Roland Garros, un anno fa l’incoronazione di Sinner da n. 1: fin dove può spingersi Jannik?
Il 4 giugno di un anno fa il mondo del tennis si apprestava a salutare il suo nuovo Monarca. Fu Fabrice Santoro a comunicare a Jannik Sinner, dopo il suo match di quarti di finale sullo Chatrier vinto contro il bulgaro Grigor Dimitrov, di essere diventato il nuovo numero 1 ATP. Un momento storico per il tennis tricolore e 365 giorni dopo Jannik è ancora sul tetto del mondo: dopo il caso Clostebol, dopo i tre mesi di stop e tutte le chiacchiere sul suo conto.
Dal 10 giugno 2024 al 2 giugno 2025. Fanno cinquantadue settimane di fila in cima al mondo. Un anno da dominatore assoluto della classifica per l’altoatesino, che è già sicuro di essere n.1 alla fine del Roland Garros. Da allora Sinner ha messo insieme numeri da capogiro: 55 vittorie e appena 4 sconfitte, otto finali raggiunte di cui sei vinte (Halle, Cincinnati, US Open, Shanghai, ATP Finals e Australian Open) e un’altra Coppa Davis in bacheca. Dal 1973, anno dell’introduzione della classifica computerizzata, solo altri 4 giocatori erano riusciti a completare alla prima occasione un anno intero in testa al ranking. Roger Federer (237 settimane), Jimmy Connors (160 settimane), Lleyton Hewitt (75 settimane) e Novak Djokovic (53 settimane, che verranno presto superate).
Adesso Jannik ha nel mirino le 58 settimane di Courier in vetta alla classifica. Anche quelle assolutamente fattibili, dato che scatterebbero il 14 luglio, alla fine di Wimbledon, torneo dove Sinner ha solo da guadagnare e relativamente poco da perdere (quarti di finale, 400 punti), mentre Alcaraz deve difendere i 2000 punti del 2024. Fin dove può spingersi Sinner? Superato Courier, nella classifica dei n. 1 più longevi il prossimo è Stefan Edberg, a quota 72. Per superare lo svedese, però, Jannik dovrebbe rimanere n. 1 fino al 27 ottobre, dunque ben oltre dopo lo Us Open. Rimanendo per tutto il 2025 in vetta al ranking, Sinner arriverebbe alle porte della top 10, superando anche l’australiano Lleyton Hewitt, fermo a quota 80, e portandosi in 11esima posizione.