ATP Madrid, Draper: “Quando entro in campo non penso ad essere il favorito. Vince chi è più bravo quel giorno”
Da Madrid, il nostro inviato
Si conclude a un passo dal traguardo un Mutua Madrid Open super per Jack Draper. Il britannico, dopo la sua seconda finale 1000, arriverà a Roma da n.2 della Race e n.5 del mondo. Risultati impressionanti e impensabili fino a soltanto qualche mese fa. Ma assolutamente meritati da un giocatore in continua crescita, che potrà trarre tanto da questo torneo, perso contro un grande Casper Ruud. Come ha esposto in una serena conferenza post match.
D: “Hai detto in campo che è stato più coraggioso di te nei momenti importanti. Come ti sentivi nei momenti decisivi del primo e del terzo set?“
Draper: “Credo che ci siano stati un paio di momenti in cui il suo livello, non mi è sembrato davvero calare, a parte forse un paio di doppi falli che ha commesso, mentre il mio in un paio di fasi del match è calato un po’, e questa è stata la differenza. Non si può fare, soprattutto a questo livello, contro giocatori di questo calibro, specialmente sulla terra battuta. In un paio di momenti chiave, mi è sembrato che il suo livello sia stato costante e che il mio si sia abbassato un po’, quindi…“
Pellegrino Dell’Anno (Ubitennis): “Ora sei n.5 al mondo, partirai favorito in quasi ogni partita che giocherai. Dato ciò, credi che sentirai qualcosa di diverso quando scenderai in campo?“
Draper: “Non proprio. Penso che ci siano, davvero tanti giocatori straordinari a questo livello. Non importa quale sia la mia posizione in classifica, se questa settimana sono 6 al mondo o se fossi stato classificato, 20 o 30, sono sempre andato in partita pensando che c’è un’alta possibilità di perdere la partita quanto di vincerla, perché i margini sono molto piccoli, come oggi. Ho sicuramente molta convinzione e molta fiducia nelle partite in cui posso mettere in difficoltà chiunque ed essere pericoloso per chiunque. Ma so anche che ci sono molti grandi giocatori, come ho detto, che vogliono battermi. Quindi, nella mia mente, non mi sento il favorito. Sento solo che siamo alla pari e quando gareggiamo, partiamo da zero, e chi è più bravo quel giorno vince“
D: “Sei venuto qui in cerca di una svolta sulla terra battuta, e anche se sei chiaramente convinto di poter essere un grande giocatore su questa superficie, quanto è importante viverlo e dimostrarlo a te stesso, con le tue prestazioni di questa settimana?“
Draper: “Penso che sia una cosa importante. Sai, quando la gente dice: “Oh, è stato un po’ come se non fosse molto bravo sulla terra battuta”, mentre io sapevo di essere bravo sulla terra battuta. L’anno scorso ho subito un paio di sconfitte molto pesanti e avevo bisogno di prendere confidenza per dimostrare che sono in grado di competere ad alto livello su questa superficie. Credo che questa settimana l’abbia dimostrato a me stesso e agli altri. La la cosa più positiva che mi porto via è il fatto che sto ancora imparando a muovermi e a giocare su questa superficie, e sono proprio lì. Sono in competizione con i migliori giocatori di terra battuta, i migliori al mondo su questa superficie. Quindi ne traggo un grande incoraggiamento e spero di poter continuare così anche la prossima settimana a Roma e in Francia. E, insomma, credo che questo mi dia anche una grande fiducia per affrontare una superficie un po’ più veloce, che mi piace di più, per pensare: “Wow, sto facendo questo sulla terra battuta, chissà cosa potrò fare anche sulle altre superfici”
D: “Hai giocato sulla terra battuta quando eri giovane? Ci sono campi in terra battuta in Inghilterra?“
Draper: “Abbiamo la terra verde. Non è la stessa cosa rispetto alla terra rossa. Ma quando ero under 12 o under 14 viaggiavo per l’Europa e giocavo sui campi in terra battuta, e me la cavavo piuttosto bene. Ovviamente il livello è molto diverso da quello del tour. Penso che sia una superficie un po’ più specialistica. I ragazzi che crescono in Sud America, che giocano qui in Spagna, molti crescono su questa superficie. Immagino che venendo dal Regno Unito, forse a causa del clima e di certe situazioni, abbiamo molti più campi in cemento. Quindi, quando ho la possibilità di giocare sulla terra battuta, mi piace sempre perché penso che sia un bene per il mio gioco. Ma sicuramente sto ancora imparando a giocarci perché non ho avuto molto tempo quando ero più giovane“
D: “Hai imparato qualcosa di nuovo su di te in questo torneo?“
Draper: “Penso che il mio gioco stia migliorando continuamente. Penso che il mio movimento, dopo Monte-Carlo, mi abbia deluso molto. Ho giocato un ottimo primo turno, ma poi nel secondo turno mi sono mosso male. Mi sentivo davvero bloccato sulla superficie e mi sembrava di fare un passo avanti e due indietro. Ma poi, venendo qui, mi sono sentito davvero bene in campo. Sto imparando a scivolare meglio sulla palla. Sono molto orgoglioso della mia mentalità sulla terra battuta. È facile , forse è stato lo stesso per Andy, perché anche lui ha fatto molto bene sui campi in terra battuta. Ma è facile per chi viene, ad esempio, dal Regno Unito e non gioca molto su questa superficie pensare: “Oh, non sono bravo su questa superficie. Non sarò bravo”. Invece so che sarà una sfida per me, ma mi impegnerò al massimo per fare bene e trovare il modo di essere efficace. Sono orgoglioso del modo in cui l’ho affrontato e credo che con questa mentalità si possa fare molta strada“
D: “Hai ottenuto molti risultati nell’ultimo anno e ho notato che quando ti chiedono se sei sorpreso, rispondi di no. Sono curioso di sapere cosa ti è servito per aprire la mente e non porre limiti ai risultati che puoi raggiungere“
Draper: “In realtà non mi pongo molti obiettivi. Dico che non sono sorpreso perché so quanto duro lavoro ho fatto per arrivare a questo punto, tra molte avversità, molti alti e bassi, e sento di meritarmelo perché sto facendo sacrifici e duro lavoro ogni giorno per essere il miglior giocatore possibile. Arrivo a ogni settimana senza sapere come andranno le cose, ma al momento sembra che stia andando bene e credo che molto dipenda dalla mia preparazione. Mi sento bene quando affronto le partite. Credo che gli infortuni e alcune cose mi abbiano impedito di competere ai massimi livelli, ma ora mi sento bene e sento di appartenere a questo livello. Continuerò a migliorare e ad andare avanti con la fiducia e la convinzione di poter arrivare in fondo in questi tornei“