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ATP Roma: Giron serve la sorpresa, fuori Fritz! Ruud la spunta in tre e trova Berrettini. Avanti anche De Jong

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M. Giron b. [4] T. Fritz 7-6 (4) 7-6(3) (Giuseppe Di Paola)

Finisce subito l’avventura italiana del numero 4 al mondo Taylor Fritz. Il ventisettenne californiano saluta gli Internazionali BNL d’Italia sconfitto in due set 7-6(4) 7-6(3) dal connazionale Marcos Giron (31 anni, numero 45 ATP). Per Giron si tratta della seconda vittoria in top 10 in carriera dopo quella conquistata contro Ruud a Indian Wells a inizio anno. Il trentunenne nato a Thousand Oaks raggiunge il terzo turno in un Masters 1000 su terra per la seconda volta in carriera, ci era riuscito proprio a Roma nel 2022. Complessivamente più efficace Giron col suo gioco nel quale non ha disdegnato variazioni e cambi di ritmo contro un Fritz troppo passivo che non è riuscito a sfruttare il passaggio a vuoto del connazionale nel corso del secondo set. Per Marcos il prossimo avversario sarà il polacco Hurkacz.

Il match- Inizio di match equilibrato che procede on serve con i due che concedono poco nei propri turni di servizio, sebbene a livello di qualità di gioco espresso è Giron quello che si fa preferire tra i due. Il dritto di Fritz, invece, sembra funzionare a corrente alternata e il suo ne risente. Nel settimo gioco, il numero 4 al mondo commette tre errori gratuiti che spianano la strada a Giron, che gioca in maniera quadrata e intelligente nel variare colpi e direzioni. Chiamato a servire per il set, Giron si inceppa: due errori non forzati e un doppio fallo si tramutano in due palle break per Fritz. La prima viene annullata da Giron con una prima vincente, la seconda convertita da Fritz con un vincente di dritto sulla seconda palla più morbida di Giron. Marcos inizia a sentire la pressione di un Fritz in crescita in risposta, ma con tenacia riesce a portare la sfida al tie-break. Nel gioco decisivo, Giron scappa subito via e difende il vantaggio acquisito giocando con maggiore qualità rispetto a un Fritz discontinuo

Fritz parte bene a inizio secondo set, procurandosi subito due palle break. Sulla prima sbaglia, ma sulla seconda Giron consegna il game a Fritz con un dritto fuori fase. Giron trova poche prime palle e commette molti errori, e per Fritz diventa una formalità portarsi rapidamente sul 3-0. Il livello qualitativo del match cala dopo un avvincente primo set. La svolta avviene nel quinto game: Giron arriva a un passo dal subire il terzo break consecutivo, ma con orgoglio e alcune belle giocate si salva, cancellando lo zero dalla casella dei game vinti nel secondo set. Fallite le occasioni del 5-0, Fritz si ritrova in balia dell’avversario che recupera il doppio svantaggio riportando la sfida in parità. Dal 4-4 pari i due servono bene e ancora una volta portano il parziale al tie-break. Il gioco decisivo del secondo set vede, così come accaduto nel primo parziale, Fritz subire il mini break con un brutto dritto affondato a rete, ma in questa occasione Giron restituisce subito il favore. Il più anziano dei due statunitensi, nonostante la minore attitudine a questa superficie, gestisce meglio gli scambi e complice il nervosismo di Fritz porta a casa il secondo set e la partita.

[7] C. Ruud b. A. Bublik 6-4 4-6 6-3 (di Giuseppe Di Paola)

Ci si attendeva una sfida difficile da decifrare e così si è rivelata la sfida tra Alexander Bublik (27 anni, 76 ATP) e il fresco re di Madrid Casper Ruud (26 anni, 7 ATP). Ad avere la meglio al termine di una sfida durata un’ora e cinquantacinque minuti è il norvegese Ruud con il punteggio 6-4 4-6 6-3. Il nativo di Oslo incamera quindi la sua settima vittoria consecutiva e approda al terzo turno, nel quale affronterà Matteo Berrettini. Continua a rivelarsi indigesto lo stile di gioco del norvegese per Alexander Bublik, Ruud ha infatti vinto la settima sfida delle otto giocate tra i due.

L’inizio del match è di ottima fattura consci delle peculiarità del gioco dei due contendenti. Il kazako è ingiocabile al servizio, con 6 ace nei primi giochi. Anche Ruud non è da meno al servizio, ma il norvegese mostra anche una maggiore attitudine quando si entra nello scambio, con Bublik che finisce per commettere l’errore gratuito quando lo scambio si allunga. Bublik va a caccia di vincenti come se si trovasse sul cemento, ma la difesa di Ruud è difficile da scardinare. La prestazione on serve di Bublik fa pensare a un set diretto verso il tie-break, ma il kazako vive uno dei suoi momenti di calo di concentrazione e polemiche verso sé stesso. Emblematica la palla corta mal eseguita regala due set point al norvegese. Bublik annulla il primo set point con un ace, ma sul secondo, ancora una palla corta inefficace diventa preda di Ruud, che lo chiude a rete conquistando il primo set. Tanti, troppi errori per Bublik ben 17, soprattutto col rovescio. Ordinato Ruud che domina, invece, gli scambi da fondo.

La musica cambia nel secondo parziale, l’inizio vede Bublik aggressivo in risposta, ma stavolta il kazako trova anche il campo. La prima di Ruud latita e sulla sua seconda il kazako entra in campo e comodamente strappa per ben due volte il servizio a Ruud che nulla può fare contro un Bublik in modalità “macchina spara vincenti”, trascinato dalla folla. Chiamato a servire per il set, il kazako si porta con agilità a set point per poi incepparsi tra errori gratuiti e vincenti di Ruud, che in maniera inattesa recupera uno dei due break di svantaggio. Ruud alza il livello in risposta, ma Bublik spinge con servizi precisi e discese a rete, rimettendo la sfida in partita al termine di un parziale nel quale il numero 76 ATP trova la chiave per gestire gli scambi da fondo.

Nel gioco decisivo Bublik fa e disfa. Vincenti ed errori che regalano spettacolo al pubblico ma grattacapi al kazako che deve subito annullare due palle break. A decidere la sfida è il sesto game nel quale Ruud trova il giusto tempismo in risposta e con tenacia si porta in vantaggio. Il norvegese preso il comando continua a spingere mentre Bublik si inceppa sempre più. Il kazako si trova a dover annullare due set point sul suo servizio, ma alla terza chance, sul servizio Ruud, il norvegese chiude la contesa. Nonostante i 49 vincenti (16 ace) si rivelano troppi i 50 errori non forzati per Bublik che paga lo scotto dei tanti punti persi da fondocampo.

[30] H. Hurkacz b. P. Martinez 6-1 7-5

Primo parziale in discesa per il tennista polacco – attuale numero 31 ATP – Hubert Hurkacz. Il ventottenne originario di Breslavia, infatti, riesce a portarsi subito in vantaggio di un break, mettendo alle corde il rivale iberico (n. 49 ATP) Pedro Martinez. Hurkacz, del resto, può contare sulla propria affidabilità al servizio e su una serie di colpi da fondo che gli consentono di prendere il largo sul proprio avversario. Martinez, infatti, riesce a racimolare un solo game. Nel secondo set, invece, il classe ’97 di Alzira rientra in campo esprimendo maggiore solidità (anche al servizio). E’ suo il primo break del secondo parziale. L’incontro diventa sempre più combattuto, ma a spuntarla, alla fine, è il caro vecchio Hubert. Il polacco si congeda dalla gara e dal proprio avversario con lo score definitivo di 6-1 7-5.

[22] S. Korda b. A. Vukic 6-3 6-4

Inizio gara favorevole per il tennista statunitense (numero 23 del mondo) Sebastian Korda. Quest’ultimo concede poco o nulla al proprio rivale – l’australiano Aleksandar Vukic (numero 79 del ranking maschile) – impattando in maniera piuttosto convincente sul match. Il primo parziale si conclude con il punteggio di 6-3 a favore di Korda, bravo a concretizzare le proprie folate offensive. Secondo set all’insegna dell’equilibrio. Vukic riesce a prendere le giuste contromisure e ad attaccare maggiormente da fondo, concedendosi – di tanto in tanto – qualche sortita sottorete. Però Korda rimette subito le cose a posto, sfruttando a dovere i propri turni al servizio. L’americano avanza così al prossimo turno degli Internazionali (dove affronterà uno tra Shelton e Munar), imponendosi con il punteggio finale di 6-3 6-4.

J. De Jong b. [25] A. Davidovich Fokina 6-0 5-2

Vittoria netta per il tennista olandese – numero 93 ATP – Jesper De Jong. Il ventiquattrenne originario di Haarlem liquida il giocatore iberico Alejandro Davidovich Fokina (numero 26 del mondo) con un netto 6-0 6-2 che non lascia spazio a recriminazioni di sorta. Sì, insomma, quella di Davidovich è una sconfitta piuttosto roboante. Basti pensare che nel corso del primo parziale, lo spagnolo non riesce a racimolare nemmeno un game. Tutto merito di un De Jong decisamente sugli scudi, bravo a sciorinare un tennis arrembante, istintivo, efficace. Per il buon Jesper, dunque, porte spalancate sul turno successivo degli Internazionali (dove potrebbe affrontare il numero 1 del mondo Jannik Sinner).

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