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Agassi risponde alla domanda da un milione di dollari su Sinner-Alcaraz: “Ecco chi è il più forte” 

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di Enrico Picone

Tramontata l’era dei Big Three, le arene di tutto il mondo sono rimaste orfane di rivalità leggendarie che hanno fatto la storia del tennis. La caccia agli eredi non ha però perso tempo a individuare in Jannik Sinner e Carlos Alcaraz quelle forze della natura da dui aspettarsi incontri memorabili. Il campione azzurro vanta 3 Slam contro i 4 dello spagnolo, ed entrambi hanno raggiunto la vetta della graduatoria mondiale, che da lunedì 19 vedrà il numero 3 ATP riaccomodarsi al secondo posto, con la complicità dei flop stagionali di Alexander Zverev. Così, gli ex protagonisti del tennis mondiale vengono invitati a rispondere alla più diabolica delle domande: chi è davvero il più forte? L’ultimo interpellato è Andre Agassi, intervenuto a Tennis Channel per commentare il cammino dei due tennisti agli Internazionali d’Italia. 

“Alcaraz incredibile in qualsiasi condizione” 

Queste le parole dell’8 volte campione Slam: “Chi è il più forte fra Sinner e Alcaraz? È una domanda emozionante forse la domanda del momento, visto quello che entrambi stanno facendo e quello che già rappresentano per il mondo dello sport. La gente si chiede chi dei due finirà per essere il migliore, chi avrà una carriera migliore. Qualsiasi cosa possiamo dire sarà più una previsione che la realtà, ma per me la chiave è che Alcaraz è al di sopra di qualsiasi condizione scivolosa che potrebbe incontrare; è lì che risiede la sua grande opportunità di superare Sinner. Sull’erba, è incredibile come arrivi a ogni palla, come riesca a coprire le palle corte, come si muova con tanta atleticità, con tanta disinvoltura. Immagino che il segreto risieda nelle sue gambe, da cui deriva tutta quella forza. Quando gareggia su queste due superfici, ha questo vantaggio, a patto che sia in salute e abbia un buon feeling con la palla”. 

“Sinner cavalca e punisce la palla” 

“Quando guardi Sinner giocare sui campi in cemento, hai la sensazione che sappia gestire tutte queste palle. C’è così tanta azione in campo, ma Jannik è in grado di cavalcare la palla, persino superando la rotazione e l’effetto della palla di Carlos. Il modo di colpire di Sinner è punire la palla, ma la punisce sempre con la massima intenzione ed energia. Quando inizia a giocare così, soprattutto sui campi in cemento, come ha fatto agli ultimi US Open, è difficile fermarlo. Adesso dobbiamo vederlo al Roland Garros e a Wimbledon, dove di solito si riduce del 3% diversi fattori, come il ritorno o il movimento in campo, e questo potrebbe essere un fattore davvero differenziante”. 

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