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Piemonte Open, Cobolli: “Indeciso se venire a Torino, ho chiesto consiglio anche a Sinner”

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Flavio Cobolli vince all’esordio al Piemonte Open Intesa Sanpaolo, battendo in due complicatissimi set Andrea Collarini: 7-6(4) 7-6(7) il punteggio finale. Al primo torneo in carriera da testa di serie numero 1, l’azzurro si scontra con un’incredibile versione dell’argentino, capace di apparire a tratti ingiocabile, nonostante l’ampia distanza in classifica. A Torino per mettere partite nelle gambe in vista del Roland Garros e della semifinale da difendere a Ginevra la prossima settimana, in un torneo che, come tabellone e impianto, vale ben più di un semplice challenger, Cobolli ha incontrato i giornalisti presenti dopo la partita. Queste le sue parole in conferenza stampa.

D. Sei riuscito a smaltire rabbia e delusione di Roma?
Flavio Cobolli: “Più delusione che rabbia. Onestamente non me l’aspettavo… Come detto lì in conferenza, avevo fatto dei giorni d’allenamento molto positivi, giocando set di alto livello con tanti giocatori più forti di me, come Alcaraz, Korda, ecc… Non mi aspettavo di giocare così male in un torneo così importante per me, ma forse è stato proprio quel sentimento d’importanza il motivo per cui non sono riuscito a gestire certi fattori esterni. Ora siamo qui a Torino, un altro torneo, un’altra settimana. Sono felice di come ho gestito la prima partita, decisamente non facile: non mi aspettavo che lui potesse tenere questo livello“.

D. Sulla polemica di Zverev circa la pesantezza delle palline…Hai avuto difficoltà anche tu con le palline?
Flavio Cobolli: “Ovviamente a livelli così alti, come quelli a cui gioca lui, la differenza si sente molto di più. Per me però è una fortuna giocare quel torneo e questo genere di competizioni: per me le palle non sono un problema“.

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Musetti l’anno scorso aveva detto che era stato bravo a “sporcarsi le mani” nei Challenger… Sentivi fosse necessario fare un passettino indietro?
Flavio Cobolli: “L’anno scorso sarei dovuto essere qui, ma nel match contro Korda avevo sentito qualcosa agli addominali e ho preferito evitare. Del ritorno nei Challenger ne parlavo con Darderi… Abbiamo scherzato su un ritorno bello, ma non così tanto (ride ndr). Significa comunque che è necessario venire qui e giocare questo tipo di partite: per me penso possa essere una cosa molto utile, come per Lorenzo l’anno scorso. Io prima di venire qua ero molto indeciso: ho chiesto consiglio a tanti giocatore, Jannik compreso. Ognuno diceva la sua, poi ho preso la mia decisione: credo che questa settimana per me possa essere molto importante. Non credo ci sia un livello così diverso da un 250, molti di questi giocatori giocano spesso tornei di quel livello: cambia solo il numero di punti e il montepremi, il livello è alto e il torneo è molto complicato. Non credo sia così tanto un passo indietro, è semplicemente un ritorno in cui forse hai meno benefici rispetto ai tornei ATP. Ma è una cosa utile che può servire per le prossime settimane“.

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: C’è qualcuno che ti ha detto di non andare? Jannik cosa ti ha consigliato?
Flavio Cobolli: “Di non andare no. Era difficile scegliere non perchè ci fosse una cosa giusta e una sbagliata, ma era questione di sentimento, di voglia di lottare per giocare un challenger. Resta una cosa diversa, dopo aver giocato tante partite in stadi così importanti: devi venir qua sapendo di dover lottare in molte partite, anche complicate. Jannik mi ha detto di fare quello che mi sentivo, mi ha dato un consiglio sul come venire qui, più che sul venire o non venire.

Roman Bongiorno, Ubitennis: Teoricamente prossima settimana dovresti difendere la semifinale a Ginevra. Questa è la prima stagione in cui sei testa di serie, in cui devi difendere: questo cambia l’atteggiamento con cui scendi in campo?
Flavio Cobolli: “Chi dice che non guarda la classifica, mente. C’è chi lo fa di più e chi lo fa di meno: io non lo faccio così frequentemente, ma so di dover difendere i punti in Svizzera. Non ci penso così tanto, non mi pesa: scendo in campo più per divertirmi e per provare a migliorare le mie lacune. Non è fra i fattori che ha condizionato l’inizio del 2025, c’erano altre cose“.

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