Tennis, Simone Tartarini: “Tra un anno la maturazione completa di Musetti, lui è diverso dagli altri”
È solo una questione di tempo. Lorenzo Musetti sta ben figurando al Roland Garros 2025, secondo Slam della stagione dove ha già raggiunto un traguardo personale molto importante: l’accesso ai quarti di finale, impresa compiuta nella tarda serata di ieri, quando ha battuto in quattro set il danese Holger Rune per 7-5 3-6 6-3 6-2.
Un grane orgoglio per il suo allenatore Simone Tartarini che, intercettato qualche ora prima del match dai microfoni di Supertennis, aveva già sottolineato lo stato di forma del suo allievo e il tipo di tattica incentrata sulle variazioni, poi chiave di volta nella sfida contro il danese: “Sicuramente Lorenzo deve fare il suo – aveva detto Tartarini – cioè il suo tennis che è quello che dà più fastidio. Il suo vuol dire le sue variazioni, riuscire a cercare di colpire di più la palla col dritto, usare le variazioni da parte del rovescio col suo taglio alternato al rovescio classico. Quindi dovrà essere bravo a fare queste cose, a mixarle bene stando sempre in maniera offensiva, non subendo l’azione di Holger che in fase offensiva è molto pesante“.
Per l’occasione, il coach aveva anche parlato della partita, durissima, vinta da Lorenzo contro Navone: “Sapevamo che il giocatore era da prendere con le molle, come tutti gli argentini: però Mariano sta giocando meglio e lo ha dimostrato un set dove non ha sbagliato veramente niente. Lorenzo comincia a sentire i primi sintomi di stanchezza, più che altro dal punto di vista nervoso ma non tanto del Torneo, ma della stagione sulla terra, perché ovviamente la terra ti fa far fatica, il nervoso ti fa sprecare tante energie. Non è in riserva, però diciamo che con Navone è stata una giornata un po’ difficile, poi il caldo non ha aiutato: è stato bravissimo a uscirne perché non era facile. Pian piano, punto su punto, ha provato a rimanere lì, anche se aveva un po’ di nervosismo che c’era e non ci dovrebbe essere, però è stata molto bravo”.
In ultimi Tartarini si è concentrato su un tema molto importante, relativo alle aspettative verso il suo pupillo: “Lorenzo è stato sempre un ragazzo che ha bruciato le tappe, quindi tutti si aspettano una salita verso l’alto sempre costante, ma il tennis non è così. Lui è stato molto veloce, anzi velocissimo: ha fatto percorsi netti, è stato un precoce in tutto, tanto che quando qualche tempo fa si è allontanato dalla top 10 molti l’hanno considerato un fallimento. Secondo me ha fatto grandi risultati. Anche l’anno scorso ha dato dimostrazione di crescere con il bronzo olimpico, la semifinale di Wimbledon e altri bellissimi risultati. E ovviamente è un ragazzo che oggi ha 23 anni, ha avuto già un figlio, ora per fortuna ne aspetta anche un altro. Io lo conosco da quando ha 8 anni e conosco bene il suo carattere, la sua maturità, i suoi tempi di maturazione. Quindi non ho fretta”.
L’allenatore ha quindi chiosato: “Ho sempre detto che secondo me avrà bisogno ancora forse di un annetto per maturare completamente e quindi aspettiamo con ansia questa maturazione completa perché rimane il fatto che comunque ha 23 anni, quindi è ancora un ragazzo di formazione, ce ne sono altri magari come Jannik o Carlos che sono più avanti; è ovviamente è una cosa molto soggettiva; lui ha già un tennis particolare, diverso da tutti e i suoi tempi di maturazione sono diversi da questi giocatori con cui spesso lo mettono a confronto”.