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Rassegna stampa – Sinner, Musetti, Paolini: avanti Italia agli Internazionali!

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Sinner da capitano “L’Italia è grande forza Berrettini” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

L’astro che squarcia le nubi, la luce che rischiara il cielo di Roma dopo il temporale. Sempre, fortissimamente Sinner non lo piegano le insidie dell`attesa in una giornata lunghissima tormentata dalla pioggia, con il suo match che dal pomeriggio slitta a sole già tramontato; non lo angustiano le condizioni climatiche e del campo divenuto lentissimo, o le palle pesanti cariche di umidità; non lo perturba la ragnatela del gaucho Cerandolo già compagno di allenamenti al Foro, il miglior terraiolo dell`anno per partite vinte (18) e con il 70% di match conquistati in carriera sul rosso.

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L’ultima volta accadde infatti ne11984 con Claudio Panatta e Francesco Cancellotti, in pratica la preistoria; e nell`Era Open era successo solo in altre tre occasioni, nel 1976 (con Adriano Panatta e Corrado Barazzutti, ne11977 (Adriano e Tonino Zugarelli) e ne11979 (Adriano e Gianni Ocleppo). Fuochi d`artificio tricolori che la sensibilità del numero uno del mondo dedica a un amico in difficoltà: «É un grande momento per il nostro tennis, sono molto contento per Musetti e per la Paolini, ma venni ricordare Berrettini che sta vivendo ore difficili, siamo con lui e speriamo che possa tornare presto». La partita A Jasmine, farà uno sfuggevole ma sentito complimento negli spogliatoi mentre lei se ne sta andando e lui sta aspettando che spiova, mentre gli scherzi con il fisioterapista Badio e il preparatore Panichi in attesa di trovare il campo garantiscono che rumore del più forte giocatore del mondo è sereno.

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IL PROSSESO AVVERSARIO Ruud o Munar Con entrambi non ha mai perso
L`avversario di Sinner nei quarti di domani uscirà dal match tra Casper Ruud, n.7 del mondo, e Jaume Munar, n.66, rinviato a oggi. Jannik è imbattuto con entrambi: contro il norvegese ha un bilancio di 3 vittorie, l`ultima ottenuta in semifinale alle Atp Finals del 2024 (non si sono mai affrontati sulla terra); con lo spagnolo invece è 1-0: successo agli ottavi di Umago (terra) nel 2022 In attesa Da sinistra Casper Ruud, 26 anni, norvegese, n.7 al mondo, e Jaume Munar, 28 anni. spagnolo, n.66 curi
sempre, e porta il suo record contro giocatori fuori dal top 10 dall`inizio del 2024 a un fantasmagorico 63-1: «Sapevo che sarebbe stato un match difficile, le condizioni erano pesanti e il mio avversario un grande agonista. Sono contento perché ho alzato il livello, nel primo set sono stato forte mentalmente a restare dentro scambi lunghissimi. Per essere il primo torneo, sono davvero soddisfatto, osa devo restare concentrato perché le arse cambiano in fretta, anche se il pubblico mista dando una spinta clamorosa. Sono un po` stanco soprattutto di testa, userò il giorno di pausa per riposare e non pensare troppo al tennis».

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Musetti vince di testa e doma Medvedev Stasera c’è Zverev (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Nemmeno la grandine può frenare la scalata di Lorenzo Musetti che ieri, in un match straordinario vinto contro Daniil Medvedev, è stato fermato sul match point da un fortissimo temporale che non ha permesso ai giocatori di rientrare in campo per quasi tre ore. La forza di Musetti, ora, è anche questa. Quella mentale, che unita alla sua mano sopraffina riesce a regalarci ogni settimana un nuovo miracolo. Finale a Montecarlo, semifinale a Madrid e prima volta ai quarti di finale agli Internazionali, dove è arrivato da Top 10. Ah si, poi c`è anche quell`altra dote, che lui stesso mimerà a fine match, dopo quel solo punto giocato evinto. Li definiremo attributi parafrasando il labiale di Lorenzo, che stasera dovrà affrontare Sascha Zverev non prima delle 20.30 a caccia della semifinale.

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Il Musetti della maturità, delle nuove consapevolezze, non vede l`ora di saltare di nuovo in campo per dimostrare a se stesso e agli altri che nulla accade per caso. Con Zverev, Lorenzo ha un bilancio positivo: lo ha battuto due volte su tre, entrambe lo scorso anno: «Abbiamo giocato a Parigi, con condizioni un po` diverse all`Olimpiade e a Vienna in una situazione completamente diversa sul veloce indoor – spiega il numero 2 italiano -. Sarà la prima volta che giocherò in serale anche se contro Medvedev, dopo tutta quella pioggia, il campo era molto pesante e faceva abbastanza freddo».

Musetti sa già cosa aspettarsi dal rivale di questa sera: «Sascha conosce molto bene questi campi, ha vinto II romeo due volte e quindi sa come si fa. ln più è molto insidioso come rivale perché non regala assolutamente nulla e se lo batti vuol dire che sei andato tu a prenderti la partita».

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«Ho aggiunto quel mattoncino che mancava e adesso mi sento un giocatore molto più completo, ma soprattutto una persona che affrontala quotidianità con molta più consapevolezza. Questo per una persona come me, molto sensibile, è un valore aggiunto. Sono consapevole che sto lavorando bene, che mi impegno e che mi merito tutto questo, in più sono molto più ordinato in campo, e questo fa la differenza»

Paolini fa sua anche la partita di nervi (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

Di ana provoca, il Foro risponde, Jasmine vince. In un pomeriggio di fuoco, Paolini e Shnaider ne hanno giocate almeno tre di partite: il solido inizio dell`azzurra, le fiammate incontenibili della russa, e infine l`improbabile rimonta della toscana, coincisa con un breve stop per pioggia e il crollo mentale di una ventunenne fragile, tanto da scomporsi ben prima che il disastro si concretizzasse.

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. «Per fortuna è arrivata la pioggia Gli altri mi aspettavano negli spogliatoi, in tribuna c`era solo Sara – ha detto ridendo Paolini –. In quel frangente non ero mentalmente lucida e lei mi ha consigliato di giocarle sul rovescio. Siamo state sulle montagne russe, neanche io so bene raccontare cosa sia accaduto».

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Oggi, con il n. 11 del mondo accanto al nome, certi passaggi a vuoto stonano. Anche perché, a mente libera, la russa è devastante: certamente con il dritto, ma anche con il rovescio che, pur senza grandi rotazioni, riesce a contenere. Per questo ha dell`incredibile ciò che accade. Appena Jasmine alza la traiettoria, Diana si sfila, rinuncia e si spegne sul lato del rovescio. Quel lato, fino a poco prima, non aveva dato segnali d`allarme: ma Paolini insiste, costruisce li, e poi affonda. RABBIA. I primi segnali di nervosismo col tifo italiano diventano rabbia sul 2-2 del terzo set: Shnaider provoca ironicamente chiedendone di più, il Centrale non aspetta altro e si scatena. E l`inizio della fine. Roma si accende, si accende Jasmine, che firma una rimonta straordinaria e si prende la seconda semifinale stagionale in un WTA 1000, dopo quella di Miami.

«Dopo aver bruciato il 4-0 iniziale si sono insinuati dei dubbi e un po` di tensione. Anche se non dovresti, pensi al vantaggio vanificato – ammette la numero 5 del mondo -. Se adesso mi sento favorita per arrivare in finale? Vedremo». La sfida è in programma domani. Paolini non potrà che recitare il ruolo da favorita, senza però sottovalutare uno sport fatto di altalene. La partita di ieri è un caso studio da conservare per il futuro. 

Lorenzo è magnifico oggi la sfida a Zverev Jasmine: “Un sogno” (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

Chi vince ha sempre ragione e mille modi per arrivare al successo nella doppia sfida Italia-Russia. Jasmine Paolini riporta un`italiana nelle semifinali di Roma 11 anni dopo Sara Errani, salvandosi dalla roulette russa contro l`acerba picchiatrice con un solo colpo, Diana Shnaider, esaltando il centrale del Foro in una partita folle, con sconvolgenti alti e bassi di punteggio e, dopo il 6-7 6-46-2, ringrazia lo stop per pioggia e i consigli proprio di Sara, alla seconda carriera da doppista, accanto a Jas (13 anni dopo Roberta Vinci): «Essere in semifinale a Roma è un sogno».

Lorenzo Musetti vola ai quarti interrompendo dopo due ko il tabù-Medvedev, sciorinando colpi magici e sempre vari, solidità tecnica e mentale, condizione fisica invidiabile e sangue freddo nel tornare in campo dopo 3 ore per giocare il match point contro Daniil Medvedev, sul 7-5 5-4 40-30, piazzando il dritto risolutivo e proponendosi alla sfida di stasera contro Sascha Zverev (2-1 nei testa a testa).

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. «Se fossi stata aggressiva avrei perso perché sbagliavo troppo», sostiene ricordando i suoi 43 errori. Dimentica che l`anno scorso per salire al numero 4 del mondo, con le finali Slam di Parigi e Wimbledon, coach Renzo Furlan le aveva dato l`arma dell`anticipo e quindi della spinta già al primo colpo dopo servizio-risposta, per compensare i limiti di peso e centimetri con le avversarie. Mentre, nella gestione Marc Lopez, alza molti lob, si difende tanto e aspetta troppo. Ha funzionato contro sciagura-Ostapenko a una sola dimensione, ha funzionato contro la 2lenne russa suicida con 66 gratuiti, funzionerà contro la vincente di Svitolina-Stearns? NUOVO MUSETTI Al primo torneo da top ten (numero 9), sulla scia della finale a Montecarlo e della semifinale a Madrid, Lorenzo Musetti dimostra di essere sempre più Magnifico proprio contro l`ex numero 1 del ranking, campione a Roma due anni fa.

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FISICO «Era la prima volta per me in una situazione come questa, sono stato bravo a gestire l`attesa, anche perché più volte stavamo per rientrare e poi ricominciava a piovere. Mi sono immaginato questo punto centomila volte in queste ore e nessuna finiva così, per questo sono contento di aver rischiato», si autoelogia “Muso”. Mai così a punto di fisico: «Sono più costante nel lavoro quotidiano e me lo ritrovo in campo anche sotto il profilo mentale che era quello più debole». Impressionante e convincente.

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