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Kyrgios diventa all’improvviso garantista con l’amico Purcell: “Sospensione ridicola”

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“Adesso che è stato rapidamente eliminato dall’Australian Open, l’influencer del tennis Nick Kyrgios potrà tornare alla sua occupazione principale, ovvero quella di cercare di distruggere la credibilità del numero 1 del mondo Jannik Sinner”: cominciava con questa frase l’articolo scritto da Andrew Webster sulle pagine sportive del quotidiano politico più autorevole del Paese, ovvero ‘The Australian’, nel corso del primo torneo dello Slam della stagione, ormai oltre tre mesi fa.

Il pronostico di Webster si è rivelato azzeccato, e non avevamo dubbi: il numero 1 del mondo a metà febbraio ha di fatto patteggiato con WADA, accettando una squalifica di tre mesi e scatenando inevitabilmente le reazioni amare e, forse, anche un po’ livorose, di alcuni colleghi. I dubbi sul caso Sinner vanno affrontati e vanno raccontati, ma il punto di vista di Nick Kyrgios si è sempre basato sulla malafede e sulla disinformazione, e per questo motivo si è esposto ad essere ridicolizzato. Perché si tratta di un punto di vista superficiale, privo della sostanza dei fatti, che non aggiunge informazioni preziose al dibattito. Perché si tratta del punto di vista di un paladino della legge un po’ troppo egocentrico per essere credibile. Perchè poi è arrivato il “Caso Purcell”, e Nick ha preso la rincorsa della giravolta, scoprendosi improvvisamente garantista: Max Purcell, tennista australiano di 27 anni e già numero 8 del mondo in doppio, è stato squalificato per 18 mesi per la violazione del Programma Antidoping del tennis (TADP).

La sanzione- come ha raccontato Carlo Galati proprio qui su Ubitennis – riguarda l’utilizzo di un metodo proibito: due infusioni endovenose superiori a 500 ml ciascuna ricevute il 16 e 20 dicembre 2023, ben oltre il limite consentito di 100 ml ogni 12 ore dal Codice WADA. Purcell si è dunque sottoposto presso una clinica di Bali a una trasfusione di vitamine superiore alla quantità consentita: ha ampiamente superato il limite del Tennis Anti-Doping Programme fissato a 100 millilitri ogni dodici ore, iniettandosi in due occasioni dosi di 500 millilitri.

Secondo quanto emerso, l’ITIA è venuta a conoscenza del comportamento illecito di Purcell e di un altro giocatore australiano, Thomas Fancutt, durante un’indagine parallela. Il 16 dicembre 2023 un fitto scambio di messaggi tra i due ha acceso l’allarme: si parla apertamente delle infusioni, delle ricevute da evitare, di come giustificare la pratica con una malattia inventata e, solo a posteriori, della verifica circa la legalità della procedura. Un approccio, questo, che fa pensare più a un tentativo di aggirare le regole che a un’inconsapevole leggerezza. Purcell, in poche parole, ha violato apertamente una norma antidoping col massimo della negligenza ma il tribunale di Kyrgios, che ha sede sui social network, ha assolto l’amico: “Onestamente, ma quanto è ridicola la sospensione di Purcell? Vitamine? Possiamo davvero giustificarla? Oppure possiamo semplicemente ammettere che l’intero sistema è fallito?””

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