Notizie

Rassegna stampa – Sinner va veloce; oggi tocca a Musetti e Jas

0 5

Sinner va veloce (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

E’ arrivata la cavalleria. Massacro a Fort Lenglen. Povero Lehecka, che è partito per la battaglia con un tenero moschetto e si è trovato a respingere la carica di uno, dieci, cento Sinner scatenati all`arma bianca. Jannik era ovunque, da un angolo all`altro, con la clava nel braccio e la velocità del fulmine. Un bagno di sangue sportivo durato appena 94 minuti, che non è record Slam per il numero 1 del mondo, capace di battere Cerundolo nel 2023 a Wimbledon in un`ora e mezza esatta, ma rappresenta una poderosa dimostrazione di forza, per sé e per gli altri, anche sulla superficie apparentemente più ostica: e comunque la Volpe Rossa non aveva mai vinto in un Major concedendo soltanto tre game. E poi questo era un terzo turno, per di più contro il n. 34 del mondo già n. 22 a febbraio, nonché il primo, solido test d`efficienza per misurare la crescita da Roma a Parigi. Per l`esito, basta affidarsi alle parole di Panatta, ospite del torneo: «Impressionante e imbarazzante. Non c`è altro da dire. Chi può metterlo in difficoltà? Mah, forse Alcaraz. E magari Draper, uno che può fare qualcosa di diverso». Appunto: Lehecka, come già Ruud al Foro Italico, tira forte ma gli dà sempre la stessa palla, piatta e poco lavorata, e così lo mette in ritmo. In queste condizioni tecniche, Sinner diventa semplicemente un muro ingiocabile, e all`avversario non resta che raccogliere gli applausi consolatori e benevoli del pubblico non appena conquista un game (successe al norvegese agli Internazionali, si ripete anche per il ceco a metà del secondo set sul Suzanne Lenglen). Se poi il più forte giocatore del mondo ha pure riposato bene, non si dovrebbe neppure cominciare: «Dopo un paio di giorni con il raffreddore, finalmente ho dormito senza intoppi, e per me conta molto. Mi sono svegliato bene, pronto anche dal punto di vista fisico, il riscaldamento è stato breve, poco più di venti minuti, mi sentivo alla grande, avevo feeling con la palla. E poi erano i giorni del compleanno di Simone (Vagnozzi, il coach, che ha compiuto 42 anni venerdì, ndr), e di solito in queste ricorrenze non gioco bene. Sono contento anche per lui… […] Ho giocato veramente bene per due set e mezzo, sono molto felice». Ma se è vero che coach Vagnozzi ha ammesso che finalmente, con il caso Clostebol alle spalle, Jannik ora è sempre sereno e sorridente, la felicità deve sempre scendere a patti con la realtà: «Sono soddisfatto per come ho giocato, ma le cose possono cambiare molto rapidamente da un giorno all`altro quindi devo restare molto concentrato e prudente. A Roma avevo giocato la partita perfetta con Ruud, e poi sono andato in difficoltà con Paul». Diavolo d`un Sinner, si chiama mentalità vincente, e occorrerà esercitarla pure contro Rublev, l`ultimo che non sia Alcaraz ad averlo battuto (Montreal 2024) e avversario nell`ottavo di finale di domani: «Andrey è sempre un avversario difficile, ostico, che è stato ed è un giocatore alla fine sempre continuo, sono tante stagioni che ha un rendimento costante, fa tante semifinali e finali, vince tornei, è esperto. Nell`altro senso l`ho affrontato già un po` di volte, so cosa aspettarmi e so che sarà una partita tosta». E se dopo la sconfitta con Carlitos in finale a Roma aveva rivelato che i miglioramenti sulla terra dovevano riguardare soprattutto i movimenti, l`ultima settimana di preparazione deve essere stata particolarmente proficua, perché contro Lehecka la sua reattività di piedi è stata sensazionale: «Stiamo lavorando tanto, prima del torneo abbiamo fatto tante cose specifiche, per migliorarmi con i piedi ed essere più rapido. Mi sono mosso molto bene, i progressi vanno nella direzione giusta. […] A Parigi ho modificato la posizione per essere più fluido in risposta. A volte funziona bene, a volte un po` così, stavolta ho risposto molto bene». Come si cambia per dominare.

Sinner marziano in terra (Daniele Azzolini, Tuttosport)

«Sono in ritardo, arrivo. Seguo l`inizio del match su Internet!». L’amico è sbarcato di buon mattino a Orly, aveva un biglietto per il Lenglen e ha deciso di partire appena ha saputo che Sinner l`hanno sbolognato sullo stadio numero due. La regola dice che ognuno dei più forti, a turno, deve accettare un match serale e una trasferta nel secondo stadio. A lui è andata di lusso, pare… «Sono sulla linea dieci, appena salito», è l`ultima comunicazione. Conosco il tragitto, l`ho fatto mille volte. Odeon, Mabillon, Sevres Babylone dove giungevano due linee, e quando furono unificate i proprietari della prima esposero un gran cartello con Sevres a caratteri cubitali e sotto Babylone che per vederlo serviva la lente d`ingrandimento. Subito fecero lo stesso anche i proprietari della linea che portava a Babylone. Da lì si va verso Les Invalides con le tre fermate di Vaneu, Duroc e Segar. Molti scendono, a Les Invalides c`è la tomba di Napoleone Bonaparte, pochi sanno che troveranno anche quella di Duroc, uno dei suoi generali. Dopo Segar la “dieci” supera Grenelle, uno dei quartieri più pariolini di Parigi dove acquistò casa Serena Williams, prosegue per Emile Zola, Michels e André Citroen, con i primi stabilimenti della casa automobilistica, e giraverso il sedicesimo “arrondissement”, inarcandosi sotto la Senna. Ultime due fermate, e si scende a Porte d`Auteuil. Cinquanta minuti in tutto… Lì l`amico mi richiama, e non oso dirgli nulla. Deve percorrere altri 40 minuti a piedi, e ancora quindici dentro l`impianto per arrivare al Lenglen. «Fai presto», è l`unica cosa che mi sento di consigliare. Jannik Sinner è in una di quelle giornate in cui gioca solo lui. Come a Roma contro Casper Ruud. Stesso punteggio del primo set, 6-0. Lehecka ha avuto anche una palla break, nel quinto game, Jannik gliel`ha strappata a morsi. E nel secondo non cambia nulla, 5-0 prima che il ceco, che fu 23 del mondo l`anno scorso (oggi è 37), racimoli il primo game. Scena commovente, il povero Jiri alza le braccia al cielo, ringrazia le sue divinità che qui a Parigi devono funzionare assai poco. Cinquanta minuti e il match è 6-0, 6-1. Lo stesso tempo che serve per andare da Odeon a Porte d`Auteuil. Forse anche l`amico arriverà a braccia alzate, come un ciclista al traguardo. Aspetto, e faccio il tifo per lui. Terzo set, e Sinner continua imperterrito. Nel silenzio ammirato dello stadio i suoi colpi crocchiano come spari di mitraglia. Ma non siamo in guerra, non qui per fortuna… Il suono che produce Sinner è però quello del potere, e intimidisce gli avversari. Lehecka si aggrappa al servizio, in tribuna c`è Panatta che lo osserva e scuote la testa. Se lo conosco bene so cosa si sta chiedendo… “Ti ha mas- sacrato per due set, e continui a giocargli a specchio? Ma inventati qualcosa, figlietto bello, vai a rete, molla la racchetta e gioca una volée di testa, così magari ti diverti“. Lehecka non è il tipo, accetta il proprio destino, rimedia due game ma anche nel terzo set Sinner gli è sempre stato davanti. Sei-zero, sei-uno, sei-due… Di questo passo, per arrivare al sei pari e giocarsi un set al tie break, il povero Jiri avrebbe avuto bisogno di un match lungo nove o dieci set. L’amico con il biglietto fortunato ha visto l`ultimo game. Lo vedo, mi vede, allargo le braccia: che ci possiamo fare? Niente, gli offro la colazione, però la vicenda l`ha messo di buon umore. «Ho preso l`aereo per assistere a un game di Sinner, roba da veri ricchi», mi dice, ghignando. […] Sinner è atteso per le 15 in conferenza stampa. Arriva con venti minuti di ritardo, mi chiedo quanto faccia in game. Contro Lehecka è facile, l`iniziale 5-0 è durato venti minuti esatti. «Un match fantastico da parte mia», dice subito Jannik, utilizzando parole insolite, «Mi ha molto aiutato ottenere subito il break, in tutti i set». Gli chiedono se sia d`aiuto trovare un`autostrada così sgombera di automobili, nei primi turni. il senso è chiaro… C`è il rischio di abituarsi male. «Aiuta, e non poco», risponde il numero uno, «negli Slam è un vantaggio risparmiare energie nei turni
iniziali, e poi, badate, anche in partite del genere occorre tenere l`attenzione molto alta, da cima a fondo, perché ostacoli imprevisti possono sorgere all`improvviso. Lehecka resta un giocatore straordinario, e poi lo abbiamo visto anche a Roma, ho giocato benissimo contro Ruud, ma nel match successivo, contro Paul, ho rischiato di brutto
». Vero, lui nel prossimo match trova Rublev, per giunta ben riposato per il forfait di Fils (frattura da stress) in terzo turno. «Ci conosciamo bene con Rublev, sappiamo tutto l`uno dell`altro. Andrey è un giocatore incredibile, dovrò stare molto attento». Decimo incontro trai due, il primo in questa stagione. Il russo ne ha vinti tre, due però per il ritiro di Jannik, uno (nel 2022) anche al Roland Garros. Sinner se n`è presi sei, ma tutti sempre combattuti. […]

Ciclone Sinner, lascia 3 game a Lehecka (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

«Impressionante e imbarazzante». Anche Adriano Panatta, in visita al Roland Garros, da ultimo italiano campione nel 1976, s`inchina davanti alla partita più breve-Slam di Jannik Sinner: 6-0 6-1 6-2 in 94 minuti contro Jiri Lehecka, 9 punti ceduti al servizio, 83% di punti con la prima, 1/1 sulle palle break concesse, 7/18 su quelle fatte, 31 vincenti e 9 errori. Cioè: 17^ partita consecutiva vinta nei Majors, ottavi numero 15 negli ultimi 16, e promozione alla sfida contro Andrey Rublev (partendo da 6-3 nei precedenti). «Ho giocato molto bene per due set e mezzo, coi break ad inizio set, è stata una prestazione molto buona. Negli Slam è importante essere testati ma anche non passare tanto tempo in campo». L`ultima vittima del numero 1 si lecca sconsolato le ferite: «Prestazione dominante di Jannik; contro un avversario così sicuro che gioca sempre così profondo e pesante non credo avrei potuto fare tanti games di più, gli unici punti li ho fatti a rete… Ho perso contro il numero 1 e solo Carlos può creargli problemi». Il Profeta dai capelli rossi è ben felice che non fa caldo come venerdì: «Meno sole c`è, meno i campi sono asciutti e meno scivoli. I piedi andavano rapidi, mi sono mosso bene». Anche se l`attenzione di un pretendente al titolo nella maratone dei tornei di 7 match resta altissima: «A Roma ho giocato un match perfetto contro Casper (Ruud), però, subito dopo, ho preso 6-1 da Paul. Il focus va tenuto sempre molto alto: nel tennis tutto può cambiare da un giorno all`altro e nella stessa partita». Con Gasquet aveva «un buon rapporto» ma gli ha rifilato un 6-0 nella partita d`addio. Idem con Lehecka. Per evitare di rovinare anche l`amicizia con Jack Draper – che intanto sradica dal torneo la variabile Fonseca – Jannik ha diradato gli allenamenti: «Potremmo ritrovarci di fronte in partita». Potrebbe succedere già nei quarti a Parigi. Ma prima troverà Rublev: «Avversario difficile, ostico, costante, con tante vittorie in tante stagioni, esperto, completo. Sarà una partita molto difficile. Mi ha battuto anche qui, tre anni fa, quando mi ritirai» (il ginocchio). […] Il 6-2 7-6 6-1 patito da Sacha Zverev non deprime Flavio Cobolli che saluta il torneo con la nuova classifica-record (numero 25) e i complimenti del finalista di 12 mesi fa: «Stai facendo grandi cose, e ne farai altre ancora. Nel secondo set hai giocato benissimo, non sbagliavi più e ho dovuto lottare molto». Due volte avanti di un break, però, “Cobbo” subisce il contro-break, scontando il colpo più da migliorare: il servizio. «La settimana scorsa ad Amburgo ho vinto il primo torneo, ho rigiocato subito e mi sono ritrovato stanco. Ma esco da Parigi con la sensazione che nello scambio mi sento al livello dei migliori». Oggi, ottavi. Jasmine Paolini contro Elina Svitolina cerca il riscatto di gennaio a Melbourne: la signora Monfils non è quella della doppietta a Roma 2017-2018, ma in questi mesi vanta titolo a Rouen, semifinale a Madrid e quarti a Roma. E stasera crocevia Vip Musetti-Rune: partenza ad handicap, 0-2, ma sul cemento.

Paolini, quei conti in sospeso (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Un conto in sospeso da quattro mesi e mezzo. È quello che ha Jasmine Paolini con Elina Svitolina, il 18 gennaio impostasi in rimonta sull`azzurra negli ottavi degli Australian Open nell`unico incrocio fra le due nel tour. Il secondo è fissato per oggi, alle 11, sullo stadio Phllippe Chatrier con in palio un posto nei quarti del Roland Garros. Un luogo speciale, intriso di ricordi ed emozioni (come ha più volte ripetuto), per la 29enne di Bagni di Lucca anche se stavolta, con ogni probabilità, il pubblico non sarà dalla sua parte. Già, perché la 30enne nata ad Odessa da quasi 4 anni è la signora Monfils e quindi è inevitabile che i tifosi francesi parteggino anche per lei […]. Una volta rientrata nel circuito dopo la maternità (ad ottobre 2022 è nata Skai) Svitolina ha progressivamente ritrovato competitività scalando la classifica fino a rientrare tra le prime 20 grazie al crescendo di risultati del 2025: quarti in Australia (terza volta), a Indian Wells e Roma, subito dopo la semifinale a Madrid e il titolo a Rouen, 18° trofeo messo in bacheca dall`ex n.3 del ranking, capace di raggiungere in quattro occasioni i quarti a Parigi (2015, 2017, 2020 e 2023), ma anche due semifinali a Wimbledon e una agli Us Open. «Mi preparerò per la battaglia contro Jasmine: sarà una grande lotta» il guanto di sfida lanciato da Elina, che non perde occasione per mandare sostegno ai connazionali ucraini dopo l`invasione russa. E la trionfatrice al Foro Italico è consapevole delle insidie di questo match: «Mi sono allenata spesso con lei, la conosco, ha vinto partite sulla terra e ha giocato molto bene recentemente. E in Australia dopo il primo set non mi ha più fatto vedere palla». […]

Musetti-Rune, la grande soirée (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Sarà il match della sessione serale, non prima delle 20.15, quello più atteso di giornata dai tifosi italiani e dagli amanti del bel gioco. Di fronte, sul Philippe Chatrier, Lorenzo Musetti e Holger Rune, rispettivamente numeri 8 e 10 del seeding. Il carrarino, come già fatto in stagione con altri rivali, vuole vincere e ribaltare i precedenti che nel caso specifico dicono 2-0 per il danese. Holger si è imposto infatti lo scorso anno nel Masters 1000 di Indian Wells, a livello di 2° turno e nel 2023 nei quarti di finale al Queen`s. I due si affronteranno dunque oggi per la prima volta sulla terra rossa: «E’ sempre stata la mia superficie preferita – ha detto Musetti – anche se lo scorso anno è stata una bellissima sorpresa l`erba. Holger è un giocatore molto completo e dal talento precoce. Arriviamo entrambi da due match “tirati” ma anche lui è ben preparato fisicamente. Mi godrò questa partita con tanta voglia di fare bene. Sicuramente dovrò alzare l`asticella». In materia di talenti precoci ieri è riuscito ad esprimere il suo solo a tratti il brasiliano Joao Fonseca. A fermarne la corsa è stato Jack Draper che dopo le paure contro Monfils ha messo in campo la sua grande capacità di produrre gioco. Vinto agilmente il primo set il britannico numero 5 Atp è stato bravo a impedire al tennista verdeoro di rientrare nel match nel secondo set. […] Draper è atteso negli ottavi di finale, raggiunti per la prima volta a Parigi, dall`estroso Alexander Bublik, kazako che avevamo lasciato con il trofeo vinto a Torino nel Challenger di categoria 175 e la settimana successiva con la bocciatura al 1° turno nel 500 Atp di Amburgo. Ieri il talento che è in grado di esaltare la folla ma anche di perdere il bandolo della matassa senza più ritrovarlo, ha sconfitto il portoghese Rocha, numero 200 del mondo e proveniente dalle qualificazioni, in tre set di cui solo il primo lottato. Draper ha vinto i due precedenti sempre in due set ma tre dei quali si sono
conclusi al tie-break. Pronostico pertanto molto aperto per la prossima sfida. […]

Paolini con Svitolina e poi Musetti-Rune (Antonio Sepe, Corriere dello Sport)

Dopo aver superato con agilità tre turni, per Lorenzo Musetti e Jasmine Paolini arriva il momento del primo vero test. Entrambi impegnati sul campo Philippe Chatrier, l`asticella si alza perché troveranno sui loro cammino una testa di serie. Ma sono proprio partite del genere, contro avversari di primo piano, a essere importanti per fare chiarezza sulle rispettive ambizioni e capire fin dove possono pensare di spingersi nel torneo. Per la prima volta dall`inizio del Roland Garros, Lorenzo Musetti scenderà in campo in sessione serale. Il suo incontro di ottavi contro Holger Rune si è infatti guadagnato il palcoscenico più prestigioso e dalle 20.15 i due si sfideranno per un posto tra i migliori otto. […] Il danese è un giocatore di tutto rispetto – specialmente sul rosso – ma è piuttosto discontinuo, non a caso sarà Lorenzo a partire favorito. Tuttavia c`è un aspetto da non sottovalutare: più la partita si allunga e più Rune diventa pericoloso. Basti pensare che ha vinto 7 degli ultimi 8 quinti set disputati. Musetti ha raggiunto l`appuntamento avendo perso un solo set, al terzo turno contro Navone. Rune ha invece faticato molto di più, lasciando un set contro Bautista e poi spuntandola al quinto contro Halys dopo esser stato a due punti dal ko. I precedenti sorridono al danese, che è avanti 2-0 e non ha perso neppure un set. Ma ci sono un paio di ma: i due si sono affrontati su cemento ed erba, mai su terra rossa; inoltre l`ultimo confronto risale a Indian Wells 2024 è nell`ultimo anno e mezzo Lorenzo ha fatto progressi enormi. […] Considerato che il vincitore del match troverà al turno seguente uno tra Tiafoe e Altmaier, la posta in palio è doppiamente alta. Per un italiano che chiude il programma sullo Chatrier ce n`è un`altra che lo apre. Si tratta di Jasmine Paolini, attesa in campo alle 11 contro Elina Svitolina. L’azzurra partirà favorita – e non potrebbe essere altrimenti dato il momento di forma che sta attraversando – ma l`avversaria non va affatto sottovalutata. Innanzitutto perché l`ha già battuta quest`anno nell`unico precedente, proprio in uno Slam (l`Australian Open). E poi perché è la giocatrice che vanta più vittorie in stagione su terra rossa: ben 16, a fronte di sole 2 sconfitte. Il pubblico probabilmente farà il tifo per Svitolina, sposata con il francese Gael Monfils. Di contro, Paolini ha un ottimo feeling con Parigi – tra la finale dello scorso anno e l`oro olimpico – e andrà a caccia della decima vittoria consecutiva. La giocatrice che uscirà vittoriosa dal confronto potrebbe trovare nei quarti Iga Swiatek, attesa però dall`insidioso test Rybakina.

Musetti, riecco Rune. Cobolli si arrende (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Quiz parigino dall`inizio del torneo: chi oltre quei due? Che, manco a dirlo, sono Sinner e Alcaraz, larghi favoriti per apparecchiare la finale dei sogni. E poi? Djokovic per blasone, Zverev per tradizione (è stato finalista un anno fa), ma la freschezza e le doti di Draper (che ieri ha affondato Fonseca e nei quarti potrebbe incrociare Jannik) e di Musetti stanno facendo strage di cuori. Lorenzo il magnifico è arrivato a Parigi sull`abbrivio di un’abbacinante primavera sul rosso (finale a Montecarlo, semifinale a Madrid e a Roma) e il numero 7 in classifica, ma soprattutto con la consapevolezza che adesso equilibrio e talento sono perfetti compagni di viaggio. La sfida con Rune (0-2 i precedenti, ma entrambi sul cemento), uno che se fosse quello di due anni fa e non l`anima turbolenta degli ultimi mesi starebbe nel gotha dei favoriti, rappresenta per Lollo un prezioso esame di maturità. Sarà comunque una notte di fuochi artificiali: «Rune è un avversario veramente tosto, non ci ho mai vinto a livello Atp, ma c`è sempre una prima volta. Sulla terra sarà una partita molto aperta». Ad accomunarli, un talento così pieno di qualità da risultare, a volte, perfino un freno: «Chi possiede molte anni come me – analizza il Muso – a volte in campo fa la scelta sbagliata. Ma negli ultimi due mesi ho fatto un passo avanti, sento la pressione da top 10 in maniera positiva, sono felice e ho buone sensazioni quando approccio i tornei. I più grandi risultati della mia carriera li sto raggiungendo ora, quindi devo portarmi dietro queste cose e provare a divertirmi quando scendo in campo. Spesso sono stato accreditato come uno che ha mollato tante partite, che non si sporca le mani. Per un periodo sono state frasi anche parzialmente vere, ma chi mi conosce sa che ho sempre avuto la mentalità per soffrire». E se Rune lo avverte («Con me non potrà permettersi di perdere il primo set»), Sinner lo benedice: «Lorenzo ha sempre giocato bene su terra, è un tennista completo, sono contento, se lo merita, è un bravo ragazzo. Anche fuori dal campo è cresciuto molto, ha messo tanto ordine nel suo gioco, mentalmente è migliorato tanto». È l`Italia che va, e peccato che Cobolli, stanco dopo le due settimane più belle della sua vita (con il trionfo di Amburgo), si arrenda a Zverev non approfittando per due volte del break di vantaggio nel secondo set: «Ho servito male e fisicamente ero spento. Ma so che d`ora in poi queste partite e questi avversari saranno il mio pane quotidiano».

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Read on Sportsweek.org:

Circolo della Stampa di Torino - Sporting
Spazio Tennis
Circolo della Stampa di Torino - Sporting

Altri sport

Sponsored