Rassegna stampa – Sinner, un anno da Numero 1
Sinner tutto vero. Giocherà a Parigi da Numero 1 (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Un giorno che vale un anno da re. Jannik Sinner è già sicuro di completare 52 settimane in testa al ranking mondiale. Un traguardo che, considerati i tre mesi di stop, pare ancora più incredibile. La sicurezza aritmetica è arrivata ieri, regalo (non certo richiesto) da parte di Carlos Alcaraz. Il numero 3 al mondo, che si era infortunato nella finale contro Holger Rune a Barcellona, non è riuscito a recuperare in tempo dai problemi all`adduttore destro e al bicipite femorale sinistro ed è stato costretto a dare forfeit al Masters 1000 di Madrid. Il ritiro di ieri, con qualche dubbio anche sulla presenza di Carlos a Roma, sigilla il trono di Jannik fino all`8 giugno. La settimana numero 52 scatterà il 2 giugno a metà del Roland Garros e l`altoatesino può già pensare di arrivare a quota 53 il 9 giugno, quando sarà pubblicata la classifica aggiornata dopo lo Slam parigino. Cose da grandi. Soltanto quattro giocatori infatti sono riusciti a completare almeno 52 settimane di fila quando sono saliti sul trono la prima volta. Roger Federer, toccato il numero 1 il 2 febbraio del 2004,è rimasto in vetta per 237 settimane, più di quattro anni. Il primo regno di Jimmy Connors durò 160 settimane. Più umane le 75 settimane di Lleyton Hewitt, mentre Novak Djokovic, capace di collezionare in carriera 428 settimane da numero 1, la prima volta restò in testa per 53 settimane. Un traguardo possibilissimo anche per Jannik, visto che appare improbabile il sorpasso dai più diretti inseguitori alla fine di Parigi: Alcaraz difende la vittoria del 2024 e Zverev la finale, ed entrambi dovrebbero fare miracoli per raggiungere e superare Sinner nel ranking nel 9 giugno. Alcaraz (ora a 8050 punti) dovrebbe vincere Roma (è in dubbio), Amburgo (non è iscritto ma potrebbe chiedere una wild card), e confermarsi campione a Parigi, mentre l`azzurro (ora a 9930) non dovrebbe vincere neanche un match tra Roma, Amburgo e lo Slam sul rosso. Improbabile. Ancora più complicato l`eventuale sorpasso di Zverev (ora a 8050). L`attuale numero 2 del mondo dovrebbe vincere Madrid, Roma, Amburgo (anche lui chiedendo una wild card) e Parigi. […] E l`ingordigia guarda ai prossimi numeri traguardi da raggiungere, come le 58 settimane di Jim Courier ma la cosa più importante è rivedere, finalmente, Jannik Sinner in campo. Manca sempre meno: dieci giorni. Il 5 maggio l`altoatesino sarà libero dalla squalifica e si allenerà sul Centrale del Foro Italico per riprendere il feeling con la terra romana dove manca dal 2023. […] In questi giorni Sinner sta lavorando duramente a Montecarlo. Insieme a Simone Vagnozzi e Darren Cahill sta puntando sulla preparazione specifica per la terra, smaltendo contemporaneamente i carichi del tanto lavoro fisico svolto nelle prime settimane della squalifica. […]
Sinner N. 1 per un anno. Ma siamo solo all’inizio (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)
Sinner non si ferma più. Il traguardo delle 52 settimane consecutive in vetta dopo aver raggiunto il numero uno per la prima volta è più simbolico che pratico, ma ad ogni modo segna un`altra tappa del formidabile percorso del giocatore più forte del mondo. Intanto, la considerazione che prima di lui soltanto in quattro (Federer, Connors, Hewitt e Djokovic) erano riusciti a centrare questa particolare impresa, sottolinea una volta di più il valore di Jannik, che ormai non è più sacrilego considerare a un livello molto vicino ai più grandi giocatori della storia. Ciò che più conta, tuttavia, è che l`allievo di Vagnozzi e Cahill sembra trovarsi davvero a suo agio in vetta al ranking e non ha nessuna intenzione di abdicare a breve: dunque la statistica è destinata senz`altro a crescere, e solo alla fine della carriera ci renderemo davvero conto di quanto saranno state eccezionali le sue prodezze. Sinner ha costruito un anno intero al vertice della classifica grazie a una continuità di rendimento clamorosa, addirittura fenomenale da agosto in poi (ha perso una sola partita dal torneo di Cincinnati ad oggi), resa ancora più formidabile dagli eventi circostanti, cioè dalla spada di Damocle di una squalifica per l`ormai nota vicenda del Clostebol. In parallelo la concorrenza, a partire da Alcaraz, sicuramente il più talentuoso tra i grandi rivali, ha mostrato fragilità mentali e tecniche che al momento le
impediscono di scalfire, sul medio periodo, la netta superiorità del nostro giocatore. Proprio l`incapacità di sopportare la pressione delle vittorie che avrebbero dovuto piovere facilmente dal cielo in assenza del numero uno dimostra come gli avversari si siano resi conto di quanto sia difficile e complicato elevarsi al livello di Jannik: sfido chiunque ad immaginare, all`inizio della squalifica a febbraio, che il campione altoatesino avrebbe conservato così facilmente il primato. Ora per lui si prospetta la sfida più complessa e affascinante: testare un rientro in condizioni che non si sono mai verificate prima. Non è mai accaduto, infatti, che un giocatore del suo livello ritornasse in campo dopo uno stop non imposto da un problema fisico, e dunque da sano. […] Ho sempre ritenuto plausibile che gli ci vorranno un paio di tornei (dunque Roma e poi Amburgo) e almeno cinque o sei partite, possibilmente tirate, per ritrovare la condizione idonea ad affrontare al top il Roland Garros, e rimango fermo nella mia convinzione. Ma siccome stiamo parlando di un giocatore che sta cambiando molte delle prospettive alle quali eravamo abituati, non mi stupirei se una volta di più dovesse sorprenderci con effetti speciali.
Un anno da Numero 1! Re Jannik nella storia (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Regali, pagine di storia e ricchi cotillon. Ieri, oggi, sempre… Ho spesso pensato che Jannik Sinner nasconda estri da sincero innovatore. Inconsapevole, magari, eppure di straordinaria efficacia. L’ho visto affrontare il tennis, ventenne, con il piglio di chi sarà l`unica guida di se stesso, fino a sedersi tre anni dopo sulla poltrona presidenziale di una holding che produce svariati milioni in campo immobiliare. L’ho ascoltato pronunciare consigli generazionali («Stabilite ciò che volete fare e poi studiate, studiate e studiate») che al mondo d`oggi rischiano di apparire rivoluzionari. L`ho osservato crescere come star senza mai mostrare il corredo sulfureo dei padroni del rock, ma solo scambiando gentilezze, come invitare la ragazzina che gli teneva l`ombrello aperto a ripararsi accanto a lui sotto la pioggia battente. Non avrei mai supposto, però, che questa sciocca squalifica di tre mesi si trasformasse in corso d`opera nella nobilitazione della sua figura. La notizia di ieri è che Sinner resterà primo fino al termine del Roland Garros. A quel punto le settimane di primato saranno 52 (sono 47, oggi) e un anno sarà felicemente compiuto. Ci sono riusciti soltanto in quattro a spegnere la candelina alla prima occasione, e sono i più grandi. Jimmy Connors che governò ininterrottamente 160 settimane, dal 29 luglio 1074 al 22 agosto 1977. Poi tornò in vetta altre otto volte e chiuse a 268. Dopo di lui Lleyton Hewitt, 75 settimane dal 19 novembre 2001 al 27 aprile 2003 (diveniate di li a poco 80). Roger Federer, 237 settimane filate dal 2 febbraio 2004 al 17 agosto 2008 (divennero alla fine 310 nel 2018). Ultimo, Novak Djokovic, 53 settimane, dal 4 luglio 2011 all`8 luglio 2012. E lui ne mise insieme 428, il record. Sinner è il quinto. Jannik seppe della nomina nel corso del Roland Garros 2024; quando Djokovic si fece da parte per il dolore al ginocchio, e fu costretto a operarsi al menisco. Jannik venne insignito il 10 giugno scorso a Montecarlo (da qualche anno la cerimonia prevede la consegna di una grande coppa, prima ci si limitava alle strette di mano), e andò a festeggiare tra i suoi a Sesto Pusteria. Magari tornerà quest`anno. Ma il punto è un altro: i tre mesi erano nati sotto l`interrogativo di chi sarebbe riuscito a farlo sloggiare dalla vetta. Si chiudono con una domanda diversa: riuscirà mai qualcuno a tirarlo giù? Non pochi hanno contribuito. Là i doni di Draper e Mensik, vincitori a Indian Wells e Miami. Poi l`assist di Berrettini, con tanti affettuosi saluti dalla Riviera. Infine le chiavi di Madrid, che spalancano le ultime due porte del percorso “ideale” fissato da Sinner in vista del ritorno. La consegna è giunta da parte di Monte-Carlos Alcaraz Garcia (spiegherò dopo il perché dell`irruzione del matronimico) che s`è dovuto far da parte a Madrid e potrebbe farlo anche a Roma (ma non è detto). Lo scrissi un mese dopo l`inizio di questa stramba “squalifica per non aver commesso il fatto”: lavorano tutti per Sinner! Nessuno volendo realmente farlo, si dirà, eppure tutti pervicacemente dalla sua parte. Jack Draper e Jakub Mensik, i cloni di oggi che un dì saranno cicloni, perché gli somigliano per serietà e attenzione alla carriera (non per stile di gioco, Draper in particolare) […]. Matteo Berrettini che gli ha sbaraccato Sascha Zverev dalla corsa alla leadership, domandolo in tre set giganteschi sul rosso monegasco e offrendo a Jannik la certezza di presentarsi al rientro da n. 1. Ora Alcaraz Garcia, come spera che tutti imparino a chiamarlo […] perché da bravo figlio desidera che mamma Virginia sia ricordata nei suoi prossimi trionfi. «Nella finale di Barcellona ho sentito un fastidio al bicipite femorale sinistro, ma non pensavo fosse grave», ha spiegato Carlos, che durante il match con Rune chiese l`intervento del fisioterapista, ma per la gamba destra. «Sono deluso, Madrid significa giocare davanti alla mia gente, alla mia famiglia, rivedere gli amici. Il tennis è uno sport davvero impegnativo. Si giocano troppe partite di fila, a volte occorre dare tregua al proprio corpo e prendere decisioni difficili». Lui a Madrid ha vinto due volte. «Quest’anno sono andato avanti a Montecarlo, ma la spiegazione è semplice, ho perso subito a Miami e ho potuto prepararmi per la terra rossa. Andrò a Roma, ma voglio essere al cento per cento. Farò nuovi test, se non sarò ancora pronto, il mio prossimo torneo sarà il Roland Garros». […]
Le 53 settimane di fila tra i big (Marco Di Nardo, Corriere dello Sport)
Un altro traguardo storico, l`ennesimo raggiunto nell`ultimo periodo. Jannik Sinner continua a migliorare i suoi record di permanenza al vertice del Ranking ATP. Il forfait di Carlos Alcaraz dal Masters 1000 di Madrid garantisce infatti all`altoatesino di restare il numero 1 del mondo almeno fino alla seconda settimana del Roland Garros, raggiungendo le 52 settimane consecutive (un anno intero) da leader e diventando il quinto tennista della storia a riuscirci nel suo primo periodo al vertice delle classifiche mondiali. Per i rivali di Sinner sarà impossibile compiere il sorpasso prima del 9 giugno, quando il Ranking ATP sarà aggiornato con i risultati del prossimo Roland Garros. Ma c`è di più, perché l`attuale situazione di classifica rende difficilissimo immaginare che Jannik possa perdere il primato anche nelle settimane successive. Nella peggiore delle ipotesi (perdendo al primo turno a Roma, Amburgo e Parigi), l`altoatesino potrebbe infatti uscire dallo Slam parigino con 8.950 punti in classifica, partendo dai 9.930 attuali e aggiungendone 20, ma perdendo i 1.000 conquistati nel 2024 tra Madrid (quarti di finale) e Roland Garros (semifinale). Prendendo in considerazione l`improbabile ipotesi che riguarda Sinner, il numero 2 Alexander Zverev (attualmente a 8.085 punti) per scavalcarlo avrebbe bisogno di conquistare almeno 3.265 punti tra Madrid, Roma e Parigi (per il momento non è prevista la sua partecipazione ad Amburgo), vincendo i due Masters 1000 e perdendo in finale al Roland Garros, o in alternativa vincendo a Bois de Boulogne e conquistando due finali (oppure un titolo e una semifinale) negli altri due eventi. Per Alcaraz la situazione è ancora più complessa, poiché lo spagnolo avrebbe bisogno di vincere tutti e tre i tornei, aggiungendo anche Amburgo alla sua programmazione e conquistando almeno la semifinale. […]
Alcaraz, e adesso? (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Un`anima divina in un corpo fragile: è una delle definizioni che Michelangelo diede di sé. Fin da quando la sua luce è apparsa all`orizzonte, Carlos Alcaraz ha conquistato occhi e cuori con arabeschi affrescati da mano di artista. Intuizioni geniali, ma anche muscoli di seta, quasi che la fortuna chieda di continuo un prezzo diabolico al suo fenomenale talento. E così, come era nell`aria da qualche giorno, il numero 3 del mondo è costretto a rinunciare al Masters 1000 di Madrid, già vinto due volte nel 2022 e nel 2023 e dove avrebbe esordito domani, dopo l`infortunio alla gamba sinistra patito durante la finale persa a Barcellona contro Rune. L’annuncio nel corso di una conferenza stampa dai toni ovviamente mesti però non addolorati: per sua stessa ammissione, Carlitos sta imparando a gestire meglio le emozioni della gloria ma anche i momenti di difficoltà. Insomma, sta percorrendo la strada che ti porta a diventare uomo. Infatti, dopo il burnout di Miami (eliminazione immediata contro Goffin) , figlio soprattutto della pressione di dover dominare la scena in assenza del grande rivale Sinner, Alcaraz per una settimana ha staccato da tutto e da tutti e si è ripresentato sulla terra rossa vincendo subito a Montecarlo e giocando la partita per il titolo in Catalogna. Un rilancio in grande stile, stoppato sul più bello dai ricorrenti guai fisici: già un anno fa, in questo periodo, fu costretto a saltare il Masters 1000 del Principato per un problema al braccio destro e dopo l`eliminazione ai quarti di Madrid si fermò ancora, cancellandosi da Roma per rientrare direttamente al Roland Garros, dove peraltro cammin facendo ritrovò l`ispirazione del genio, fino ad alzare la Coppa dei Moschettieri. E Parigi, anche questa volta, è il traguardo agognato: «Devo ascoltare il mio corpo, anche se il torneo di Madrid è molto importante per me. Ho deciso di non prendere rischi, anche se è una decisione difficile. Come tutti sospettavate per il fatto che non mi stavo allenando, non giocherò. Se l`avessi fatto, avrei avuto problemi più seri e per un periodo di tempo più lungo. In finale a Barcellona ho avuto un problema all`adduttore destro, a cui se ne è aggiunto un altro al bicipite femorale della gamba sinistra. Ho valutato con i medici, ho fatto di tutto per tornare a giocare in condizioni accettabili ma la situazione non è migliorata molto negli ultimi giorni. Ora è il momento di riposare. Credo sia la decisione giusta per non mettere a rischio l`infortunio. Lunedì farò un altro controllo. E da lì vedremo. Tra una settimana proverò a tornare ad allenarmi. Non voglio dare nulla per scontato, ma credo che per il Roland Garros ci saremo sicuramente e cercheremo di esserci anche a Roma». Una promessa o forse una speranza, più che una certezza. Il torneo che finalmente terrà a battesimo l`attesissimo ritorno di Sinner potrebbe dunque essere orfano del suo più grande rivale, togliendogli il pathos di una rivalità già storica, anche se l`ingresso in gara direttamente al secondo turno (venerdì 9 o sabato 10 maggio) gli concede qualche prezioso giorno in più. Eppure, rispetto a 12 mesi fa, Carlos affronta l`imprevisto con animo molto più sereno: «Allora non sapevamo quando avrei potuto tornare a colpire e a giocare. Questo invece è un tipo di infortunio che ho già vissuto. Sappiamo cosa fare, so che tornerò più forte. È un colpo per me, ma le cose succedono per un motivo. L`ho accettata molto bene. Ho già messo tutta la mia energia nel recuperare e stare bene il prima possibile. Bisogna accettare le cose come vengono, cerco di vedere gli aspetti positivi anche se è difficile. Mi considero una persona che torna più forte dagli infortuni, con più entusiasmo che mai. Devo concentrarmi su questo». La storia però racconta di un campione sublime che ha già dovuto rinunciare a una discreta dose di appuntamenti importanti, come se il telaio del prodigio murciano non reggesse troppo a lungo il suo tennis esplosivo ed estremo. […] Tra l`altro l`assenza dal circuito, soprattutto se prolungata oltre Roma, potrebbe avere un peso negativo determinante nella corsa al n. 2 del mondo in parallelo a Zverev. Non si tratta di una mera questione statistica o di prestigio: venire immediatamente dietro Sinner in classifica significa poter eventualmente incrociare la Volpe Rossa solo in finale negli Slam e nei Masters 1000, con un vantaggio psicologico concreto e sostanziale rispetto al resto della concorrenza. E così tornare a dipingere come Michelangelo.