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Roland Garros, Cobolli: “Non sono al di sotto del livello dei migliori”

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Finisce la striscia di vittorie di Flavio Cobolli, si ferma al terzo turno del Roland Garros contro Alexander Zverev. Non c’è stato purtroppo molto da fare per l’azzurro, che era anche stato avanti di un break nel secondo parziale, senza però riuscire a conservarlo fino alla fine. Una partita che, risultato a parte, va tenuta cara da Flavio per quel che sarà, per gli insegnamenti che può dargli in vista del futuro. E ne è, come sempre sereno e cordiale, ben consapevole in conferenza stampa.

Nel primo set ero un po’ teso per la situazione che c’era, che mi ha portato ad avere quel campo, che non sono abituato ancora a calpestare frequentemente come Zverev“, spiega Cobolli, “l’inesperienza nei primi minuti del primo set mi ha fatto andare un po’ in crisi. Ma poi mi sono sciolto, ho giocato bene, e anche meglio di lui nel secondo set, mi dispiace di non essere riuscito a concretizzare nessuno dei due break. Però ero molto stanco, il fisico oggi, si è visto anche al servizio, non ero al 100%. Non ho recuperato dalle partite che ho giocato in queste settimane, e per giocare a questo livello serve. Voglio fare i complimenti a lui, che mi ha anche detto delle bellissime parole a fine partita e gli faccio un in bocca al lupo. Penso possa vincere prima o poi uno Slam, che comunque se lo merita per me. Sono contento di quello che ho fatto in queste settimane“.

I progressi si vedono anche in termini di consapevolezza, di un livello che porta a trattare giocatori di questo calibro da pari a pari: “Non mi sento al di sotto del livello dei migliori, quando hai questa percezione in campo è già una vittoria. Vuol dire che puoi giocartela con tutti su ogni superficie. Ovviamente siamo in un torneo dello Slam, è un po’ diverso perché le partite sono più lunghe e i giocatori più forti come i primi due, tre hanno più tempo per gestire e sono molto più esperti di me in queste partite 3 su 5. Sicuramente è un fattore che influisce sulla prestazione, però quando gioco lo scambio non mi sento al di sotto di loro“.

Il servizio oggi non è andato come nelle prime due partite”, prosegue Flavio analizzando l’incontro da un punto di vista tattico, “però è la mia soluzione più forte il kick per riprendere lo scambio con il dritto. Ma non avendo avuto la percentuale di prime che desideravo ho dovuto trovare un escamotage per cercare di metterne più possibile e riuscire a spostarmi prima possibile sul dritto. Sapevo che il rovescio era il suo colpo migliore, infatti ho provato a variare un po’ di più, però comunque la cosa che è mancata è la prima di servizio oggi“.

Infine una spiegazione più dettagliata della stanchezza che ha mostrato, e soprattutto di cui ha parlato. Comprensibile dopo il ritmo tenuto nell’ultimo periodo: “Ero stanco semplicemente per il fatto che non avevo mai vinto un torneo come Amburgo. Cinque partite di fila la scorsa settimana e arrivare qui senza preparazione per un torneo dello Slam, senza giorni di allenamento è ancora più massacrante con il tre su cinque. Sono stanco per quello e anche perché non ho recuperato del tutto le energie dallo scorso torneo. Sono venuto qua lo stesso giorno, la mattina dopo ho giocato 20 minuti, il giorno dopo ancora mezz’ora, e poi la partita. Non ho avuto tutto questo tempo necessario per recuperare a pieno le energie. Non ho ancora parlato con il team perché ho solo preso informazioni sulla partita di oggi, parleremo per la programmazione, mi aspetto di fermarmi la settimana prossima per poi rimettere benzina nelle gambe“.

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