WTA Roma: Kostyuk supera Kasatkina, cade Anisimova con Veronika Kudermetova. Bene Zheng su Danilovic
Quinta giornata degli Internazionali BNL d’Italia, alcuni incontri di secondo turno del singolare femminile, tra i quali spicca il successo di Marta Kostyuk ai danni di Daria Kasatkina.
[26] M. Frech b. V. Azarenka 7-5 6-4
La tennista polacca è più fredda e aggressiva nei momenti più delicati della prima frazione: annulla una palla-break importante che avrebbe mandato la ex-campionessa bielorussa a servire sul 5-4 e in vantaggio per 6-5 sa ribaltare una situazione di 40-15 pressando in risposta e raccogliendo anche un doppio errore della rivale, l’unico in tutto il set. La palla di Azarenka è più pesante ma la due volte campionessa di Melbourne stenta in fase di copertura e deve abbozzare nel finale del dodicesimo game.
Con determinazione Victoria riparte scegliendo di osare a sua volta maggiormente in risposta e il rovescio la assiste e la agevola nel piazzare il break nel game iniziale della seconda frazione, impresa che peraltro le era già riuscita all’inizio del match; la reazione della tennista polacca è però immediata ed efficace nel riportare subito in equilibrio il conto dei break. Le duellanti proseguono a togliersi la battuta e il 4-2 con cui Frech guida la frazione è propiziato dall’unico game appannaggio di chi parte in battuta, il quinto, dove comunque Azarenka manca una palla-break.
Il momento migliore di Azarenka sembra volgere al termine quando Frech si porta sul 5-2, ma con orgoglio la bielorussa si riporta sotto sul 5-4; lo sforzo non è però senza conseguenze in termini di dispendio di energie e con l’ennesimo break, il sesto per lei, l’atleta polacca sigla il 6-4 risolutivo che la iscrive allo stesso sedicesimo di finale di Qinwen Zheng.
[30] L. Noskova b. S. Kartal 6-4 6-2
La tennista ceca impiega un quarto d’ora per rintuzzare l’aggressività iniziale di Sonay Kartal, che si porta sul 3-0 grazie a una partenza molto veemente; entrambe gradiscono decisamente di più la fase offensiva, soprattutto Noskova, che prende anch’essa a spingere ma anche a variare la lunghezza dei colpi utilizzando anche i metri vicino alla rete con alcuni dropshot molto precisi. Con un parziale di quattro game a zero Linda si porta avanti e chiude il set, ma non prima di aver subito il contro-break del 4-4 e di aver tolto per la terza volta la battuta all’atleta britannica.
Anche nel secondo parziale Kartal fatica a difendere le prerogative del proprio servizio e cede immediatamente il break, non trovando più antidoti alla cadenza del palleggio della ceca, che amministra fino alla fine le sorti del match e chiude all’ottavo game; per lei il terzo turno sarà con Mirra Andreeva.
[8] Q. Zheng b. O. Danilovic 6-1 6-4
Il palleggio di Zheng è troppo ordinato e profondo perché Danilovic rimanga nello scambio senza sbagliare; l’atleta cinese rischia pochissimo, gioca con buone rotazioni che infastidiscono la ragazza serba e la impegnano ad azzardare soluzioni che non di rado non trovano il campo. Il primo set scorre velocissimo e si sostanzia in una corsa a vuoto della tennista serba che frutta alla stessa solo un game; nella seconda frazione le cose vanno un po’ meglio per Olga, che si risolve a rischiare di più in risposta e con i due break consecutivi si paga le défaillances nei propri turni al servizio, nei quali Zheng prende il sopravvento presto nel palleggio.
Quando però Zheng mette a punto un servizio più sfuggente alla racchetta della sua rivale, Danilovic rivive le difficoltà del primo parziale e torna alle rincorse per anestetizzare il top spin della giocatrice asiatica. Zheng serve sul punteggio di 5-4 e si esibisce in una palla corta colpendo la pallina ben sopra la linea delle spalle; subito dopo disegna un nuovo dropshot vincente, ancora di rovescio, e sul matchpoint mette un ace, suggello di una superiorità mai veramente in discussione. Il turno di sedicesimi vedrà ora Qinwen alla prova di Magdalena Frech.
[22] C. Tauson b. [Q] K. Volynets 7-5 4-1 ritiro
Match ricco di cambi di direzione nel punteggio del primo set, che vede la favorita danese prendere vantaggio di un break con i suoi colpi assai robusti già nel primo gioco. Dopo quattro giochi, equamente divisi, le occasioni di break sono nel complesso 14 e l’americana coglie anche il break del 5-3.
Qui la partita cambia completamente direzione e la robusta regolarità della danese imprime un ritmo difficilmente sostenibile per la statunitense: il parziale di 8-1 in suo favore è eloquente, Volynets subisce fino al sesto game del secondo set per poi decidere di ritirarsi per problemi fisici. Per Tauson il sedicesimo di finale sarà contro una tra Navarro e Rakhimova.
V. Kudermetova b. [15] A. Anisimova 7-6(5) 7-5
Ci sono due break nei primi cinque game e palle-break in altri due giochi: entrambe ricevono e provano a rimbalzare la battuta con un colpo che mira a sbilanciare l’equilibrio dello scambio in loro favore; Anisimova in particolare non tradisce nervosismo nel constatare che la resa dei suoi colpi sul rosso romano non è quella sul veloce indoor e si presta a un forcing puntuale che la guida fino al 4-2, con un secondo break ai danni dell’atleta russa.
Amanda si spende per qualche variazione in più ma non sfugge al gioco in contrattacco della russa, che mette a segno il secondo contro-break che le vale il 3-4, alla sesta opportunità. Ora è la russa che pare avere la meglio ma una volta giunta sul 5-4 con la pallina in mano si deve fare da parte per il poderoso rientro in carreggiata dell’americana; il festival del break non si ferma e le sfidanti approdano al tie-break con un altro break per parte e con complessivamente 92 punti disputati in dodici game.
Anche lo shootout finale resta in bilico fino alla fine e lo vince la più esperta russa, che fa valere una maggiore abilità negli spostamenti. Anisimova paga la delusione della sconfitta in un set durato 81 minuti e perde tre game consecutivi, salvo rientrare prima che le cose precipitino e conquistare il contro-break del 2-3. Amanda prosegue fino al 4-3 ma Kudermetova fa 4-4 nonostante un dolore nella parte alta della schiena che la costringe a chiedere aiuto al fisioterapista. La russa resiste, punta tutto sulla vittoria in due set e la sua determinazione la premia nel dodicesimo game con il break decisivo; la sensazione finale è quella di una grande occasione sprecata da Anisimova, oggi in campo con poca personalità. Per Kudermetova il prossimo turno vale il confronto con Raducanu.
[7] M. Andreeva b. [Q] E. Arango 6-2 6-4
Emiliana Arango esprime un tennis di contenimento non eccelso ma è capace di qualche pregevole accelerazione e inoltre si spinge anche a rete seguendo il rovescio in chop, e talvolta anche il dritto. Queste caratteristiche hanno il pregio di creare dei pensieri a Mirra Andreeva, che però dispone di un borsone degli attrezzi sufficientemente vario ed efficace per ridurre la colombiana alla ragione piuttosto nettamente. La giovane siberiana prevale agevolmente nella prima partita, mentre nella seconda deve subire alcune iniziative in più da parte della tennista sudamericana, che abbandona la linea di fondo per accorciare più spesso lo scambio, che la vede perdente.
Per due volte Emiliana si porta in vantaggio di un break, ma in nessuno dei due riesce a consolidare il vantaggio e, dal il 3-2 in vantaggio, subisce un 1-4 che mette a nudo l’estemporaneità del suo ottimo quarto d’ora e la differenza di classe tra lei e la russa, che vince al decimo game e sfida nei sedicesimi Linda Noskova.
E. Raducanu b. [LL] J. Teichmann 6-2 6-2
Emma Raducanu sfrutta l’ingresso agevolato nel torneo con la lucky loser Jill Teichmann, da qualche tempo più attiva nel circuito minore, e mette entrambi i piedi nei sedicesimi di finale, dove affronterà Veronika Kudermetova. La giovane britannica opera due break per set e deve annullare solo una palla-break nell’intero arco del match; la sua cadenza è sufficiente perché la tennista svizzera non riesca veramente mai a toglierle la guida del palleggio, saldamente nelle sue mani sin dalle prime battute dell’incontro.
Teichmann riesce a complicare la fine di entrambi i set, cedendo nel primo al quarto setpoint, e nel secondo al quarto matchpoint e dopo aver mancato una palla-break, come detto, l’unica; non poteva fare molto di più.
M. Kostyuk b. [14] D. Kasatkina 6-4 6-2
Dopo un inizio favorevole con il break del 3-1, Daria Kasatkina perde progressivamente terreno nei confronti di Marta Kostyuk che, sorretta da una condizione atletica che l’ha fatta ben figurare a Madrid (quarti di finale con Sabalenka), sfoggia una sicurezza in contenimento e una pazienza superiore a quella della rivale, notoriamente una professoressa in questi ambiti. L’atleta ucraina cancella il ritardo e coglie tre break consecutivi che la portano a vincere per 6-4 la prima frazione.
Nel secondo set la distanza tra le due atlete si acuisce perché Kostyuk è davvero in fiducia e in condizioni psicofisiche speciali, mentre Kasatkina conferma la discontinuità che in questo 2025 la sta allontanando dalla top ten. Marta fugge sul 5-2 con il servizio in mano e sale 40-0; consente alla rivale di rimontarla più che altro perché cede alla tentazione di strafare e incorre in alcuni errori grossolani ma al sesto matchpoint vince e prenota la sfida con Fernandez oppure Ruzic.