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Rassegna Stampa – Carica azzurra a Madrid: ma l’Italia perde Cobolli e Paolini

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Carica AZZURRA, Italia credici: da Madrid spinta per Roma (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

C’è vita in attesa di Sinner. Battiti del grande cuore azzurro a nove giorni (il via i17 maggio) dagli Internazionali più italiani di sempre: Jannik tornerà dalla squalifica e sarà testa di serie numero 1 (al nostro tennis non succedeva da Panatta, 1977); Musetti potrebbe arrivare al Foro con la preziosa compagnia di una classifica da top ten; Arnaldi con la spinta della condizione ritrovata e del successo di grande prestigio appena ottenuto su Djokovic. E poi ci sarebbe Berrettini, romano doc, che avrebbe dalla sua la carica dell’amato appuntamento di casa e i numeri di miglior battitore anche sulla terra (oltre a tre titoli vinti sul rosso nel 2024).

Ovviamente i sogni devono sedimentarsi nella realtà: la giornata di oggi a Madrid può aprire orizzonti di gloria (in palio gli ottavi) in un torneo davvero senza padroni. Per Berrettini (sarebbe i1 quinto match sul campo 3, all’ora di cena) il tabellone proponeva già una sfida complicata contro Draper, ma l’infortunio agli addominali patito sabato contro Giron allunga più di un’ombra sul match. Ieri Matteo ha riposato e fatto fisioterapia, la sensazione è che deciderà in mattinata, e l’obiettivo primario resta ovviamente quello di non mettere a rischio Roma in una stagione in cui ha ritrovato un livello da top player e con un posto tra i primi 30 del ranking (e quindi tra le teste di serie a Parigi) ormai a un passo.

Per Musetti invece si prospetta, non prima delle 20 sul Centrale, un’intrigante rivincita con Tsitsipas, battuto per la prima volta in carriera due settimane fa nei quarti di Montecarlo. Un test davvero di sostanza nell’inseguimento di uno dei grandi obiettivi stagionali, la top ten (al momento è n. 11), distante ormai solo un paio di vittorie. […] L’equilibrio viaggia sempre su binari delicati: lo sa bene Matteo Arnaldi che nel 2023 si trasformò nell’inatteso eroe della Davis e poi ha vissuto sulla sua pelle i sussulti della maturazione.

Cobolli e Paolini fanno le valigie (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Racchette azzurre “spuntate” nel “Mutua Marid Open” alla “Caja Magica”. Flavio Cobolli, opposto all’americano Brandon Nakashima, n° 32 del mondo e 31a testa di serie del torneo iberico, ha lottato ad armi pari nel primo set. Nel quale è anche stato in vantaggio di un break, ma è calato alla distanza. Il tennista USA, di origine giapponese per parte di padre e vietnamita per parte di madre, si è imposto al 12° gioco nella prima frazione. E ha ulteriormente accelerato nella seconda, davanti a Cobolli che è risultato via via meno efficace con i suoi colpi da fondo. Salito
3-0 nel secondo set Nakashima ha tenuto con grande lucidità i suoi turni di servizio e archiviato il confronto (primo di carriera n-a i due) con lo score di 7-5 6-3. […]

Tomando alle “tribolazioni” italiche, ha giocato una partita inferiore alle attese Jasmine Paolini. Sconfitta dalla ex n° 3 del mondo, Maria Sakkari, in due set (6-2 6-1). Alla ellenica sono bastati un’ora e 19 minuti per mettere nell’angolo la 29enne di Bagni di Lucca. Perso il primo set ‘Jas’ non è riuscita a entrare in ritmo neanche nel secondo. Sakkari ha chiuso i conti con uno smash a campo quasi aperto e l’azzurra ad aspettare la sentenza nell’angolo. Paolini ha poi perso anche in doppio a fianco di Sara Errani. […]

Roma fa l’esame ai grandi (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

Quanto vale Roma? Non già come premi da Masters 1000, che per i ricchi e famosi del tennis sono comunque spiccioli se parliamo di Novak Djokovic (primatista di sempre sull’Atp Tour con quasi 187 milioni), Carlos
Alcaraz (già oltre i 40 milioni a 21 anni) e Holger Rune (12 milioni e mezzo con appena 5 titoli vinti). Itre personaggi in cerca d’autore dal 7 maggio agli Internazionali d’Italia (da domani al Foro le prequalificazioni). Come test psicofisico e tecnico quanto vale verso il Roland Garros di fine maggio ma anche per la stagione tutta il mega-torneo del Foro Italico che riabbraccia il numero 1 Jannik Sinner a nome del tennis?

La semifinale a Melbourne e la finale a Miami hanno mascherato il declino di Nole I di Serbia, a un mese dai 38 anni. Che spicca nel fisico ma si evidenzia anche nella testa e nella tecnica. Nei primi 4 mesi dell’anno il re dei re ha perso quattro volte al primo turno ed è 0-2 sulla terra battuta. Avesse passato un paio di turni a Madrid magari a Roma avrebbe anche marcato visita per giocarsi tutte le fiches a Parigi. Ma ha bisogno di riscontri immediati, soprattutto dopo i 32 errori gratuiti contro Arnaldi e la concentrazione insolitamente intermittente.

Da parte sua, Carlos Alcaraz, cerca un difficile recupero dopo la lesione muscolare di Barcellona da sovraccarico atletico. Ma anche psichico di chi non possiede la stazza e l’esperienza del famoso precedessore, Rafa Nadal. Per infilarsi senza danni nella triplice in apnea Montecarlo-Barcellona-Madrid. Col forte desiderio d’evasione dal tennis che sta vivendo («Mi sento schiavo»), anche con visite fuori dal suo mondo (ieri ha sventolato la bandiera a scacchi del Gp di moto a Jerez) e in aperto dissenso umano col coach storico, Juan Carlos Ferrero, forse dribblerà il pericoloso test di Roma e rientrerà direttamente a Parigi dove difende il titolo. Può oggi sostenere la sfida diretta con Sinner in casa dell’italiano, reggere la nuova montagna di stress e resistere ad eventuali contraccolpi negativi? […]

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