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WTA Roma, Zheng: “Avevo troppo rispetto di Sabalenka in passato, ecco come l’ho battuta”

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Una vittoria prestigiosa di Qinwen Zheng che dopo sei sconfitte contro Aryna Sabalenka con solamente un set a referto sconfigge la bielorussa a Roma. La campionessa olimpica supera 6-4 6-3 la vice-campionessa della scorsa edizione, ancora a secco di titoli qui a Roma.

La prima domanda è proprio sulla “maledizione spezzata“: “Ovviamente sono davvero felice perché in tutto questo tempo ho cercato di batterla. A volte ci sono andata molto vicina, ma non ce l’avevo mai fatta prima.
È la prima volta che giochiamo sulla terra battuta, credo che quando gioco su questa superficie mi sento più a mio agio perché ho una buona esperienza sulla terra. Stasera è andata bene perché sono stata più paziente di lei. Sono semplicemente felice della mia prestazione e di aver fatto questo passo avanti battendo la numero 1 del mondo
“.

Ma qual è stata la chiave per la vittoria? “Prima di tutto mi sono detta: “Non darle nessun punto gratuito” perché so che quando lo scambio si allunga, ho più vantaggi dopo quattro o cinque colpi. Quando guardo le statistiche, sono sempre lì, a giocare in modo più fisico sulla terra battuta, Ho più vantaggi. Ricordo che prima, quando la affrontavo, all’inizio le regalavo sempre i primi due game in modo troppo facile: 3-0, 2-0, 4-0… troppo semplice. Oggi, quando sono scesa in campo, mi sono detta che dovevo restare lì e tenere il mio turno di servizio, per non farle prendere il controllo del match troppo presto. Sembra che la tattica abbia funzionato. Quando mi concentro davvero sul match, sento che inizio a vedere tutto più chiaramente, so dove devo giocare”.

A due settimane dal Roland Garros, una vittoria come questa può sicuramente dare fiducia: In realtà io sono sempre una giocatrice fiduciosa. Anche quando a volte ottengo un brutto risultato, so che se sono davvero concentrata, se sono davvero lì e se voglio davvero ottenerlo, ce la farò. Credo che nelle prime volte in cui l’ho affrontata le ho dato troppo rispetto. Non l’ho affrontata come una giocatrice normale.
Ricordo che andai a vederla nel 2017 al China Open. Ero lì come junior e l’ho vista in finale. Mio padre era con me e mi diceva: “Oh, Sabalenka, devi imparare il suo dritto, il suo rovescio”. Penso che questo tipo di rispetto mi abbia fatto impiegare un po’ di tempo per iniziare a trattarla come una giocatrice qualsiasi. Oggi sono solo felice di essere rimasta davvero calma, di averla affrontata come una giocatrice normale e di aver fatto ciò che dovevo fare. Sono davvero felice di aver ottenuto questa vittoria”
.

Zheng ha lavorato moltissimo sulla sua personalità: “Quest’anno a Madrid penso che la mia personalità fosse un po’ troppo frenetica, correvo ovunque e non riuscivo a restare davvero calma in campo nei momenti difficili. Dopo Madrid ho riflettuto molto sul fatto che dovrei essere più stabile sulla terra, più calma anche fuori dal campo. Dovrei allenarmi meglio con me stessa, non solo in campo ma anche fuori. Penso che questo mi abbia dato tanti benefici, aiutandomi a restare sotto controllo nei momenti di pressione, cosa che prima facevo meno. Se sono troppo altalenante anche negli allenamenti, sento che non riuscirò a farcela nei momenti importanti. Ma oggi ce l’ho fatta, anche se lei era davvero vicina a rimontare nel secondo set. Sono davvero felice di aver retto la pressione e di aver vinto oggi. Non è stato affatto facile, no”.

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