Roland Garros, qualificazioni: strepitoso poker di Zeppieri, niente da fare per Arnaboldi
L’ultima giornata dedicata alle qualificazioni maschili del Roland Garros ha visto impegnati due tennisti italiani: Giulio Zeppieri (23 anni, sprofondato al numero 306 del ranking mondiale a causa di un infortunio) ha superato per il quarto anno consecutivo le ‘quali’ di Parigi, battendo sul campo numero 12 l’argentino Federico Agustin Gomez (28 anni, numero 142 della classifica ATP) con il punteggio di 6-1 6-4 in appena 59 minuti di gioco.
Giulio, alla quattordicesima vittoria della carriera sui campi del suo torneo preferito (12 vittorie e zero sconfitte nelle qualificazioni), ha controllato senza problemi il primo set mentre nel secondo parziale è riuscito a domare la reazione dell’avversario: Gomez, infatti, ha finalmente lasciato andare tutta la potenza dei propri colpi ma Zeppieri è rimasto a galla grazie alla precisione del proprio servizio mancino (74% di prime palle in campo, 81% di punti vinti con la prima, 7 ace e appena tre palle break concesse) che gli ha consentito di stringere i denti nel momento più difficile. Gomez, poi, nel nono gioco, si è arreso all’improvviso, regalando il break nella maniera più crudele, con tre doppi falli consecutivi: il romano ha infine difeso l’ultimo turno di battuta con la freddezza dell’esperienza e con le solite prime mancine, ha rimontato da 30-40 e ha festeggiato la quarta qualificazione consecutiva al Roland Garros con un gesto eloquente e felice.
Nel frattempo, invece, sul campo 9, Federico Arnaboldi (24 anni, numero 186 della classifica ATP) veniva sconfitto dal tedesco Maximilian Marterer (ex numero 45 del mondo) per 6-4 6-1 in un’ora e 18 minuti di gioco: Marterer – appena tornato alle gare dopo quattro mesi di inattività – ha fatto valere la sua esperienza, annullando tutte le 6 palle break concesse all’avversario e spezzando il match con un parziale di 5 game consecutivi a cavallo tra i due set (da 4 pari a 6-4 3-0). Da quel momento in poi il tedesco ha preso il controllo definitivo del punteggio e del gioco, riuscendo a condurre gli scambi con la sua chela mancina e Arnaboldi, destabilizzato dalla delusione per le occasioni mancate, non è più riuscito a reagire.