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ATP Ginevra: Djokovic spreca un match point, ma poi annienta Norrie. Sfiderà Hurkacz per il 100°

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Si era presentato a Ginevra senza vittorie sul rosso nel 2025, ne ha infilate tre di fila per spingersi fino all’ultimo atto. Novak Djokovic non ha ancora intenzione di dire basta e mantiene vive le speranze per il tanto atteso 100° titolo in carriera: nella finale di sabato, alla vigilia del Roland Garros (dove lo aspettano per il media day, ma dovranno ancora attendere), il serbo sfiderà Hubert Hurkacz, contro cui non ha mai perso in carriera. 4-0 gli h2h in favore di Nole, che intanto conquista la finale n. 143 a livello ATP, la 35esima su terra battuta. Hubi però pare essersi ritrovato e, dopo il buon risultato a Roma, cerca il suo primo titolo da Estoril 2024 (sarebbe il nono complessivo in totale, 8-3 finora il bilancio super positivo nelle finali). Ci sarà da divertirsi.

[2] N. Djokovic b. [Q] C. Norrie 6-4 6-7(6)

Primo set: Djokovic spezza l’equilibrio a metà frazione e dilaga da ogni zona del campo

Parte con il piede giusto Norrie in questo incontro. Serve bene, smista con saggezza le direzioni sia con il diritto che con il rovescio e tiene il primo turno di battuta a 0. Djokovic contraccambia a suon ace e prime vincenti. I due procedono con questo modus operandi per svariati minuti, nei quali il ricevitore non può far altro che rimanere a guardare le soluzioni trovate dell’avversario. Nel quinto gioco, però, il protetto di Dusan Vemic riesce a entrare meglio nello scambio: recupera da 40-0 in ribattuta, si procura palle break grazie anche ad alcuni errori britannici di rovescio, ma non concretizza e quindi il vantaggio rimane a favore del 29enne nato a Johannesburg.

Ancora per poco però. Il 38enne di Belgrado sale in cattedra pochi istanti dopo: spinge di rovescio, conclude di dritto mentre il numero 90 al mondo perde brillantezza e ritmo. Break per Nole. Continuando a giocare con attenzione, servendo alla grande e manovrando con i colpi a rimbalzo anche nelle situazioni di difesa (una delle sue più grandi qualità), il semifinalista dell’Australian Open chiude la frazione con il sesto ace avendo lasciato in tutto il set solamente tre punti nei suoi turni di battuta. Dopo trentotto minuti, è 6-4 per il numero 6 al mondo.

Secondo set: Djokovic perde la bussola. Norrie trema avanti 5-2, ma risale, cancella match point e la spunta al tie-break

La sfida si riassenta nell’alternarsi dei servizi, con entrambi i tennisti molto lucidi nello scegliere i piazzamenti con il colpo di inizio gioco. L’ex numero 8 al mondo arriva però per la prima volta a palla break nel quarto game, grazie ad alcune scelte poco ponderate del suo avversario. Qui, dopo uno scambio intenso, il finalista di Miami spedisce lungo un dritto e il mancino inglese si porta così avanti di un break. Djokovic si innervosisce e specialmente dal lato destro del campo colpisce spesso senza un chiaro ordine tattico su dove vorrebbe spedire la pallina. Commette molti errori e Norrie allunga sul 4-1.

I due si stuzzicano in risposta, ma senza piazzare una zampata definitiva. Entrambi si salvano a 30 nel loro turno seguente in battuta. Nell’ottavo gioco Novak pasticcia nuovamente con il dritto e regala un set point allo sfidante. Annullatoglielo, l’asso serbo mette pressione all’inglese nel game successivo. Cameron non regge la pressione, va fuori giri con i fondamentali, offre tre palle break consecutive e alla terza restituisce il break al rivale, che dopo il cambio di campo agguanta il 5-5 con disinvoltura.

Si arriva dunque al tie-break ed è il mancino britannico a partire più convinto e con il pallino degli scambi in mano. I punti sono molto lottati e il primo a strappare un minibreak è proprio Norrie, che però subisce un bell’attacco di Nole e lo restituisce nell’immediato. Si gioca un gran tennis da ambo i lati e si gira sul 3-3. All’inglese scappa lungo un dritto semplice a metà campo che consente a Djokovic di salire sul 5-4 con due servizi a disposizione. Qui Nole sbaglia l’esecuzione di una smorzata di rovescio, ma arriva comunque a match point. Prima vincente di Cameron e si cambia campo sul 6-6. Il serbo sbaglia un dritto spedendolo in corridoio e regala set point. Il rovescio al salto non gli riesce e dopo un’ora e trequarti di partita si va al terzo, con Norrie vincitore del secondo set con lo score di 7-6(6).

Terzo set: Norrie non c’è più, Nole vola e si porta nuovamente ad un passo dal 100° titolo

Il match point mancato esce subito dalla testa di Djokovic, che in un batter d’occhio si porta sul 3-0 in avvio di terzo parziale. Il serbo scatta velocissimo dai blocchi di partenza, conquistando 12 dei primi 13 punti del set. Il traguardo è più vicino, Norrie non riesce più ad opporre resistenza e poco dopo è costretto a cedere nuovamente la battuta. Nole è impeccabile al servizio (perderà soltanto un punto nel terzo set in quattro turni di battuta) e dopo due ore e un quarto archivia la pratica 6-4 7-6(6) 6-1, raggiungendo Hubert Hurkacz in finale.

[6] H. Hurkacz b. [Q] S. Ofner 6-3 6-4

Nessun dubbio su chi potesse essere l’avversario di Djokovic in finale. Hubert Hurkacz ha oramai ritrovato il suo gran tennis. Dopo i quarti di finale a Roma, l’ex numero 6 al mondo ha regolato con un facile 6-3 6-4 l’austriaco Sebastian Ofner, nel loro primo scontro diretto, in circa un’ora di partita. Ingiocabile al servizio, il 31esimo tennista al mondo (con questa vittoria sale al n. 27 live) ha perso solamente sette punti in tutto l’incontro nei suoi turni di battuta, vincendone quaranta. Nessuna palla break offerta ovviamente.

Il numero 128 ATP (ma salirà di una ventina di posizioni dal prossimo aggiornamento delle classifiche), invece, ha ceduto un paio di volte il servizio, quanto basta però per vedersi sfuggire il match. Un break offerto nel primo set, un altro nel secondo. La sua condanna contro un serve bot come il semifinalista di Rotterdam, preciso e solido anche da fondocampo. Il 28enne polacco ancora una volta si dimostra letale quando si tratta di sfidare tennisti fuori dalla top 100. A partire dall’inizio della stagione 2024, infatti, Hubi è 15-0 (e non perché ha conquistato, come spesso fa, il primo punto di un suo turno di battuta) contro tennisti in quelle zone del ranking. Inoltre, nel 2025 il suo record di successi quando porta a casa il primo set rimane immacolato (ora 13-0). Domenica giocherà la sua 12esima finale nel tour, la seconda sul rosso e la prima in undici mesi. E non partirà di certo battuto.

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