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Roland Garros: l’eterno Djokovic sconfigge Zverev in quattro set. Sarà scontro con Sinner in semifinale

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[6] N. Djokovic b. [3] A. Zverev 4-6 6-3 6-2 6-4

51 volte Novak Djokovic. La leggenda di Belgrado supera Sascha Zverev ai quarti di finale del Roland Garros, approdando in una semifinale Slam per la cinqunesima volta in carriera. Dopo un primo parziale sottotono – complice un solidissimo Zverev -, Nole ha cambiato passo, mostrando per l’ennesima volta la stoffa del campione. Nella giornata di venerdì, sul Philippe Chatrier, andrà in scena uno dei duelli più amati degli ultimi tempi: numero uno contro numero uno. Novak Djokovic sfida Jannik Sinner per un posto nella finale di Parigi. 4 pari i precedenti, con l’azzurro che ha vinto tre degli ultimi quattro duelli.

Primo Set: l’early-break fa la differenza. Zverev avanti

Falsa partenza di Nole, scomposto nel dritto in avanzamento che regala a Zverev un break point nel primissimo game del match, convertito dal tedesco grazie a un ottimo attacco di dritto. Il servizio di Sascha funziona alla grande, riuscendo a tenere lontano Novak, praticamente innocuo in risposta. Il numero tre del mondo continua a sfruttare le sue armi migliori, soffrendo un filo in più nella diagonale di dritto, dove il campionissimo di Belgrado fa valere la sua supremazia. La reazione di Djokovic giunge nell’ottavo gioco, procurandosi la prima chance del controbreak, cancellata da un coraggioso Zverev, che affonda col bimane rovescio portando a casa uno scambio durissimo. Passato il peggio, il teutonico approfitta di un pessimo turno di risposta dell’avversario, mettendo in cassaforte il primo parziale per 6-4.

Secondo Set: Djokovic accelera il passo e pareggia i conti

Le intenzioni belliche di Nole cambiano lo scenario sul Philippe Chatrier. Zverev inizia a far vedere degli errori grossolani sul lato del dritto, e l’ex numero uno del mondo raccoglie il massimo, punendo cinicamente il tedesco sulla palla break del terzo game. Tra smorzate e passanti in allungo, la classe del serbo viene fuori in modo inconfondibile, mentre Sascha mostra parecchi dei suoi limiti, pur restando a galla grazie al solito possente servizio. L’incontro diviene man mano sempre più godibile. Il duello tra i due magici rovesci premia Djokovic nel secondo parziale, portato a casa con lo score di 6-3.

Terzo Set: si amplia il divario. Nole gioca da Dio e sorpassa Sascha

La qualità del 24 volte Slam salve vertiginosamente. Durante il quinto gioco del terzo parziale, il serbo geometrizza il campo alla sua maniera, sballottando Zverev lateralmente mediante un rovescio sopraffino, per poi cambiare ritmo col dropshot. Il serbo ritorna a break point: risponde al servizio del tedesco “parando”, e al resto ci pensa il numero 3 del seeding, disordinato – come spesso accade – col dritto in avanzamento, terminato infatti in corridoio. Djokovic s’impadronisce celermente del set, e Sascha si “smonta” altrettanto velocemente, perdendo il focus e la verve per stare dietro al tennis sublime espresso dal tre volte campione dell’Open di Francia, vincitore del terzo set col punteggio di sei giochi a due.

Quarto Set: Djokovic salva una palla break con un punto clamoroso. Sconfitto Zverev in quattro set

L’inizio del quarto parziale non è per nulla di buon auspicio per il nativo di Amburgo. Nole ricama nei pressi della rete, poi Zverev si autodistrugge con un doppio fallo, seguito da un pallido rovescio finito in rete. Diventano sei i giochi consecutivi messi a segno dall’ex numero uno al mondo, ormai in piena sinergia con l’intero repertorio tennistico, che spazia quest’oggi – ai danni del tedesco – dalle risposte fulminee ai lungolinea di dritto, marchio di fabbrica del nativo di Belgrado. Dopo un avvio di quarto set più che spedito per Nole, Sascha trova la forza di rialzarsi e fronteggia – dopo parecchi game – una palla break. Djokovic evita di cedere il servizio portando a casa lo scambio più intenso e folle dell’incontro, durante il quale, al tedesco, è mancato il coraggio di chiudere un quasi agevole Smash. L’eterno Nole ha poi rifiatato nei successivi turni di risposta, ricaricando le pile per il servizio decisivo, grazie al quale ha sigillato la cinquantunesima semifinale slam della carriera.

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