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Badosa: “Ho troppo male alla schiena, smetterò di giocare ben prima del previsto”

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Paula Badosa ha recentemente affidato a Eurosport alcune dichiarazioni inerenti lo stato di salute della sua schiena, la cui precarietà sta condizionando da ormai diverso tempo le prestazioni e la continuità della carriera della tennista spagnola. La ex numero due del ranking (nel 2022) ha dovuto infatti saltare la seconda parte della stagione 2023 e ha parecchio penato nella prima parte del 2024 per tornare a un livello più consono alle sue possibilità; ha chiuso l’anno in crescendo, vincendo a Washington e in definitiva ricostruendosi una buona classifica, a ridosso della top ten.

Dopo la semifinale dell’ultima edizione dell’Australian Open che le ha consentito un fugace rientro nelle migliori dieci però, il fastidio alla schiena è tornato a dar notizia di sé obbligandola al ritiro a Merida a marzo e a rinunciare al match di ottavi di finale contro Alexandra Eala a Miami. La rinuncia anche al torneo di Madrid deve essere stata particolarmente dolorosa, per ovvi motivi; per la coraggiosa Paula, ventotto anni a novembre, le prospettive di carriera davvero non paiono rosee. “E’ un problema cronico” – spiega Badosa – “la sofferenza sul lato destro è sotto controllo, ma ora sta interessando un nervo. È come un colpo di frusta, un’ernia che mi impedisce di scendere in campo e anche di avere una vita normale. Il momento peggiore l’ho avuto a Miami; da lì sono rimasta ferma per quattro settimane, incapace di fare alcunché.

Mi hanno praticato” – continua l’atleta iberica – “una prima infiltrazione che non mi ha arrecato alcun beneficio; con una seconda il dolore è sparito, ripresentandosi non appena ho provato a riprendere gli esercizi in palestra. Ricordo che durante il periodo di immobilità non riuscivo nemmeno a guardare la TV da seduta, perché non trovavo la posizione che mi permetteva di non avvertire patimento”.

La tennista nata a New York prosegue parlando anche delle ricadute a livello mentale di una situazione di questo genere: “a volte non dormo per il dolore e quando ci riesco, mi sveglio con l’apprensione di non sapere come starà la mia schiena; è difficile sopportare tutto ciò, specialmente dal punto di vista psicologico. Temo di essere più vicina alla fine che all’inizio della mia carriera. Sono testarda e non voglio arrendermi e sono pronta a proseguire con le infiltrazioni necessarie per tornare in campo; non faranno troppo bene al mio organismo ma voglio giocare, fa parte del mio carattere forte. Ormai so” – conclude Paula – “che la mia storia sportiva finirà prima di quanto avrei pensato non troppo tempo fa. Smetterò giovane e il giorno seguente mi opererò, fino ad allora andrò avanti”.

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