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WTA, Oliynykova all’attacco: “La loro solidarietà agli ucraini è totalmente falsa, è tutta una menzogna”

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Vicenda a dir poco complessa quella che ha visto coinvolta la tennista ucraina Oleksandra Oliynykova (numero 274 WTA). Reduce dalla vittoria ottenuta al torneo ITF di Santa Margherita di Pula, la giocatrice ventiquattrenne si è vista togliere i punti conquistati in tale competizione. Sì, insomma, la WTA ha deciso di multarla e di azzerarle i punti conquistati nel suddetto evento tennistico. Le cause? Oliynykova risultava iscritta anche al WTA 125 di Saint-Malo, in programma nella stessa settimana. In soldoni, a causa del suo ranking mondiale piuttosto basso, la tennista era convinta di non essere ammessa al torneo francese, ripiegando così su una competizione meno blasonata come quella italiana. Non solo. Denis Oliynykova, padre della giocatrice ucraina, avrebbe tardato la cancellazione perché era in missione con le Forze Armate ucraine. Un bel guazzabuglio, non c’è che dire. Del resto, il regolamento WTA parla piuttosto chiaro: chi dà un forfait ritardato a un WTA 125 non può giocare una competizione ITF nella stessa settimana.

Ad ogni modo, ci ha pensato la stessa Oleksandra a chiarire la situazione attraverso un post su Instagram: “Voglio condividere una situazione che mi è capitata, che porterà la WTA a non assegnarmi i punti per il titolo W35 della settimana precedente“. Ha sottolineato Oliynykova. “Questa situazione mostra chiaramente quanto siano ipocriti i messaggi di “solidarietà” del circuito WTA con i giocatori ucraini, e quanto cresca la disuguaglianza nel tour“. Insomma, un attacco più che diretto ai vertici della WTA. “Mio padre, che è anche il mio manager sportivo, attualmente presta servizio nelle Forze Armate ucraine“. Ha continuato l’atleta ucraina. “Oltre alla W35, ero iscritta pure al WTA125 a Saint-Malo, ma ero piuttosto in basso nel ranking. Poi, improvvisamente, c’è stata un’ondata di ritiri negli ultimi giorni — cosa che non mi aspettavo affatto e mi sono ritrovata nel sorteggio delle qualificazioni. Nessuno della mia squadra era preparato per questo“. Ha spiegato.

Per poi continuare:In questi casi, la WTA invia una mail chiedendo se vuoi ritirarti o restare nel torneo. Ma il problema era che il termine ultimo per rispondere era di sole tre ore. In quel momento, mio padre era in missione e l’uso di un telefono era severamente vietato a causa dei rischi per la sicurezza. Quando ho ricevuto la mail lunedì, prima dell’inizio del secondo torneo, sono rimasta piuttosto basita nello scoprire che tutti i punti guadagnati mi sarebbero stati tolti, e che mi sarebbe arrivata persino una multa. A quel punto, ho scritto alla WTA. Ho spiegato la situazione perché credevo nella loro “solidarietà” – ma ho ricevuto solo una risposta fredda e indifferente. È stato chiaro che a loro non importava che un membro della mia squadra fosse in pericolo di vita.

Delle parole decisamente forti quelle utilizzate da Oliynykova. Dal sapore quasi politico. “Forse non lo scriverei nemmeno se i vertici WTA fossero rigidi con tutti. Ma non è così. Ho visto molti casi in cui i giocatori russi mostrano apertamente aggressività verso gli ucraini ma non gli succede nulla. Infrangono le regole sportive in continuazione. Anche al massimo livello, giocatrici come Sabalenka possono semplicemente sedersi seduti tra un servizio e l’altro, ignorando l’arbitro, e nessuno fiata. E questo è solo un esempio. I supervisori lo sanno ma non dicono nulla. Ci sono molti russi nel circuito, la WTA ci guadagna un sacco di soldi e chiude un occhio. La loro cosiddetta solidarietà è totalmente falsa. È tutta una menzogna.“. Ha tuonato.

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