Gipo Arbino: “Sinner a Roma? Se passa i primi due turni non ce n’è per nessuno” [ESCLUSIVA]
Non segue più Lorenzo Sonego, ma rimane un coach attivo sul circuito e ha un occhio particolare per i giovani talenti. Gipo Arbino ha partecipato alla charity night di I Tennis Foundation al circolo Canottieri Aniene di Roma con i talenti di Intesa Sanpaolo Assicurazioni Little Tennis Champions. In questa occasione, si è intrattenuto con noi di Ubitennis per una breve chiacchierata.
Gianluca Sartori: Gipo, chi è il tuo favorito per la vittoria finale a Roma?
Arbino: “Io vedo comunque bene Sinner, perché sono convinto che, se supera i primi due turni poi non ce n’è per nessuno. Ma sono curioso di vedere all’opera Mensik, che mi piace tantissimo. Contro Cerundolo a Madrid ha perso più per nervosismo che per altro, anche se la sua superficie preferita non è la terra, ma vedo che non ci gioca male, anche se è più abituato al veloce. Credo possa fare bene”.
Sartori: Sinner non è stato fermo per infortunio, ma per altri motivi. Quali saranno le difficoltà?
Arbino: “Sono convinto che un mese o un mese e mezzo di stop farebbe bene a qualsiasi giocatore. Tre mesi, invece, sono tanti. Immagino che abbia ricaricato le pile per tutto l’anno, rispetto al solito, quando si gioca tutte le settimane”.
Scanagatta: A Nadal e Djokovic è capitato di stare fermi anche sei o sette mesi…
Arbino: “Ma loro si sono fermati per infortuni. Sinner no. Deve solo riabituarsi alla partita, alla capacità di fare le scelte giuste nei momenti giusti, perché gli allenamenti sono una cosa e le partite sono altro. Come ho detto prima, saranno molto delicati i primi due incontri, superati quelli la strada potrebbe farsi in discesa”.
Sartori: Intanto, abbiamo un altro top ten, Lorenzo Musetti. In cosa ha fatto il salto di qualità?
Arbino: “Nella continuità e nella lucidità. Ha capito che in certi momenti deve avere pazienza, in altri invece deve spingere con decisione. Ha aggiunto questo alle capacità tecniche, che ci sono sempre state. Secondo me, ha ancora molto margine di crescita”.
Sartori: Paolini ha appena cambiato coach, cosa ti aspetti?
Arbino: “Ultimamente non l’ho vista in formissima, non so quali sono le motivazioni, ma è un periodo così. Non me la immagino protagonista qui, può vincere qualche partita ma non so se può arrivare in fondo. Per lei è un momento di transizione, questa può essere una fase destabilizzante. Deve capire le strategie del suo nuovo allenatore, che non ha mai allenato una donna”.
Scanagatta: Ti ha sorpreso il divorzio tra Paolini e Furlan?
Arbino: “Tantissimo. Non so quali siano state le motivazioni. Conosco da tempo Furlan, sin da quando ero direttore tecnico al Centro Federale di Tirrenia. Sono rimasto stupito, visti i risultati che insieme hanno raggiunto. Ci sono due correnti di pensiero: quando si vince c’è chi dice che squadra che vince non si cambia; altri, invece, sostengono che sia proprio in quel momento che si deve cambiare. Io non sono d’accordo con quest’ultima opinione. La cosa bella, comunque, è che si sono lasciati bene”.
Scanagatta: Oggi cosa fa Gipo Arbino?
Arbino: “Seguo Stefano Travaglia, un ragazzo che ormai conoscete tutti da tempo, ma anche Filippo Romano, un ragazzo del 2005 che è tra gli osservati della Federazione. Oggi è 690 del mondo in singolare e 209 in doppio. Sto cercando di dargli continuità nell’allenamento, cosa che ha un po’ faticato a trovare in passato, per diversi motivi. Mi ha cercato lui, abbiamo iniziato un rapporto basato su un numero di settimane. Nel frattempo, continuo il mio lavoro di consulente al Circolo della Stampa Sporting di Torino, che per me è importante. Insieme al direttore tecnico Gennaro Volturo e ai maestri dello staff stiamo seguendo alcuni ragazzi giovani che cerchiamo di fare crescere. Mentre invece è terminato il rapporto lavorativo con Lucrezia Musetti”.