Rassegna stampa – Musetti schianta Rune, è ai quarti. Paolini rimpiange
Musetti principe del rosso batte Rune e vola ai quarti: “Sognavo questa partita” (Stefano Semeraro, La Stampa)
A poche centinaia di metri di distanza, la festa del PSG al Parc de Princes. Dentro il centrale del Roland Garros, la gioia di Lorenzo Musetti che a notte fonda si concede due “prime volte”: vittoria su Holger Rune (7-5 3-6 6-3 6-2) e quarti a Parigi. […]. Il Muso 2025 edition, reduce dalla finale di Monte-Carlo e dalle semifinali di Madrid e Roma, ha però la maturità del top 10 e stavolta la notte gli è amica. Se Alcaraz è il re della terra, Lorenzo è un principe di sangue (rosso). […] Nei quarti Musetti trova un avversario alla portata: Frances Tiafoe, n.16 Atp. L’americano è avanti 3-2 nei precedenti ma Lorenzo ha vinto l’unico sulla terra, due anni fa a Roma, e visto il momento magico può sognare una seconda semifinale Slam dopo quella dell’anno scorso a Wimbledon. «Avevo sognato di giocare una partita così, sono orgoglioso di me stesso», il suo commento a caldo. Continua intanto a distanza il duello fra Alcaraz e Sinner: alla imbarazzante superiorità dimostrata da Jannik contro Lehecka, risponde il fantasista Alcaraz, che con i suoi numeri di arte varia evade in 4 set (7-6 6-3 4-6 6-4) da un match spettacolare e complicato contro Ben Shelton, e troverà l’altro yankee Tommy Paul. Stasera […] Jannik il posto nei quarti se lo gioca contro Andrey Rublev: Ragione contro Follia. Il bilancio dei precedenti è 6-2 per Jannik, che con il russo ha perso l’ultima volta nel 2024 sul cemento canadese. […]
Parigi ai piedi di Musetti (Daniele Azzolini, Tuttosport)
La festa di Musetti vale quella della maturità, e dà l’esatta dimensione di quanto sia cambiato, migliorato, cresciuto il ragazzo costruito sul talento più puro del tennis, quando si è reso conto che alle folli velocità odierne, gli estri non potevano bastare, non offrivano i ripari necessari a chi la palla la fa correre a più non posso. E un successo che vale di più perché ottenuto contro un tennista, Holger Rune, che lo aveva sempre battuto, e lo spinge fino ai quarti dello Slam sul rosso […]. È la prima volta per Musetti, ma merita di stare lì, tra i primi otto giocatori da terra di mattone. Protagonista di un match di grande bellezza estetica sin dalle prime battute, poi sempre più intenso e a suo modo drammatico. Lorenzo ha saputo trovare la chiave di volta che gli ha aperto le porte del confronto, forse Rune gli ha dato una mano, ma è stato Musetti a mandarlo in confusione, e a farlo deragliare dalla partita. Non ci sono scorie fra Musetti e Rune, nemmeno reciproca simpatia, ma il danese a onor del vero non l’ha mai cercata. […] Così, all’ingresso di Musetti sul Centrale […], il pubblico è già in piedi a tributare l’omaggio al “tennista da rosso del momento”, che ci sta, perché Lorenzo se l’è guadagnato con una finale a Montecarlo e due semifinali tra Madrid e Roma. Mentre per l’ingresso di Rune il clima resta freddino assai, ma certo non basta per smontare un tipo del genere. E non ci riesce nemmeno un primo game giocato in modo magistrale da Musetti, che lascia il primo punto al danese poi si stacca con la qualità dei contropiede […]. E il break, Musetti va 2-0 con la successiva battuta ed è il miglior inizio di match di questo suo Roland Garros […]. Ma non basta. Rune non sarà simpatico, ma è forte, e si fa sentire. Sta al gioco degli scambi in punta di racchetta anche lui, e forza la mano a Musetti, obbligandolo a qualche errore di troppo. Di fatto, ritrova la parità sul 2-2 […]. Un bel match, di grande qualità, che neanche il nuovo break messo a segno da Musetti, sul 4 pari, riesce a cambiare. Sul 5-4 l’italiano ha un set point, ma lo spreca, e Rune firma subito il controbreak. Occorre una soluzione forte… Musetti la coglie manovrando da fondo con saggezza, e sommergendo Rune di palle sempre diverse tra loro. […] Concede il terzo break e Musetti si prende il 7-5 senza più sbagliare niente. Sorprende il confronto di stili in questo match così serrato. Musetti gioca a tutto campo, cerca angoli e soluzioni, Rune risulta però più esplosivo, e quando impone il ritmo dello scambio mostra una velocità superiore a quella dell’italiano. Il match è in parità, anche se Musetti ha vinto il primo set. E il danese mette in campo un’aggressività addirittura maggiore nella seconda frazione. Ottiene i frutti sperati nel sesto game. […] Il break offre a Rune il pareggio, il set si chiude 6-3 e Musetti ha bisogno di ritrovare il passo. Appare confuso, ha perso occasioni che ora gli pesano addosso. Serve una svolta, e Rune gli viene incontro con generosità. […] Musetti stringe i tempi, torma a condurre gli scambi come nel primo set e ottiene il break del rilancio. Gioca di sponda e cambia ritmo e traiettorie di continuo. Rune concede il break del 2-0 e paga caro l’errore. Su quel break Musetti costruisce il terzo set e si va al quarto sul vantaggio di 2-1. Anche il quarto comincia con un break Musetti […]. Va due a zero, poi 3-1, e nel quinto game c’è un altro break […] a dare forma plastica al sogno di Lorenzo. Ci siamo, ormai. Rune non sembra crederci più, e il pubblico spinge Musettì, sembra quasi averlo adottato. Gli ultimi game sono una formalità. Musetti vince a braccia alzate. Incontrerà Tiafoe. Ma questa è la sua terra.
Paolini ko: «E’ dura ma va accettata» (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)
«È dura, ma il tennis è così, bisogna accettarlo». Jasmine Paolini abbandona il Roland Garros con tre match ball mancati e un enorme dispiacere. Elina Svitolina […] rimonta e chiude 4-6 7-6(6) 6-1 un match a tratti bellissimo. Due ore e ventiquattro minuti di battaglia sportiva, tra vincenti (tanti), qualche errore (per due set pochissimi) e una qualità nello scambio elevatissima. «Abbiamo giocato un grande match – ha spiegato Paolini -, ho avuto le mie opportunità. Mi dispiace soprattutto perché stavo esprimendo un ottimo tennis; Elina è stata brava e aggressiva quando era sotto nel punteggio». […] Jasmine scappa subito 3-0 nel primo set dominando lo scambio con attenzione e profondità. Svitolina alza il ritmo, si va in lotta […]. Paolini piazza la zampata decisiva nel decimo game: 6-4 Italia. Anche nel secondo è Jasmine a partire forte, tatticamente è impeccabile: 4-1; ancora una volta, però, l’ucraina riesce ad elevare il proprio tennis grazie a una maggiore aggressività (e precisione). La toscana va a servire per il match sul 6-4 5-4, si procura due match point. «Sul primo è stata brava lei – ha raccontato Jasmine -, mentre sul secondo ho avuto fretta, tirando fuori un rovescio lungolinea». Si va al tie-break, durante il quale Paolini si procura un nuovo match point, «ma è stata perfetta Elina. Non ho tanto rammarico per la fine del secondo set, quanto per il terzo, quando ho perso lucidità». Svitolina vince il 2° parziale e scappa abbastanza rapidamente 4-0 nel 3° […]. «Dovevo rimanere aggrappata. Elina ha giocato in maniera molto offensiva il terzo set, non sono riuscita a contenerla e ho commesso errori stupidi; contro di lei non me lo posso permettere». […] Jasmine è ancora in gara nel doppio e oggi, in coppia con Sara Errani, sarà impegnata negli ottavi. Non è semplice oggi capire in che posizione del ranking sarà lunedì prossimo. Nella Race […] Jasmine è attualmente alla settima piazza. […] A breve ci si sposterà su erba, superficie su cui Paolini ha dimostrato di potersi destreggiare in maniera superba. […]
Paolini in lacrime: spreca e cede a Svitolina (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Per una volta, Jasmine perde il proverbiale sorriso. Non è soltanto il sogno sfumato di un’altra finale un anno dopo, piuttosto la sensazione che contro la Svitolina […] il quid Paolini, cioè la lucidità delle letture tattiche e la feroce determinazione su ogni punto, sia svanito all’improvviso all’inizio del terzo set. Jas perde una partita in cui era avanti 6-4 4-1 e poi 5-3, nella quale ha avuto tre match point prima di affondare lentamente […]. Comprensibile, perciò, lo sconforto della n.1 d’Italia, che oggi proverà a consolarsi con il doppio: «Questo è il tennis, anche se è difficile accettarlo. È stata una partita complicata, ho avuto le mie chances e non le ho sfruttate. Elina è una grande giocatrice, forse avrei potuto fare qualcosa in più su uno dei match point, ma è andata così. Mi spiace perché stavo giocando un gran tennis, forse avrei dovuto essere più incisiva in alcuni game di servizio, ma lei quando è sotto alza sempre il livello». E poi le minuzie, nello sport del diavolo, fanno la differenza: «In questo tipo di partite tutto ruota intorno a pochi punti […]. Nel terzo set sono calata, ho fatto qualche errore stupido e non sono riuscita a rimanerle attaccata nel punteggio. Rimpiango proprio quello, più che i match point non sfruttati: il terzo set è andato via troppo velocemente. Mi sono buttata giù, ero poco lucida e non sarebbe dovuto accadere». Ma dopo le discese ardite, ci sono sempre le risalite.