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ATP Madrid: Berrettini tocca quota 200 vittorie, è l’ottavo italiano a riuscirci

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200 vittorie a livello ATP. Questo è quanto ha regalato a Matteo Berrettini il successo in rimonta su Marcos Giron a Madrid. Chissà se si sarebbe mai aspettato di ottenere due centinaia di successi Matteo quando, ancora bambino, ha preso per la prima volta una racchetta in mano. Perché non sono molti gli italiani che possono vantare il raggiungimento di un simile traguardo. Il tennista romano è infatti solo l’ottavo giocatore azzurro della storia a vincere 200 match di singolare. A guidare questa speciale classifica c’è Fabio Fognini con 426 vittorie, unico, per ora, ad aver sfondato quota 400. Seguono Adriano Panatta con 395 successi, Andreas Seppi (386) e Corrado Barazzutti (320). Appena sotto, troviamo Jannik Sinner (270), che, dato l’imminente ritorno in campo, tenterà di scalare la graduatoria a suon di trionfi. Anche Renzo Furlan, ex allenatore di Jasmine Paolini, e l’attuale presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi sono parte di questo circolo ristretto, rispettivamente con 223 e 219.

Allenamenti, ore trascorse a rincorrere la pallina su un campo, cadute e risalite. Non si è mai fatto mancare niente Matteo Berrettini nella sua carriera, fin dal suo esordio nel circuito ATP risalente al 2017, quando ottiene una wild card per gli Internazionali d’Italia. Per la prima vittoria ha dovuto aspettare il 2018: a gennaio sul cemento di Doha si impone in due set sul serbo Viktor Troicki. Sempre nel 2018 Berrettini conquista il suo primo titolo ATP, sulla terra di Gstaad, a cui se ne sarebbero aggiunti altri 9, fino all’ultimo a Marrakesh nel 2024. Nel mezzo tante gioie e qualche dolore di troppo. Indimenticabili la finale a Wimbledon del 2021, la prima per un tennista azzurro sui magici campi del Country Club di Londra, e le qualificazioni alle ATP Finals del 2019 e del 2021 nell’edizione in cui Torino esordiva come nuova sede. Proprio nel capoluogo piemontese, Berrettini ha vissuto una delle delusioni più grandi: l’infortunio agli addominali nella partita inaugurale che gli preclude la possibilità di continuare nella competizione.

Matteo non ha bruciato le tappe come molti dei suoi colleghi. Ha lavorato duramente per costruirsi la carriera che avrebbe voluto, sotto la sapiente guida di Stefano Santopadre, che con il tennista romano ha intrapreso uno dei sodalizi tennistici più lunghi di sempre, durato ben 13 anni e conclusosi nel 2023 quando entrambi avevano bisogno di nuovi stimoli. Ed è proprio nel 2023 che Berrettini ha conosciuto il buio. Ha toccato il fondo smarrendo ogni possibilità di risalire. A frenarlo una sequela di infortuni che hanno lasciato strascichi nel corpo e nella mente del giocatore azzurro. Mesi e mesi di stop forzato che hanno distrutto la classifica di Berrettini, accompagnandolo fuori dalla top 100. Un duro colpo per chi si era guadagnato l’ingresso tra i migliori dieci giocatori al mondo.

Non è giusto vivere di rimpianti, mai. Forse, però, nella testa di Matteo i problemi fisici che raramente lo hanno lasciato in pace sono un cruccio difficilmente trascurabile. Il 2024 ha comunque consegnato a Berrettini un responso: ha ancora molto da dare al tennis e il tennis ha ancora in serbo per lui qualcosa di speciale. A cominciare da Madrid, dove nel 2021 si issò fino alla finale, persa contro Alexander Zverev. Ad attenderlo al terzo turno alla Caja Magica c’è Jack Draper, un avversario molto duro che, come lui, ha faticato molto con problemi fisici incessanti, ma che adesso sta trovando una continuità di risultati che gli è valsa la top 10. L’obiettivo è fare 201.

(di Beatrice Beccatini)

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