi comunque è difficile da breakkare, se non lo prende in quel modo, gestendo un paio di situazioni, chissà. Poi non ne aveva più, il primo break al terzo lo ha preso attaccando due volte sul dritto, che era una cosa che ci eravamo detti di non fare”.
Un’altra delle situazioni da attenzionare nel match odierno sono stati i falli di piede. Commessi più volte da Vasamì, con l’ultimo che è costato il doppio fallo che ha mandato 5-2 servizio Ivanov nel terzo. Nulla però di cui preoccuparsi secondo Zeppieri: “Il fallo di piede? Il problema è che non muoveva mai il piede e adesso lo ha iniziato a muovere. Lui serve bene, solo che se fa fallo è perché c’è un problema che muove in anticipo l’appoggio del piede sinistro e quindi si muove anche il destro per ritrovare la distanza dalla palla, è una cosa che si mette a posto. È importante che gli accada, poi che vinca o perda è talmente agli inizi che il tempo c’è. Se capisce alcune cose le sconfitte possono essere utili per crescere. Lui è molto sveglio, è in gamba e sta lavorando per cercare di migliorare. Oggi ha risposto male, ma quello che mi piace di questi tornei è che sono fasi di un percorso di crescita”.
Anche perché il tempo è tutto dalla parte dell’azzurrino, giovanissimo e che sta già bruciando tante tappe: “Ha 17 anni e mezzo, ne compirà 18 a dicembre, quindi se avesse vinto è meglio ma non cambia quello che lui è. Sa cosa deve fare per migliorare, e già è migliorato tanto. Il dispiacere certamente c’è, non ci prendiamo in giro, non è la stessa cosa vincere o perdere. Ma anche se avesse vinto, e avrebbe poi avuto possibilità, è un percorso. Non cambia nulla rispetto a quanto ci eravamo prefissati”. E ora? “Adesso fa due settimane di allenamento, poi gioca un challenger, poi fa i tornei a Roehamtpon e Wimbledon junior. Poi la nazionale Under 18 con l’Italia, che sarà l’ultimo evento junior. E poi si dedicherà ai tornei ATP”. Il salto tra i grandi è ormai solo questione di tempo per Jacopo Vasamì.