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WTA Roma: le geometrie di Zheng confondono Sabalenka, la cinese in semifinale

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[8] Q. Zheng b. [1] A. Sabalenka 6-4 6-3

Alla prima occasione sulla terra rossa Qinwen Zheng cancella lo zero nella sua casella dei confronti diretti con Aryna Sabalenka e si vendica delle sei sconfitte su superficie dura che la favorita del torneo le ha inflitto in altrettanti incontri, centrando la sua prima semifinale a Roma, la quattordicesima in carriera (10-3 il bilancio). Il punteggio di 6-4 6-3 non premia a sufficienza la tennista cinese, che gioisce con assoluto aplomb al termina del match. Zheng ha tessuto con pazienza il suo palleggio vaporoso, liftato con traiettorie a uscire e alte che hanno disturbato in misura crescente Sabalenka, incapace, se si eccettua la prima parte della frazione iniziale, di spostare la contesa sul piano a lei più congeniale, quello del vigore atletico e delle sportellate.

Zheng intuisce presto che partendo da una risposta insidiosa e angolata c’è spazio per tenere botta nel punteggio e prende coraggio col passare dei minuti, arrivando a prendersi con merito il primo set e ancor più nettamente il secondo; Aryna viceversa non può contare su un piano B di livello e si rifugia nella potenza, ma, più rassegnata che furibonda, si consegna con un doppio errore dopo aver sofferto in ogni game al servizio nel secondo set. Per Zheng la semifinale offre Coco Gauff, splendida vincitrice di Mirra Andreeva.

Primo set: parte meglio Sabalenka, ma Zheng cresce e si aggiudica la frazione

La numero uno del mondo onora sin dalle prime battute il suo copione aureo e spinge con vigore da entrambi i lati del campo, pungendo in particolare con il rovescio in diagonale e tratteggiando una palla corta di dritto perfetta; Zheng cerca la profondità in risposta per non partire subito in ritardo quando comanda la bielorussa, ma Sabalenka si aiuta bene con il kick a uscire sulla seconda palla e non corre rischi. L’atleta asiatica fatica nei primi minuti a sottrarsi al palleggio a campo aperto e già nel quarto game concede due palle-break, ma è brava e coraggiosa a cercare le righe al momento giusto e tira il primo sospiro di sollievo.

Il bel finale di quarto gioco forse sblocca Zheng che sale 0-30 e si impone al termine di uno scambio durissimo con una palla corta di rovescio molto elegante; poco dopo un dritto in rete di Aryna le consegna il primo break del match. Zheng assume ora un atteggiamento più aggressivo e intraprendente, la partita guadagna in spettacolo e Sabalenka inizialmente soffre l’obbligo di spostarsi di lato in recupero; la tennista di Minsk ha comunque una palla per riequilibrare ma la sua risposta di rovescio scappa oltre la riga orizzontale.

La qualità dello scambio cresce perché Zheng ha fuggito ogni timore e gioca con buona profondità: dopo 35 minuti il punteggio dice 4-3 per lei, che dispone anche del turno di battuta, aspetto del gioco che la vede dopo quattro turni con un ottimo 82% di punti vinti con la prima palla. Sabalenka non può dire altrettanto potendo contare su una percentuale inferiore di almeno venti punti. Zheng serve per il set sul 5-4 e si complica la vita con un doppio errore ma piazza anche due ace, uno dei quali approfitta di un rimbalzo “cileno”, irregolare, per ingannare Aryna. Qinwen chiude al secondo setpoint: vince nei colpi vincenti, 10-8, non semplice contro Sabalenka, e anche negli errori non forzati, commettendone 10 contro i 14 della favorita del seeding.

Secondo set: Zheng gioca con sempre maggiore autorità e si impone con merito

Sabalenka ha subito un solo break e ha concesso solo una opportunità, ma non sta facendo paura con la battuta e Zheng lo conferma nel primo game della nuova partita, proponendo traiettorie che costringono la rivale a colpire fuori dalla propria posizione ideale; Aryna non riesce ad utilizzare le sue migliori risorse ed è preda dei disegni nell’aria della testa di serie numero otto, leggiadra e allo stesso tempo potente nei colpi. Aryna esce frustrata da questo inizio di set e cede immediatamente il servizio. L’atleta di Shyian continua a coltivare con profitto una delle sue prerogative migliori, ovvero il servizio, aumentando nei primi minuti del set il numero di punti diretti con il colpo di inizio gioco.

Aryna soffre invece nei suoi turni e sull’1-3 deve mettere in campo il suo miglior tennis per annullare due palle-break pericolosissime; ci riesce, ma l’aggraziatissimo rovescio di Zheng è un’equazione ancora dalle troppe incognite per ora. L’atleta cinese fa ripartire lo scambio incrociando benissimo, di nuovo ribadisce di saper staccare la mano sinistra per accorciare d’improvviso e fissa il 4-2, punteggio che avrebbe meritato addirittura più pingue. Il settimo game ne è la dimostrazione: Sabalenka non varia la battuta abbastanza per mettere la rivale in difficoltà e non tiene il comando del palleggio. Stavolta la regina del circuito fronteggia quattro palle-break e si affida istintivamente alla potenza per risolvere, una volta di più, i problemi postile dalla cinese.

Con classe Aryna si spende per cogliere il controbreak sul 3-4, ma la palla-break creata non le sorride a soprattutto è sorprendente come Zheng rimonti con autorità, spostando a suo piacimento la Tigre di Minsk. Il nuovo fallimento in risposta forse incide nel morale già in precarie condizioni di Sabalenka, che sul 3-5 non prova più a cercare soluzioni e si arrende con un doppio errore: la sorpresa è servita.

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