Roland Garros, Swiatek: “Ho perso molti punti, ma non conta davvero”
Quattro volte campionessa al Roland Garros, Iga Swiatek non perdeva un match nello Slam su terra dai quarti di finale del 2021. Se allora si era arresa a Maria Sakkari in due set, in questa edizione è stata la numero 1 del mondo Aryna Sabalenka a estrometterla, in semifinale, dal suo torneo, tra l’altro chiudendo la contesa con un bagel, specialità solitamente di casa polacca.
Ripercorrendo queste due settimane, Iga dice di aver “giocato alcune partite di qualità. Ora probabilmente non è il momento migliore per guardare le cose da una prospettiva più ampia. Probabilmente non è stato un brutto torneo, ma ovviamente non è il risultato che volevo”. E via alle domande – geniale quella che “sei libera dalla pressione perché non devi difendere nessun titolo nei prossimi 12 mesi”: un bellissimo modo di metterla.
D. Puoi analizzare cosa è successo nell’ultimo set? Perché sei tornata molto forte nel secondo, e poi a un certo punto, all’inizio del terzo, qualcosa forse è cambiato per te. Puoi analizzare cosa è stato?
“Beh, sicuramente mi ricordo di aver sbagliato due rovesci quando mi ha brekkata per la prima volta. Lei ha continuato a servire molto bene, io servivo nello stesso modo, ma lei ha letto meglio il mio servizio. Quindi probabilmente ho vinto meno punti in risposta. E non so davvero, penso di aver perso un po’ di intensità e lei ha semplicemente giocato forte, come nel primo set, ma io non ho reagito bene e non sono riuscita a starle dietro.”
D. È stata una gran partita. Cosa diresti che ha reso Aryna così difficile da affrontare oggi?
“Il suo ritmo era davvero alto. Sicuramente, soprattutto all’inizio della partita, ha giocato il più forte possibile, in modo piuttosto rischioso, quindi era difficile entrare in uno scambio. Poi, sono riuscita a farlo e la partita è diventata un po’ più aperta, perché non era solo servizio e un colpo, o risposta e un colpo, ma ho potuto costruire un po’ il punto. Però nel terzo set penso che siamo tornate un po’ a quello che è successo nel primo, lei ha sicuramente sfruttato le sue occasioni e io non sono stata al livello el secondo set.”
D. Cosa farai adesso? Vuoi tornare subito in campo o prenderti un po’ di tempo prima dell’erba? Quali sono i tuoi pensieri per le prossime settimane?
“Mi prenderò qualche giorno libero, ma saranno gli allenatori a pianificare. Spero che riusciremo ad avere una sorta di piccola preparazione decente sull’erba, perché è sempre stato piuttosto difficile farla, specialmente quando voglio stare un po’ a casa. Ma adesso non sento il bisogno di tornare a casa, quindi magari andrò da qualche parte in Europa ad allenarmi.”
D. È stato ovviamente un anno difficile per te con la squalifica, la pressione di dover difendere tanti punti dopo un periodo straordinario come quello dell’anno scorso. Ora che tutto questo è finito e non hai titoli da difendere nei prossimi 12 mesi, pensi che questo possa aiutarti a cambiare mentalità, diventare magari quella che insegue invece che dover difendere? Ti aiuterà?
“Penso di aver già cambiato mentalità prima di questo torneo. Perdere presto a Roma mi ha dato tempo e prospettiva, quindi non stavo pensando ai punti qui. Ovviamente, facendo i conti, ho perso molti punti adesso, ma so che non conta davvero. Ognuna di noi può vincere questi tornei. Cominciamo ogni torneo da capo, cercherò solo di fare il mio lavoro, concentrarmi sul migliorare e, adesso, imparare cose nuove sull’erba.”
D. Quando parli della perdita di intensità nel terzo set, era intensità fisica o più mentale, emotiva? E te ne sei resa conto nel momento in cui succedeva?
“Penso più fisica, ma non è che non avessi energia, è più una questione di come giochi i tuoi colpi, se li giochi tesa o no, se sono più lunghi o più corti. Non si tratta di colpire il 5% più veloce o con più rotazione. Non è una differenza enorme, ma a questo livello, contro le migliori, la senti. Lei è partita molto forte nel terzo, attaccando, e il set è passato rapidamente. Credo di non aver avuto abbastanza tempo di resettare come ho fatto all’inizio del secondo set, quando ero sotto 4-1 o 3-0. Farlo una seconda volta sarebbe difficile. Lei ha giocato senza esitazioni. È questo che intendo quando parlo di intensità.”
D. Gli aggiustamenti che hai fatto nel primo set: nel terzo, quando lei ha iniziato bene di nuovo, ha cambiato qualcosa che ti ha obbligata a trovare una nuova soluzione? O sei stata tu a non riuscire a mantenere gli stessi adattamenti?
“Nel primo set, è bastato che iniziassi a servire meglio e poi lei ha anche sbagliato qualche colpo. Abbiamo giocato scambi più lunghi, dove potevo costruire il punto, anziché solo reagire al primo colpo. Nel terzo, penso che il mio servizio funzionasse ancora, forse avrei dovuto servire con più creatività invece che continuare con le stesse soluzioni che avevano funzionato nel secondo set. Forse avrei dovuto sorprendere di più, ma non lo so adesso. Dovrei rivedere la partita.”
D. Hai avuto una lunghissima striscia di vittorie qui, 26 partite, cosa molto rara in un torneo dello Slam. Ora che si è conclusa, quanto sei orgogliosa guardando indietro a quello che hai fatto qui in questi anni?
“Amo giocare qui, quindi sono felice di essere stata abbastanza fortunata da fare così tanti bei tornei. Anche questo, credo di aver giocato meglio rispetto alle settimane precedenti. Sono semplicemente felice di avere questo posto dove tornare ogni anno e cercare di spingermi oltre.”
D. Dall’inizio della stagione non sei mai arrivata in finale. Pensi sia una questione di fiducia, o le tue avversarie stanno migliorando sempre di più?
“Onestamente, giochiamo da sei mesi, quindi non posso rispondere davvero a questa domanda, perché ogni torneo è diverso” [in realtà, non arriva in finale da un anno, ndr].
D. Puoi parlare della discussione con il giudice di sedia? È stata una distrazione per te? Ti sei infastidita per qualcosa che ha detto? [Kader Nouni non è sceso ritenendo che Iga avesse aspettato troppo a chiedere la verifica sul servizio di Aryna]
“Lui scendeva a controllare ogni segno quando lo chiedeva Aryna, anche quando la palla era chiaramente fuori. Quando è toccato a me e c’era un segno fuori, mi ha detto che ero andata a controllare solo quando ho visto che la mia risposta era fuori. Ma l’avevo colpita male, sapevo da subito che sarebbe uscita. Non ho nemmeno guardato la palla, sono andata direttamente a controllare il segno, e ho visto che era fuori. Volevo che scendesse, ma non l’ha fatto. Non credo sia stato giusto, soprattutto visto che era sceso ogni volta che lo chiedeva Aryna. Non capisco, ma non mi interessa più di tanto.”