Il più grande spettacolo a Roma? Non cercatelo sul Centrale
Da Roma, il nostro inviato
Non è un titolo provocatorio, né una critica, ma un fatto: nella prima settimana degli Internazionali BNL d’Italia la qualità di tennis più alta è quella che si trova sui campi laterali. Le partite più epiche difficilmente capitano sul Centrale. Poi, è ovvio, i grandi campioni li si trova sul campo più importante. Lì si possono ammirare i primi della classe. Ma, salvo rare eccezioni (leggasi Swiatek), si assiste a match a senso unico o quantomeno dal pronostico abbastanza scontato. Non abbastanza per titillare la fantasia degli appassionati. E così, non è per suonare ripetitivi, si torna alla solita vecchia questione: il vero campo più ambito è il Pietrangeli.
Le impressioni dei fan
Parlando con alcuni appassionati in giro per il Foro, in una domenica caldissima, che come ogni anno si propone come la giornata più piena degli Internazionali, c’era una netta unanimità. “Avevamo i biglietti della SuperTennis Arena”, racconta una giovane coppia campana, “ma dopo la partita di Medvedev abbiamo deciso di andarcene e di spostarci sul Pietrangeli. Il programma ci sembrava più invitante”. Ed effettivamente Moutet-Rune, durata quasi 4 ore e vinta dal francese 7-6 al terzo, è una di quelle esperienze mistiche, che incarnano a pieno lo spirito della terra rossa, irrinunciabili per gli appassionati.
“Stare sul Pietrangeli vuol dire vivere a contatto con il tennis”, prosegue il ragazzo intervistato (che ha preferito non venire citato), “anche la mia ragazza, che non è una grande appassionata, a un certo punto si è trovata a tifare per Rune, trascinata dall’atmosfera e dalla vicinanza al campo da gioco”. In effetti sul campo intitolato al grande Nicola, complice lo spettacolo messo in atto dal fromboliere francese e dal danese rampante, si sono create delle vibes quasi da stadio. Come sempre è stato in effetti.
Va precisato che non serviva raccogliere queste dichiarazioni per una “non notizia” nota ormai da anni: il Pietrangeli è il campo più amato dai tifosi. Italiani e non. E addirittura molti anche tra gli stessi giornalisti stranieri hanno manifestato sorpresa e un po’ di delusione nel vedere le tribune piazzate ai lati, a smorzare quell’atmosfera romantica e classicheggiante. Che, specie quando c’erano in campo giocatori italiani, si tramutava in una sorta di fossa dei gladiatori.
L’unicità del Pietrangeli
Ma, detto che questa modifica è un’accortezza positiva che aiuta più fan a godersi lo spettacolo e soprattutto distribuirsi per il Foro, c’è una nota da fare, che ha dato vita a questo articolo:
Lo scatto ritrae il pubblico del Centrale, che avrà pagato fior di quattrini , stare in piedi a guardare lo spettacolo Rune-Moutet invece di Gaubas-Zverev. Ed anche questa è una scena a cui nel corso degli anni abbiamo assistito più volte: folle di persone in cima alla Tribuna Internazionale Nord che guardano cosa succede su “un campo secondario”. Che è il vero cuore pulsante del Foro Italico, quell’anima di unicità che crea la perfetta simbiosi tra pubblico e terra rossa. Tra calzini sporchi, sudore e acqua ghiacciata, con le statue a fare da guardia perpetua.
E così, si è assistito a una scena da cartolina: il Pietrangeli strapieno in ogni ordine di posto in tutti i giorni della prima settimana di gare, con tanti spalti vuoti invece tra Grand Stand e SuperTennis Arena. E a volte anche sul Centrale. Da un lato per via della programmazione con partite di maggior interesse e giocatori di culto (alla Bublik, uno degli idoli dei primi giorni di Internazionali), un po’ per l’unicità della situazione.
Come organizzarsi la prima settimana
Il Pietrangeli è uno dei pochi campi al mondo rimasto fedele a sé stesso, così com’era, salvo qualche piccolo e necessario intervento. Un campo dove si vedono i giocatori a pochi passi, si percepisce la fatica, la voglia, la bellezza, romantica e imperfetta, della terra battuta. Un campo, soprattutto, alla portata di tutti, dove si può entrare con il biglietto ground, senza obbligo di biglietti show court più costosi.
Detto (e se ne avrà modo di parlarne) che la SuperTennis Arena è stata una piacevole e gradita innovazione, la programmazione non sempre è stata eccellente. E la Grand Stand non è mai entrata nel cuore dei fan. Solo qualche partita di giocatori nostrani ha visto una presenza maggiore su quegli spalti. In ogni caso, per chi vuole godersi bel tennis, da terra, spettacolare e naturale, la prima settimana la scelta migliore è un biglietto ground.
Un po’ di allenamenti e campi laterali, e poi una full immersion sul Pietrangeli. Dove anche chi non sa la differenza tra dritto e rovescio per una giornata può sentirsi tifosissimo di Rune, Medvedev o Kostyuk. La vera essenza di questo sport.