Atp Roma, Musetti: “Sulla terra il miglior Alcaraz è il più forte di tutti, anche di Sinner”
È una sconfitta che fa male, soprattutto perché figlia di un’attesa che avrebbe potuto regalare qualcosa che ormai era nell’aria, che in tanti si aspettavano, Lorenzo Musetti in primis. Ha vinto Carlos Alcaraz, con merito: 6-3 7-6 il punteggio in favore dello spagnolo che conquista per la prima volta un posto in finale a Roma.
“E’ stata una giornata difficile sono entrato in campo con la giusta mentalità, ma dopo il primo punto ho lottato con me stesso e con la difficoltà di rientrare nel match. Oggi il vento, l’ombra mi hanno dato fastidio ma non ero nella giusta forma. Ero concentrato sulle cose negative della giornate ed ero arrabbiato per le opportunità che ho perso durante il match. Non so quanti match ho giocato da Monte Carlo ad oggi, credo 15, per me tenere tutti questi match con questa solidità è qualcosa che non avevo mai sperimentato, oggi è stato un brutto giorno. E’ una lezione per Parigi“.
“Ho molte ambizioni e credo di meritate questo livello e non devo restare concentrato sulla prestazione negativa di oggi, ma su quello che è l’aspetto positivo di quello che ho fatto finora. E’ stata una giornata negativa, è stato difficile trovare il campo. Anche Carlos ha avuto difficoltà oggi, il campo non era quello degli altri giorni. L’emozione mi ha sicuramente bloccato e mi ha fatto sbagliare molto, bloccandomi le gambe. La chiave del match è stato che Carlos è stato più tranquillo, mentre io restavo concentrato a quello di sbagliato che facevo. Sono rimasto attaccato alla parte negativa e a quello che non mi riusciva. Mi sono lamentato troppo, trovando troppi alibi e non trovando la positività che volevo. E’ stato un match di confusione generale“.
“Carlos è un fenomeno che viene criticato tanto, anche inutilmente. Basta vedere numeri e risultati. C’è poco di che criticare. Oggi non abbiamo espresso il nostro miglior tennis, ma resta comunque un avversario che ha pochi punti deboli; non ha un servizio devastante alla Zverev ma poi è un giocatore assolutamente completo. Sta lavorando anche lui sulla tenuta mentale, ma si parla di piccolezza che a questo livello fanno la differenza; il miglior Carlos sulla terra è il più forte di tutti“.
“Zverev pensa che io sia troppo attendista? Se vuole può faro anche lui…abbiamo giocato anche su altre superfici e il risultato è stato lo stesso. Nel 3 su 5 la partita è ancora più fisica, ma io mi sento molto bene da questo punto di vista e non vedo problemi. Mi è sempre piaciuto giocato 3 su 5 e spero di poter fare bene anche quest’anno al Roland Garros. Se voglio però vincere questi tornei, a parte Carlos, Jannik e Jack, gli altri li ho battuti. Per fare il salto di livello serve battere questi giocatori“.