Roland Garros: Bublik Roi Soleil, Draper si inchina in quattro set. Sascha aspetta Sinner
A. Bublik b. [5] J. Draper 5-7 6-3 6-2 6-4 (primi due set di Andrea Binotto)
A quasi 28 anni – li compirà il prossimo 17 giugno – Alexander Bublik approda per la prima volta in carriera ai quarti di finale di un torneo dello Slam, rimontando un set al numero cinque del seeding Jack Draper e divenendo il primo kazako nell’Era Open a spingersi così tanto in là. Per riuscirci l’estroso Sascha nato a Gatcina ha inquadrato il suo proverbiale talento in un lasso temporale di quasi due ore di rigore e attenzione assoluta, dove le invenzioni sono risultate perfettamente incastonate nel disegno tattico volto a neutralizzare l’esuberanza del campione di Indian Wells.
Dopo il combattuto primo set, infatti, vinto al dodicesimo game dal favorito della vigilia, Bublik ha alzato il livello dei colpi di rimbalzo accelerando i propri tempi di reazione con colpi in drop cui il rivale non ha mai veramente saputo trovare l’antidoto; Draper ha dovuto forzatamente togliere presidio alla linea di fondo ed è finito preda dell’artigiano del dropshot, capace di punteggiare lo spazio poco oltre il net di palline smorzate sovente irraggiungibili per l’inglese.
Alexander ha avuto momenti difficili, su tutti proprio il game conclusivo, ma ne è uscito con coraggio e sempre con serenità, esultando ma mai vestendo i panni del clown; la schiacciata con il manico sulla palla-break contro Sonego è fortunatamente per lui solo un ricordo e oggi mai è stata una tentazione. Sasha voleva essere tra i final eight è c’è riuscito, mentre Draper è rimandato perché non ha trovato risposte tattiche valide: per lui è una grande lezione, non certo una bocciatura. Esce un protagonista ma se Bublik gioca così il cambio va benissimo. Il prossimo avversario del kazako uscirà dal match serale tra Jannik Sinner e Andrey Rublev.
Primo set: Draper rompe l’equilibrio nel finale e vince 7-5
Inizia con il dominio della battuta l’ultimo match di giornata sul Suzanne Lenglen: il quarto scontro diretto tra Draper e Bublik, ma il primo sul rosso. Si nota subito una tendenza del kazako nel voler conquistare quanto prima la rete, mentre l’inglese preferisce scambiare da fondo per cercare di avere la meglio costruendosi il punto. Entrambi quasi non fanno giocare l’avversario nei propri turni di servizio.
E, se proprio il ricevitore riesce a conquistare qualche punto in risposta, le prime vengono presto in assistenza di chi batte. Almeno sino all’undicesimo gioco, nel quale il mancino di Sutton trova delle ottime soluzioni e grazie a un doppio fallo kazako sulla prima palla break dell’incontro strappa il servizio all’avversario per poi chiudere 7-5 affidandosi ancora una volta al colpo di inizio gioco. Non un bel segno per Bublik, dato che il campione di Indian Wells non ha ancora mai perso una partita in stagione dopo che ha vinto il primo parziale (19-0 il suo record nel 2025).
Secondo set: Bublik pareggia il conto dei set con un finale in crescendo
Conquista il campo con carattere il numero 5 al mondo in avvio di seconda frazione. Piedi dentro la linea di fondo e gestione dei punti con dritto e rovescio. Il 27enne nato a Gatcina prova a sorprenderlo con delle smorzate, ma non ci riesce. Break inglese. Ma non dura molto il vantaggio, perché il kazako trova la pazienza necessaria per organizzarsi i 15 e grazie al suo dritto recupera subito il servizio.
Si rende poi di nuovo pericoloso alternando fendenti, traiettorie alte e smorzate. Il finalista di Madrid non sa mai cosa aspettarsi e cede di nuovo la battuta. Lo show continua nel game seguente, con il numero 62 al mondo bravo a issarsi sul 5-2 a suon di colpi di pregevole fattura. E in breve tempo è 6-3 in favore di Bublik, che dopo un’ora e diciotto minuti di gioco pareggia il computo dei set sigillando la seconda frazione con una volée di rovescio in allungo spettacolare.
Terzo set: Bublik esibisce il meglio del suo estro e domina 6-2
Bublik mette il punto a capo del secondo set in maniera gloriosa con la volée di rovescio in allungo e con solo otto errori non forzati a fronte di undici colpi vincenti. La buona predisposizione del kazako di Mosca si rivede in attacco di terza partita quando è chiamato a servire e aziona la clava del dritto e il tocco del dropshot slice di rovescio; Draper ritrova le migliori sensazioni in battuta ma deve fronteggiare l’arrembaggio del fantasista barbuto, tutt’altro che appagato dopo l’epilogo del secondo parziale.
Bublik insegue la pallina correndo orizzontalmente per contenere le iniziative del britannico e si produce in uno scatto a rete per raggiungere la palla corta, che tramuta in un tocco lungo che sorprende Draper. Alexander scatena il genio sonnecchiante e mette a dormire il guascone che alberga in lui, non lasciandogli nemmeno lo spazio per i gesti che solitamente si concede non appena mette a segno un colpo di pregio, quasi a dire: “eccomi, son qua più bello che mai”. Nel suo tennis sparisce la componente vanesia, Bublik diverte e vuole vincere.
Draper rimane sconcertato dalla completezza del repertorio del ragazzo moscovita e cede una prima volta il servizio per meriti soprattutto del rivale e una seconda perché cerca angoli eccessivi, impressionato dalle capacità difensive dell’avversario. Sul punteggio di 4-1 e 30-15 Bublik sbaglia la misura della palla corta ma nel punto successivo fa buona guardia a rete e trova la strada del 5-1; Draper fatica a crearsi lo spazio per incidere anche perché Bublik gioca spesso in mezza volata, oltraggiando in tal senso anche la seconda palla del numero cinque del seeding.
Il numero 62 del ranking serve sul 5-2 e mette a segno un ace di seconda e un doppio errore, per poi lasciare allibiti i presenti con l’ennesimo dropshot di dritto messo avec sa main. Finisce 6-2 con il kazako scintillante protagonista di mezz’ora di show, condito da ben 17 vincenti e appena sei errori non forzati.
Quarto set: Draper ci prova nel finale ma Bublik è troppo solido e vince
L’estro di Alexander esonda nel quarto set e si sostanzia in quattro incredibili punti che riducono il numero cinque del ranking quasi al rango di praticante occasionale; il dritto trova spazio in diagonale e la palla corta di rovescio rimbalza sempre più vicino alla rete, con una traiettoria a rientrare che la rende inafferrabile; Draper non ha contromosse di fronte al genio del rivale, che non lo fa pensare a costo di rischiare con la misura dei colpi. Il problema per il tennista britannico è che oggi per il suo rivale l’azzardo paga spesso.
Il break arriva nel primo game e Bublik lo consolida prontamente, proseguendo con autorità per approdare al 3-1 con un punto emblematico: un paio di affondi per allontanare Jack dalla linea di fondo e la palla corta, questa volta di dritto, che casca appena oltre il net. Nel sesto game registriamo un primo momento di ribellione dell’inglese, che si porta sullo 0-30 forzando un paio di conclusioni per trovare finalmente il tempo migliore per impattare con il dritto, ma Sasha non ha timore di insistere con il colpo corto in attacco e rimedia con coraggio.
Draper tiene con determinazione sul proprio servizio e quando deve rispondere per rimanere nel match raggiunge il 15 pari con una rincorsa a ritroso che rimarrà come una delle più belle imprese atletiche del torneo. Bublik sbaglia il colpo a rete per la sorpresa e con un dritto in corridoio fornisce al rivale due palle per il contro-break; Jack le fallisce entrambe con il dritto e sul 40 pari Bublik ringrazia con un dropshot di dritto che passa il net dopo esservisi appoggiato sopra per una frazione di secondo.
Il game è incredibile: Bublik manca il match point perché Draper lo passa con un rovescio in risposta alla palla corta e con due doppi errori Sasha regala altrettante palle-break e le annulla. Le occasioni per Jack sono cinque, ma Bublik non trema e piazza il servizio vincente alla seconda palla-gara. Super.