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ATP Madrid, Ruud: “Bisogna avere obiettivi realistici, ho subito delle sconfitte sorprendenti”

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Attuale numero 15 del mondo (dopo aver occupato a lungo la top 10 mondiale), Casper Ruud ha cominciato con il piede giusto l’ATP di Madrid. Il tennista norvegese, infatti, ha regolato il francese (numero 76 del mondo) Arthur Rinderknech con un 6-3 6-4 che fa ben sperare per il prosieguo del proprio cammino in quel della Caja Magica. Guai, però, a parlare di voli pindarici e di successi epocali. Del resto, è stato lo stesso Ruud, nell’immediato dopogara, a fissare gli obiettivi futuri. “Se affronti ogni torneo con l’obiettivo di vincerlo, può risultare molto deludente” ha sottolineato l’ex numero due del ranking maschile (settembre 2022). “Devi avere obiettivi realistici. Se dico che vincerò ogni torneo sulla terra battuta, sbaglio, perché so che non ci riuscirò. L’unico che ci è riuscito è stato Nadal, e anche lui a volte ha perso delle partite. Ho detto che raggiungere i quarti di finale sarebbe stato un obiettivo molto realistico, e se raggiungo i quarti di finale, ovviamente, bisogna dimenticarsene e puntare a qualcosa di più. Ma se raggiungo i quarti di finale, non mi metterò troppa pressione addosso.

Insomma, idee piuttosto chiare per il due volte finalista al Roland Garros. Anche per ciò che concerne le difficoltà riscontrate in alcune sconfitte recenti. “Ci sono state delle sconfitte sorprendenti” ha spiegato il nativo di Baerum. “Ma è anche vero che gli avversari giocano con un piano di gioco molto chiaro e conoscono anche i miei punti di forza. Sanno che mi piace giocare punti lunghi e pesanti e cercare di accorciarli con i vincenti, ed è lì che sono vulnerabile. E questo mi costringe a muovermi e a difendermi bene quando gli avversari cercano colpi potenti. È vero che faccio fatica a giocare contro giocatori aggressivi, e devo cercare di gestirli.

Poi, l’attenzione di Ruud si è spostata sull’esordio vincente con il sunnominato Rinderknech. “Sono contento della vittoria di oggi. Anche se ho perso il servizio all’inizio del primo set, l’ho recuperato subito, e credo che questa sia stata la chiave. Da lì in poi, siamo passati da 2-2 a 5-2, e ho vinto il primo set. All’inizio del secondo, ho fatto un altro break, e il mio servizio ha retto per tutta la partita.

Infine, il buon Casper ha raccontato dello stato di allerta in cui vivono gli atleti durante i controlli anti-doping. “Bisogna essere molto consapevoli di ciò che si assume. A volte, durante la stagione o durante un torneo, ci si può sentire male e io porto sempre con me i farmaci dalla Norvegia, nel caso mi ammali. E non compro mai nulla nei negozi locali perché il rischio è enorme. Non si sa cosa potrebbe contenere, o magari potrebbe essere contaminato. Ci sono molte cose a cui bisogna prestare attenzione, e io sono sempre stato molto attento, ma arriva un momento in cui non si sa se uscire a cena per paura che lo chef metta qualcosa nel cibo o nelle bevande. Queste sono cose che non si possono controllare, ma quelle che posso controllare, le conosco benissimo. Il caso di Sinner e Swiatek è stato molto sfortunato per entrambi“.

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