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Djokovic:”Io sono il tennis” (Crivelli). Rune si ritira, Cobolli avanza. Oggi tanta Italia (Sepe). Djokovic: “Alcaraz schiavo? Il tennis prosciuga (Giammò). Adesso Jasmine va di fretta (Bertellino). Anche Rune si ferma, festa Cobolli e Sinner (Strocchi)

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“Io sono il tennis” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

L’antico sovrano Djokovic ha la consapevolezza che la rivoluzione ormai è compiuta: per adorare il nuovo dominatore occorre guardare all’Italia e a quel fenomeno con i capelli rossi e il braccio bionico che risponde al nome di Jannik Sinner (a proposito: oggi mancano 9 giorni al rientro). […] Ambasciatore Oggi, intanto, alle 15.30 contro il nostro Arnaldi, Novak torna a giocare una partita a Madrid dopo tre anni, con la mente sempre focalizzata sulla vittoria di quel benedetto 100° torneo e la convinzione di poter essere ancora al passo dell’arrembante nuova generazione. il Djoker ha conquistato tre volte il torneo, la prima nel 2011 battendo in finale Nadal, praticamente in un’altra epoca: «Negli ultimi vent’anni siamo stati soprattutto Federer, Nadal, Murray ed io a dominare. E ovviamente, con il ritiro dei miei tre più grandi rivali, si sente uno spostamento, non solo generazionale ma anche nell’attenzione del pubblico. Serve un po’ di tempo perché le persone accettino che Roger, Rafa e Andy non ci sono più. E un giorno toccherà anche a me, ma sto ancora cercando di restare li e rappresentare la vecchia guardia. Anche per questo continuo a giocare: penso che aiuti il tennis a restare sotto i riflettori, con la gente che viene a vedere i tornei. Siamo tutti al servizio del tennis. Quando giochi, così come in tutto ciò che fai fuori dal campo, cerchi di contribuire alla popolarità del tuo sport, di portare i bambini e i giovani verso il tennis. Sta accadendo, anche se ci sono ancora molti passi da fare». I dolori E certo non è un percorso facile: Alcaraz, nel documentario che Netflix gli ha dedicato, afferma che molte volte si sente schiavo del suo sport. E il vecchio saggio Djokovic ne asseconda i turbamenti: «Schiavitù è una parola forte, ma comprendo cosa intende. Il tennis è uno sport individuale e richiede il 100% delle tue energie fisiche, mentali ed emotive. E molto più che colpire una palla. Ti porta via anni della tua vita, ed è una tua scelta. Ma al mondo ci sono persone in situazioni molto più dure, quindi non voglio sembrare arrogante». Filosofia di un mito

Rune si ritira, Cobolli avanza. Oggi tanta Italia (Antonio Sepe, Il Corriere dello Sport)

Il terzo turno del Masters 1000 di Madrid è realtà per Flavio Cobolli, che in Spagna ha fatto cifra tonda, centrando la sua 50a vittoria a livello ATP E’ durato appena 40 minuti il match dell’azzurro: giusto il tempo di vincere il primo set per 6-2 prima del ritiro del danese Rune, campione pochi giorni fa a Barcellona, fermato da un problema alla gamba destra. […]. Adesso attende l’americano Nakashima, che non ha mai affrontato in carriera. ECCO I BIG. C’è grande attesa per il ritorno in campo di Lorenzo Musetti, che dopo la finale raggiunta a Montecarlo ha deciso di saltare Barcellona. L’azzurro è atteso dal test Etcheverry, argentino che si trova a suo agio sul rosso ma che non sta vivendo un gran periodo di forma: nessun precedente tra i due. Comincia direttamente al secondo turno anche il percorso di Matteo Berrettini: sulla sua strada c’è l’americano Giron. Quella che può sembrare una formalità in realtà è una partita da non sottovalutare; non a caso Matteo ha perso entrambi i confronti (seppur su altre superfici). Infine, impegnati anche Lorenzo Sonego – chiamato all’impresa contro l’australiano de Minaur che conduce 3-0 nei precedenti – e Luciano Darderi, leggermente favorito contro l’americano Tiafoe (che però è avanti 1-0 negli H2H). PAOLINI SHOW. Alla faccia di chi diceva che non valesse la top10 Jasmine Paolini ha cambiato completamente passo nell’ultimo mese e, dopo aver raggiunto le semifinali a Miami e Stoccarda, ha iniziato col botto anche nel WTA 1000 di Madrid. All’esordio ha rifilato un severo 6-1 6-2 in appena un’ora alla britannica Boulter numero 40 del mondo. Prosegue dunque a gonfie vele il sodalizio con il nuovo coach Marc Lopez per l’azzurra, che si gode l’accesso al terzo turno e il quinto posto – seppur virtuale – nel ranking WTA. “Mi aspetto buone cose da questo torneo ma devo ancora adattarmi all’altura di Madrid», ha detto Jasmine, ampiamente favorita contro la greca Sakkari, sua prossima avversaria. In parità i precedenti (1-1). CINA A TESTA ALTA. Ha fatto il suo Federico Cinà, che non aveva niente da perdere contro l’americano Korda e ha anche portato a casa un set. Tra i due, però, al momento ci sono ancora un paio di categorie di differenza, perciò non sorprende che ad avere la meglio, dopo circa un’ora e tre quarti e con lo score di 6-3 3-6 6-1, sia stato il nativo della Florida. Nonostante la sconfitta, Cinà può essere più che soddisfatto del suo match e in generale del suo torneo. Adesso testa agli Internazionali d’Italia, dove prenderà parte al main draw sempre grazie a una wild card. ARNALDI TROVA NOLE. Sono ben cinque i tennisti italiani impegnati oggi alla Caja Magica, tutti nel tabellone maschile a livello di secondo turno. Colui che affronta l’avversario più blasonato è Matteo Amaldi, opposto a Novak Djokovic. Il sanremese ha debuttato con un successo ai danni di Coric e ora se la vedrà contro il 24 volte campione Slam, nonché tre volte vincitore a Madrid. I due non si sono mai incontrati in carriera, ma a scendere in campo con i favori del pronostico non può che essere Nole, chiamato tuttavia ad approcciare il torneo in maniera diversa rispetto a quanto fatto a Montecarlo.

“Alcaraz schiavo? Il tennis prosciuga” (Roland Giammò, Il Corriere dello Sport)

Alle parole di Novak Djokovic bisogna sempre prestare attenzione. Anche se digiuno di titoli dalla scorsa estate, quando a Parigi chiuse il suo Career Gold Slam con l’oro olimpico; o reduce dai postumi di un infortunio che, patito in Australia, non gli ha poi impedito di arrivare fino in finale a Miami, a un passo da quel 100° titolo che ancora va cercando. Inciampando in due eliminazioni consecutive al primo turno tra Doha e Montecarlo, ma arrivato ora a Madrid desideroso di «ritrovare il mio gioco migliore in vista di Parigi» eppure lucido quando afferma di «non sentirsi tra i favoriti del torneo». Verità o bluff che sia, toccherà oggi a Matteo Amaldi scoprirlo. Saggiate le condizioni della Caja Magica, il serbo ha smaltito i suoi impegni con la stampa nel corso di una conferenza sempre in bilico tra un passato che lo ha visto dominare il circuito in coabitazione con i due grandi rivali Federer e Nadal e un futuro la cui scadenza continua a rimandare. […] «Rappresento la vecchia guardia, ci vorrà un po’ di tempo prima che la gente accetti il fatto che Roger, Rafa e Andy non giochino più. Un giorno toccherà anche a me. Ma per ora sono ancora qui». Dice di sentire ancora forte «il desiderio di competere», Nole, e il desiderio è quello di «restare competitivo nei Major». E chissà che Madrid non lo aiuti, vista l’assenza dei primi due giocatori al mondo e «le buone sensazioni che ho sempre avvertito qui a Madrid». Mancava da tre anni, e tre sono i titoli da lui conquistati qui in Spagna. Il quarto trionfo gli permetterebbe di staccare Federer e portarsi a una sola lunghezza dai cinque successi ottenuti da Rafa Nadal, rilanciando così forte la sua candidatura per il trono di Parigi. Dove ad attenderlo ritroverà Carlos Alcaraz, uscito malconcio dalla finale di Barcellona e costretto a dare forfait a Madrid. «Quel che ha fatto alla sua età non è normale – ha ammesso ancora l’ex n.1 del mondo – io, Rafa e Roger abbiamo cominciato a dominare il circuito quando avevamo 23 o 24 anni e sono sicuro che lui alzerà ancora molti trofei in palcoscenici così prestigiosi». Per riuscirci però, ed è qui che risiede ancora la differenza tra sé e gli altri contendenti delle nuove leve, occorre dedizione assoluta. Un concetto che il giovane Alcaraz pochi giorni fa aveva maldestramente descritto come «una schiavitù del gioco». «Una parola troppo severa ha corretto il tiro Djokovicma capisco quel che vuole dire. Il nostro è uno sport individuale che richiede il 100% non solo in termini di impegno fisico, ma anche dal punto di vista della gestione mentale ed emotiva. Il che è molto più che tirar colpi a una pallina…». E tra tempo, affetti e sacrifici «c’è il rischio che ti prosciughi – ha concluso – ma dipende da persona a persona». E lo stesso Nole in allenamento si è lasciato andare a uno sfogo probabilmente per la stanchezza.

Adesso Jasmine va di fretta (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Prova di forza per Jasmine Paolini nel Wta 1000 di Madrid, alla “Caja Magica”. Alla n. 6 del mondo è bastata un’ora di gioco per cancellare la britannica Katie Boulter (e i precedenti tra le due dicevano 2-2) con un netto 6-1 6-2 e portando il bilancio di stagione sul 16-7 (vittorie e sconfitte). L’azzurra è scattata dai blocchi con l’atteggiamento aggressivo che aveva già messo in campo nel Wta 500 di Stoccarda, dove si era fermata solo in semifinale e per mano della n. 1 del mondo Aryna Sabalenka. «Lei è un’ottima giocatrice, mi aspettavo che la partita potesse essere più dura – il commento a caldo della 29enne di Bagni di Lucca – comunque è stato bello giocare con questa atmosfera, davanti a questo pubblico. Mi aspetto buone cose da questo torneo ma devo ancora adattarmi all’altura di Madrid, ai rimbalzi alti della pallina che non sono facili da gestire. Diciamo che ho bisogno ancora di qualche giorno per arrivare a gestire tutto al meglio. Sto provando anche a imparare a parlare un po’ in spagnolo ma mi riesce meglio in italiano – ha aggiunto ridendo -. Non è facile ma ci proviamo: cerco di apprendere il più possibile». Nel prossimo turno Jasmine scenderà in campo contro la greca Maria Sakkari, n. 82 WTA, che ha eliminato in due set 7-6 (5) 6-3 la polacca Magda Linette, n° 33 del ranking e 29 del seeding. La 29enne di Atene, sul terzo gradino del podio mondiale nel marzo del 2022 e ancora tra le top ten fino allo scorso settembre, è stata semifinalista a Madrid nel 2023 (stoppata dalla Sabalenka, poi vincitrice del torneo). In parità, 1-1, il bilancio tra l’azzurra e la greca con quest’ultima a segno in due set al 2° turno del Roland Garros 2021 e Jasmine vincitrice, sempre in due set, sul cemento di Dubai lo scorso anno nel percorso vincente verso il primo trofeo “1000”. […]

Anche Rune si ferma. Festa Cobolli e Sinner (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Un 25 Aprile che rimarrà impresso nella memoria di Flavio Cobolli. Nel Masters 1000 di Madrid il romano, che fra dieci giorni compirà 23 anni, ha bagnato la 50a vittoria nel circuito Atp con il primo successo in carriera ai danni di un top 10, arrivato al decimo tentativo. Importa relativamente che Holger Rune, fresco campione a Barcellona e risalito sulla nona poltrona mondiale, abbia alzato bandiera bianca per un problema alla gamba destra dopo aver perso 6-2 il primo set. […]. È partito carico e determinato Flavio, ma sul 3-2 in suo favore l’avversario ha chiesto medicai time-out, con intervento del fisioterapista sulla gamba destra. Da quel momento c’è stato solo l’azzurro in campo, con quattro giochi vinti di fila e tanti errori (18) del quasi 22enne di Gentofte, che a fine parziale dopo 43′ ha preferito ritirarsi. Cobolli, per la quarta volta al 3° turno in 1000 (nel 2024 a Madrid, Cincinnati e Shanghai), domani si giocherà un posto negli ottavi con l’americano Brandon Nakashima. Rune e Alcaraz in bacino di carenaggio e in dubbio per Roma, dunque. Perché è vero che si gioca troppo e sarebbe però forse il caso di scegliere meglio gli impegni in calendario. E Sinner sì frega le mani. Non basta invece a Federico Cinà tenere testa per due set a un top 30 con personalità e qualità di tennis. Dopo l’affermazione su Wong (la seconda in carriera a livello Atp) al 2° turno il 18enne palermitano ha ceduto 6-3 3-6 6-1 allo statunitense Sebastian Korda (n.24) che nella frazione decisiva ha saputo alzare il livello. Per il giovane siciliano appuntamento ora agli Internazionali d’Italia dove sarà ancora in tabellone con una wild card. Proprio in vista del rientro nel tour al Foro Italico (lunedì 5 maggio conferenza stampa, poi in campo dal weekend), sta rifinendo la preparazione Jannik Sinner. Sotto gli occhi attenti dei coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill e del preparatore atletico Marco Panichi anche ieri il n.1 del mondo si è allenato sui campi del Country Club Monte-Carlo insieme a Nikolay Budkov-Kietlasse, 2006 norvegese, campione juniores di Wimbledon 2024. Sarà intanto un sabato italiano alla Caja Magica, sperando in qualche altro colpo di prestigio: cinque gli esponenti del tennis tricolore impegnati, tutti nella metà inferiore del tabellone. Ad aprire il cartellone di giornata sullo stadio intitolato ad Arantxa Sanchez è Lorenzo Musetti. Dopo la prestigiosa finale nel Principato e la successiva rinuncia a Barcellona, va a caccia di conferme importanti il carrarino (n.11 del ranking), motivato dalla possibilità di centrare il fatidico ingresso in Top 10: sulla sua strada l’argentino Tomas Martin Etcheverry, mai affrontato in precedenza. Tanta Italia anche sul Centrale dedicato a Manolo Santana, dove Lorenzo Sonego prova a sfatare il tabù Alex De Minaut a 7 del mondo, che si è aggiudicato i tre precedenti, nessuno su questa superficie. Stesso palcoscenico per la sfida fra Matteo Arnaldi e Novak Djokovic, che insegue il primo successo stagionale su terra dopo il ko a Monte-Carlo con Tabilo (ultima vittoria del serbo sul rosso l’oro olimpico di Parigi). Matteo Berrettini manca da questo evento dal 2021, quando raggiunse la sua prima e unica finale in un 1000, rimontato da Zverev, con cui si è preso una bella rivincita qualche settimana fa a Monte-Carlo. il 29enne romano deve vedersela con l’americano Marcos Giron, capace di sconfiggerlo in tutti e due i confronti diretti. Confida sull’amata terra per allungare il momento positivo (titolo a Marrakech e quarti nel 500 di Monaco) e prendersi una rivincita anche Luciano Darderi, opposto allo statunitense Frances Tiafoe, che l’ha sconfitto un anno fa nella semifinale del 250 di Houston.


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